POV EVELYN
"E questo è l'ultimo" finisco di svuotare l'ultimo scatolone, per poi accumularlo insieme a tutti gli altri che io e Aly abbiamo finito di svuotare per completare il trasloco. Abbiamo iniziato verso le tre, sono le sette e ancora dobbiamo finire di sistemare. A me manca l'armadio, a Aly l'intera libreria.
"E quelli da dove li hai tirati fuori" osservo lo sguardo di Alisia posarsi sui vestiti poggiati all'estremità del letto.
"Erano in saldo e ho deciso di acquistarli per qualche occasione" affermo sovrappensiero. Effettivamente è andata così, quello che non ho specificato è che i momenti in cui ho deciso di acquistarli erano sempre dopo le liti con James, come se fosse una sorta di rivalsa mentale. Gli dava fastidio che indossassi un vestito troppo corto? Benissimo, ne compravo due.
"Evy" mi chiama incerta Alisia. Mi preparo a un interrogatorio da parte sua, sicuramente ha capito che c'è qualcosa che non va nella risposta.
"Dimmi" rispondo tranquilla, continuando a piegare i vestiti da mettere nell'armadio.
"Grazie per oggi" afferma con tono incerto. Mi giro a guardarla, con un sopracciglio alzato.
"Oggi a pranzo intendo" continua sbuffando. So quanto sia difficile per lei toccare certi argomenti, e tornare su quello di oggi, a quanto pare, non è l'ideale.
"Non devi ringraziarmi" le rispondo continuando a mettere a posto i vestiti. "Jasmine non la reggo proprio, si vede che qualsiasi cosa che dice e che fa ha sempre uno scopo, sempre mirato a colpire qualcuno. Non so veramente come facciano certe persone a sopportarla."
"Jasmine è una stronza manipolatrice. Gioca d'astuzia, sfrutta chiunque per i suoi scopi, ed è abile nel non mostrare il suo vero io. Riesce ad abbindolare i ragazzi., tutti le stanno dietro solo perché ha obiettivamente un bel culo e delle tette abbastanza grandi, ma a parte questo i suoi capelli biondi sono chiara testimonianza della sua intelligenza".
"Parli come se la conoscessi bene". Affermo sovrappensiero mentre continuo a piegare gli ultimi pantaloni.
"La conosco, infatti". Afferma lei prendendo posto sul letto, poggiando il capo alla spalliera.
"Cosa intendi?" le chiedo avvicinandomi e prendendo posto al suo fianco.
"Frequentavamo il liceo insieme a Los Angeles, prima che mi trasferissi qui a Standford" dice sbuffando. E capisco che l'argomento non deve essere facile da affrontare quando nei suoi occhi non scorgo più la solarità che li contraddistingue di solito.
"Se non ti va di parlarmene non fa nulla Aly"
"No." Afferma lei. "Voglio farlo". È il suo modo di dire "mi fido di te". E questa cosa mi scalda il cuore nel modo in cui solo l'amore sa fare.
"Avevo quattordici anni. Nuova scuola, nuove amiche. Questo è quello che mi avevano ripetuto tutti fino allo sfinimento. -La nuova scuola ti piacerà- aveva detto mio fratello. -Ci sono tante ragazze con cui puoi fare amicizia, e ci sono i progetti pomeridiani di canto, ballo, recitazione, sport-. Ed effettivamente è stato così, ho stretto subito amicizia con un gruppo di ragazze, sembravano tutte particolarmente simpatiche nei miei confronti. Soprattutto una, la più popolare tra di loro, mi aveva subito preso a ben volere. Penso tu lo abbia già intuito, ma giusto per specificare, si trattava di Jasmine."
"Abbiamo iniziato a frequentarci, anche al di fuori della scuola. Uscivamo a fare shopping, uscivamo per andare al cinema e tutte le cose normali che fanno le ragazze di quell'età. Io però ero troppo ingenua per rendermi conto che mentre a me veniva riservato questo trattamento speciale, altre ragazze non del gruppo venivano continuamente umiliate." Afferma con tono amaro. Non so cosa sia successo dopo, ma sono sicura che dopo questo racconto non riuscirò più a tollerare Jasmine come invece riuscivo a fare prima.
STAI LEGGENDO
My Weakness
RomanceA Evelyn Turner non è mai mancato nulla. Una villa enorme con piscina annessa, un bagno privato in stanza con vasca idromassaggio, vestiti e trucchi delle migliori marche, sfoggiati durante le cene e i gala dell'alta società. Studentessa brillante d...