Pov Evelyn
<<Ahia>> un piccolo lamento scappa alle mie labbra, seguito dalle scuse della mia amica.
Alisia sta infatti applicando il correttore per coprire i lividi che quello stronzo di James mi ha lasciato su tutto il corpo. Il collo è ancora un punto dolente, per cui la mia esclamazione è del tutto lecita.
Sono passati due giorni da quella serata che avrei solo voluto rimuovere dalla mia mente. Due giorni in cui sono rimasta nel nostro appartamento, rifiutandomi di parlare dell'accaduto, se non per i dettagli minimi e indispensabili che ho dovuto fornire alla mia amica la mattina dopo.
Per il resto, Alisia non mi ha lasciata sola nemmeno per un attimo, e il nostro appartamento è diventato un po' l'appartamento anche di Noha, Liam, Carol e Brian, che ci hanno fatto compagnia, con maratone di serie tv, intervallate da momenti di studio, in genere quando i ragazzi andavano a prender parte agli allenamenti.
Anche Carol è venuta a sapere ciò che ha fatto James, seppur a grandi linee, e si è scusata più volte per avermi lasciata da sola con lui quando alla festa di giorni fa James glielo aveva 'gentilmente' ordinato. Non mi doveva delle scuse.
L'unica a doversi scusare con me ero io. Dovevo scusami con me stessa per aver sopportato mesi di attacchi d'ira, mesi di tortura, non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico.
Tuttavia, nonostante abbiano provato più volte a convincermi a denunciarlo, sono stata irremovibile. Per loro forse le minacce di James sono di poco conto. Per loro non è importante che mio padre non riesca a realizzare il suo sogno, o se mia madre perda i contatti con la sua migliore amica. Ma io sono già stata responsabile del loro dolore più grande, non sono stata in grado di proteggere mia sorella, non manderò a puttane ancora una volta la loro vita.
Per cui no, non denuncerò James, anche se ciò significherà vivere nel costante terrore che possa farmi del male da un momento all'altro. Ma per amore verso di loro, sono pronta a correre questo rischio e accettarlo.
<<Finito>> dichiara Alisia squadrandomi da testa ai piedi. Sono in intimo davanti a lei, la cosa non mi causa alcun imbarazzo di solito, ma questa volta, consapevole delle condizioni disastrate del mio corpo, mi sono sentita a disagio. Almeno finché il suo sguardo amorevole e tranquillo non è stato in grado di farmi rilassare, ricordandomi che si tratta della mia Aly, e non di una persona qualunque.
<<Ti senti bene?>> mi chiede, notando il mio silenzio.
<<Si, tutto bene, prepariamoci>> dichiaro io alzandomi dalla sedia su cui sono rimasta seduta fino ad ora.
Annuisce, anche se non convinta, ma non obietta.
<<Vado a prepararmi, qualsiasi cosa chiamami>> mi dice per poi dirigersi nella sua stanza, esattamente di fronte alla mia.
Osservo i vestiti che indosserò oggi, gentilmente preparati da Alisia, disposti ordinatamente sul mio letto. Un jeans a vita alta, stretto alle cosce, che cade largo a partire da sotto al ginocchio, per terminare poi con una forma a zampa. Abbinato a questo una maglia bianca, con uno scollo a barca, che mette ben in risalto il mio seno, seppur non troppo prosperoso, da inserire obbligatoriamente nel jeans, sotto ordini della mia migliore amica.
Inizio a vestirmi, quando il mio sguardo cade sul letto, esattamente nel posto occupato da Brian l'altra notte. Ancora avverto addosso la sensazione di protezione che le sue braccia avvolte attorno al mio corpo mi trasmettevano. Solo mentre mi stringeva, così forte quasi da farmi mancare il respiro, io riuscivo a respirare. Che grandissimo controsenso, no? Eppure era così. E anche lui se n'era accorto, perché ogni volta che annaspavo alla ricerca di ulteriore aria la sua stretta su di me aumentava, e io mi calmavo.
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My Weakness
RomanceA Evelyn Turner non è mai mancato nulla. Una villa enorme con piscina annessa, un bagno privato in stanza con vasca idromassaggio, vestiti e trucchi delle migliori marche, sfoggiati durante le cene e i gala dell'alta società. Studentessa brillante d...