XVII

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Caro diario,

Oggi voglio scrivere la data, voglio fare un cambiamento. È il 24 novembre e sento il bisogno di riflettere su tutto quello che è successo negli ultimi giorni.

Ieri è stata una giornata pazzesca. Non riesco ancora a togliermi dalla testa l'arrivo di Hardin. È strano vedere un altro Grindelwald, soprattutto perché non ho mai conosciuto il mio vero padre e non sapevo di avere un fratello. La sua presenza mi ha fatto sentire un po' confusa e affascinata. Non capisco come il Cappello Parlante possa sapere tutto di noi, eppure riesco a percepire qualcosa tra noi, anche se non so se sia giusto o sbagliato. Chissà come ci si sente a crescere con una famiglia, anche se le nostre storie sono così diverse.

In un altro angolo del castello, la situazione tra Theo e Hermione sta diventando sempre più complicata. Lui sembra interessato a lei, ma non so se Hermione lo ricambia. Mi fa sorridere pensarci, perché Theo è così sicuro di sé e Hermione è... beh, è Hermione. Se non si fidasse così tanto dei libri, magari avrebbe il coraggio di ammettere cosa prova per lui. Le dinamiche tra di loro sono sempre un po' confuse, ma spero che alla fine si capiscano. Non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe avere una relazione simile.

A proposito, adesso Buzz dorme accanto a me. Il suo ronronare è così rilassante e fa sentire la stanza meno vuota. È un gatto adorabile, e ogni volta che mi guarda con quegli occhi blu e curiosi, sento una sorta di conforto. Anche se è un pezzo di merda, sempre in giro e mi caga solo per le coccole o per mangiare.

E poi c'è Mattheo. Non posso negare che mi attrae sempre di più ogni volta che lo vedo. Ci sono momenti in cui i nostri sguardi si incrociano e il tempo sembra fermarsi. È come se tutto il resto sparisse. Sento una sensazione di calore e un nodo nello stomaco che non riesco a spiegare. È strano, perché so che non dovrei lasciarmi coinvolgere, ma non riesco a fare a meno di pensare a lui. Ogni volta che parla, la sua voce mi affascina, e ogni sorriso che mi rivolge fa vibrare qualcosa dentro di me. Devo concentrarmi su Hardin e su tutto ciò che sta accadendo qui a Hogwarts. Non ho tempo per distrazioni, o almeno così mi dico.

Spero che oggi sia una giornata tranquilla e che riesca a capire meglio quello che provo.

Con affetto,
Ellie

Chiusi il diario con un sospiro, lo riposi nel cassetto del comodino e mi alzai dal letto. Era strano, ma dopo aver messo nero su bianco quei pensieri, mi sentivo un po' più leggera. Mi sistemai la divisa, afferrai il mantello e uscii dal dormitorio diretta verso il giardino.

Il castello, quel mattino, era stranamente silenzioso. La luce fredda di novembre filtrava dalle finestre, creando un'atmosfera sospesa. Mi avviai lungo i corridoi e, una volta raggiunto l'esterno, fui colpita dal vento pungente che mi scompigliò i capelli.

Fu lì che vidi Hardin, appoggiato a un muro, con lo sguardo che vagava tra i vecchi edifici di Hogwarts. Non sembrava ancora abituato a quel posto, nonostante la sua espressione impassibile cercasse di nasconderlo. Mi avvicinai lentamente, facendo scricchiolare le foglie secche sotto i piedi.

«Hardin, tutto bene?» chiesi, interrompendo il suo silenzio.

Lui si girò verso di me, i suoi occhi, identici ai miei, si fissarono nei miei, come se stesse cercando di capire qualcosa che nemmeno io sapevo.

«Sto solo cercando di abituarmi, tutto qui.» Rispose lui, con quel tono distaccato che non riusciva a nascondere del tutto la sua curiosità.

C'era un attimo di silenzio tra noi, un momento strano in cui sembrava che nessuno dei due sapesse come comportarsi. Poi, mi ricordai delle parole di Silente. Mi aveva chiesto di fargli fare un giro del castello, per farlo sentire meno... estraneo.

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