VI

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La mattina seguente mi svegliai con una sensazione di tristezza, un ricordo scomodo della sera prima. Non capivo davvero il motivo, dato che io e Mattheo non ci conoscevamo nemmeno. Aveva tutte le ragioni per andarsene, ma quando i nostri sguardi si erano incrociati... no, basta.

Fui la prima a svegliarmi, un vero miracolo. Indossai l'uniforme da Serpeverde, poi spruzzai mezzo litro di Miss Dior, mi truccai e mi diressi verso la sala comune. Le mie abitudini erano cambiate completamente, e tutto ciò mi sembrava ancora strano.

Mi sedetti vicino a Theo e Lorenzo, che ormai erano quelli a cui più ero legata.

eravamo immersi nel nostro cioccolato caldo, quando la conversazione virò su Draco Malfoy, che stava parlando con Astoria dall'altra parte della sala.

«Ma hai visto quanto è strano Draco ultimamente?», cominciò Theo, appoggiando la tazza.

«Sì, sta lì come un fesso ogni volta che c'è Astoria!», aggiunse Lorenzo, ridacchiando.

«Ma dai, che cazzo dite?», risposi io, alzando le spalle. «A me non pare che sia cambiato, sembra sempre un stronzo!»

«Ma come fai a non notarlo?», insistette Theo, incredulo. «Ogni volta che Astoria si avvicina, lui sembra un cane che scodinzola!»

«Ma che stai a dì, Theo?», replicai, imitando il suo tono incredulo. «Sei sicuro che non stai a inventà? Draco è un tipo che non se frega de nessuno!»

Lorenzo scoppiò a ridere. «No, Ellie, è chiaro che gli piace! È come se fosse ipnotizzato. E tu che non te ne accorgi... sei proprio fuori!»

«Ma che me frega!», sbottai, non trattenendo una risata. «Io ho altro a cui pensà. C'ho 'ste cazzo di lezioni da preparà e i tuoi pettegolezzi nun m'interessano!»

Theo fece un'espressione divertita. «Cosa? Cosa hai appena detto?»

Scossi la testa, cercando di spiegarmi. «Niente, ho detto che ho altro da fa'. E poi, ma che è sto teatro? Se a Draco gli piace Astoria, chissene frega!»

«Vedi, Ellie, il problema è che tu parli come se fossi di un altro pianeta!», disse Lorenzo, ridendo ancora.

«Ma fammi il piacere, Lorenzo! Non sei capace de capì manco quello che dico?», risposi, infastidita ma divertita. «Io so' de Roma, e lì parliamo così, capito?»

Theo e Lorenzo si scambiarono uno sguardo confuso, e io scoppiai a ridere di nuovo. «Dai, lasciamo perde 'sta storia. Ci sono cose più importanti da fare che sta a pensar su Draco e Astoria!»

«Tipo prepararsi per la prossima lezione di Pozioni?», suggerì Blaise, alzando un sopracciglio. Disse Blaise, sedendosi al mio fianco.

«Già, come no!», dissi, rollando gli occhi. «Sei sicuro che non vogliamo piuttosto organizzare un piano per farli litigare? Quella sarebbe una vera avventura!»

La risata si diffuse tra di noi, mentre cercavamo di pianificare il modo migliore per divertirci, ignari del dramma che si stava svolgendo dall'altra parte della sala.

Dall'altra parte della sala comune, il clima era decisamente teso. Draco Malfoy stava discutendo animatamente con Astoria Greengrass, che sembrava infastidita.

«Draco, non puoi continuare a ignorarmi come se non esistessi!», diceva Astoria, alzando la voce, attirando l'attenzione di alcuni studenti. «Cosa c'è di così interessante in Ellie?»

Draco, con i suoi soliti capelli biondo platino, sembrava infastidito ma al contempo incerto. «Non stavo ignorandoti, Astoria! Ho solo bisogno di un po' di spazio!»

Astoria, sempre appiccicata a Mattheo, si trovava in una posizione paradossale. «E allora perché non posso avere il tuo spazio? O sei solo geloso?»

Draco si passò una mano tra i capelli, visibilmente frustrato. «Non è di questo che si tratta! Non capisci che a volte ho bisogno di un momento per me stesso?»

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