CAPITOLO 8

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POV EVELYN

Inutile dire che ho dormito malissimo. Mi sono svegliata incazzata. Strano, perché in genere quando viene intaccata la mia autostima l'unica reazione che scaturisce da me è indifferenza verso l'artefice e autocommiserazione verso me stessa e la mia fragilità che mi porta a farmi influenzare e condizionare dai pensieri degli altri.

Eppure questa volta il sentirmi dare della bambina da quel grandissimo stronzo e arrogante ha fatto scattare qualcosa in me, che mi porta a volergli dimostrare che non è così. Curtis deve imparare la differenza tra le puttane che frequenta e le donne sexy come invece lui le definisce. Vuole vedere la donna sexy? Benissimo la vedrà, e poi non la potrà mai avere. Forse così inizierà a fare distinzione con il termine puttana.

Curtis questa volta ha lanciato una sfida. E io non sono una che si tira indietro.

***

"Che c'è?" sono appena uscita dal bagno della mia stanza, pronta per la serata, e a quanto pare sono stata in grado di lasciare Chloe senza parole. A un certo punto si alza e di scatto mi si avvicina, mi gira intorno, come un predatore che studia la sua preda, per poi afferrarmi per le spalle.

"Chi sei tu e cosa ne hai fatto della mia migliore amica??" scoppio a ridere davanti la sua espressione, e rimpiango di non avere una telecamera in stanza per poter riprendere tutto. Lasciare Chloe senza parole è difficile, ma non credo di averle mai visto tutto questo stupore dipinto addosso.

"Diciamo che volevo solo sperimentare qualcosa di nuovo" affermo con una convinzione che sta però man mano diminuendo.

Ho indossato un tubino nero, aderente al massimo, preso in prestito dall'armadio di mia madre, con uno scollo a cuore, che se su di lei sembra grazioso, a me fa un cazzo di seno esagerato, forse anche a causa del push-up che ho indossato, anche se non è eccessivo. Dietro ha uno scollo che lascia libera gran parte della schiena e oggi pomeriggio sono andata dalla parrucchiera per fare una piega che si addicesse con il vestito e mettesse in mostra questa particolarità. Cosa ne è uscito? Uno chignon che porta poi i capelli a ricadermi lungo la spalla sinistra, lasciandomi del tutto libero il collo e la schiena stessa.

Il tutto è abbinato a delle scarpe con tacco a spillo, questa volta abbastanza alto, tanto da slanciare la mia figura ancora di più di quanto non lo sia. La pochette nera brillantinata è il tocco finale, ma che sarà poco rilevante dato che non ho intenzione di portarla con me per tutta la serata.

"Già il fatto che la proposta di uscire sia partita da te mi ha sorpresa, ma adesso amica mia mi hai sconvolta. A cosa si deve tutto questo?" mi guarda ammiccante. Eccola tornata in sé. Ma assieme a lei anche io inizio ad avere i primi dubbi.

"Credi che sia esagerato? Insomma, non sono il tipo di persona che si veste così in genere, e poi non saprei, magari è troppo per il posto dove stiamo andand.."

"Frena" blocca il monologo che stavo iniziando. "Punto numero 1, non è che se non ti vesti così tutti i giorni allora vuol dire che non puoi farlo per delle occasioni".

Cerco di intervenire ma mi blocca con uno sguardo.

"Punto numero 2: non è assolutamente troppo, perché la festa sarà nella disco-party all'angolo dell'università, non è una festa di confraternita, il che significa che ci saranno TUTTI i ragazzi della Standford University" okay questo non me lo aspettavo, cazzo. In cosa mi sto andando a cacciare?

"Punto numero 3: sei una figa pazzesca vestita così, fossi lesbica potresti considerarti già piegata a 90 con me fra te tue gambe"

"Okay okay basta, hai reso il concetto" nulla contro, per carità, ma immaginarmi la mia migliore amica in queste situazioni intime nei miei confronti non è per niente il massimo.

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