POV EVELYN
Cazzo. Sono in fottuto ritardo.
È il primo pensiero coerente che formulo appena fuori dalla doccia. Dannazione odio arrivare in ritardo eppure da una settimana sembro non riuscire a fare altro. La mia doccia mattutina si sta prolungando troppo ultimamente, ma non è colpa mia se il tempo sembra non bastarmi mai. Indosso velocemente le prime cose che mi capitano a tiro, lego i capelli in una coda alta, prendo il necessario per truccarmi e mi dirigo verso lo specchio.
Merda, ci vorrà più del previsto.
Dopo un quarto d'ora abbondante posso ritenermi soddisfatta. Osservo riflesso nello specchio il mio corpo fasciato da jeans stretti e una felpa leggermente oversize, il tutto accompagnato dalle comode vans. Prendo il telefono e noto 3 chiamate perse. Non faccio in tempo a leggere di chi siano che il telefono si illumina e inizia a vibrare avvisandomi della nuova chiamata in arrivo.
"Si Chloe, lo so sono in estremo ritardo dannazione. Adesso arrivo."- Seguono attimi di silenzio, durante i quali mi chiedo se erroneamente ho rifiutato la chiamata e mi preparo a una sua possibile sfuriata per non aver risposto a ben quattro sue chiamate, finché la sua voce non mi distoglie dai miei pensieri.
"Sai, sto iniziando a chiedermi chi sei tu e cosa ne hai fatto della mia migliore amica che persino alla nascita è arrivata un mese in anticipo"- Ha ragione, dannazione, non è da me.
"Si si, okay, hai ragione, ormai è andata. Ci vediamo direttamente alla pausa"- e attacco senza darle il tempo di replicare.
Chloe Bryan, la mia migliore amica. Ci siamo conosciute in primo liceo e da allora non ci siamo mai separate, nonostante i nostri caratteri siano esattamente all'opposto. Forse è proprio per questo che insieme ci incastravamo bene. Lei mi trascinava alle feste, io la costringevo a rientrare ad orari decenti, o almeno ciò accadeva la maggior parte delle volte. Io la spingevo a studiare i pomeriggi a casa mia, lei mi trascinava in giro per i negozi, tra shopping e aperitivi vari nel fine settimana. Tutto questo avviene con meno frequenza da qualche mese a questa parte, e devo riconoscere che la colpa è anche mia, ma la voglia di andare alle feste per me è sotto zero, mentre la sua sembra essersi triplicata rispetto al normale.
Con il proposito di passare più tempo insieme alla mia amica, prendo la borsa e le mie immancabili cuffiette e mi dirigo verso la fermata dell'autobus.
Dopo 20 minuti in cui sono rimasta schiacciata come una sardina in mezzo ad almeno una cinquantina di studenti, con uno in particolare che non aveva intenzione di staccare gli occhi dalle mie gambe, e il tutto dopo una -non tanto breve- corsa per non perdere pullman, finalmente arrivo a destinazione.
L'università di Stanford si erge in tutto il suo splendore davanti a me. E insieme ad essa anche la calca di studenti che affolla le porte d'ingresso dei vari dipartimenti. Per carità, nulla contro gli ampi gruppi di amici, ma dio, ci sono tanti di quei bar in quest'università, è proprio necessario fermarsi davanti le entrate principali?
Studio la situazione intorno al dipartimento di giurisprudenza e appurato il livello di criticità- alto ma non stratosferico- entro nella mischia.
Dopo una serie di spinte e qualche imprecazione soffocata sul nascere riesco a raggiungere finalmente la mia aula. Per una volta il karma ha girato a mio favore e la professoressa non è ancora arrivata. Entro in aula e inizio a scrutare le varie file, finché non scorgo una testa mora sbracciarsi nella mia direzione. Carol Porter, mia compagna di corso già da un anno, è una ragazza semplice, tutto il contrario di Chloe. È molto timida, ma allo stesso tempo sa essere molto critica e obiettiva, è l'amica a cui ti rivolgeresti per prima in caso di un consiglio.
STAI LEGGENDO
My Weakness
RomanceA Evelyn Turner non è mai mancato nulla. Una villa enorme con piscina annessa, un bagno privato in stanza con vasca idromassaggio, vestiti e trucchi delle migliori marche, sfoggiati durante le cene e i gala dell'alta società. Studentessa brillante d...