XII

153 3 0
                                    

la mattina dopo mi svegliai con il mio corpo ancora stanco ma la mente già attiva. Non era facile scacciare i pensieri di quella notte, ma almeno avevo dormito meglio. Mi alzai dal letto lentamente, stiracchiandomi, e mi diressi verso il bagno. Mi guardai allo specchio: i capelli biondo cenere erano un disastro, ma non mi importava. Li spazzolai alla meglio, legandoli in una coda alta.
Poi si sa, blush correttore e mascara, e litro di miss dior per far sentire il profumo anche dal pianeta marte

Una volta pronta, indossai l'uniforme e mi avviai verso la sala grande. Quando arrivai, Mattheo, Draco e Theo erano già seduti. Presi posto accanto a Mattheo, cercando di ignorare quella leggera tensione che ancora sentivo tra noi dopo tutto quello che era successo la sera prima.

«Oh, finalmente ti sei svegliata» borbottò Draco con un mezzo sorriso, mentre Theo mi porse un pezzo di pane tostato.

Mi limitai a fare spallucce, mordendo il pane senza troppa voglia. La colazione scorreva tranquilla, finché non mi venne in mente una cosa. Alzai lo sguardo verso Mattheo, ma poi guardai Theo e Draco.

«Tom?» butto lì, cercando di non sembrare troppo interessata. «Non l'ho più visto in giro... dove sta?»
non volevo mettermi in mezzo a qualcosa di grosso, ma la curiosità mi sta mangiando viva.

I ragazzi si scambiarono uno sguardo rapido, quasi imbarazzato.

Mattheo si irrigidì appena, appoggiando lentamente il bicchiere. Sapevo che c'era qualcosa di strano, ma non mi aspettavo una reazione così immediata. Draco, accanto a lui, si schiarì la gola e abbassò lo sguardo sul piatto.

«Non te ne devi preoccupare» tagliò corto Mattheo, il tono più secco del solito.

«Sì, ma—» iniziai a dire, ma Theo mi diede una rapida occhiata, scuotendo appena la testa come per farmi capire che non era il momento di continuare.

«Sta facendo delle cose... importanti» aggiunse Mattheo, stringendo le labbra. «Non c'entra niente con te, Ellie.»

La sua risposta fredda non faceva che aumentare la mia curiosità, ma decisi di lasciar perdere, almeno per il momento.

Dio santo, se sto ragazzo non si da una calmata ogni tanto, io ci rinuncio.

Dopo colazione, ntrai nella classe di Difesa contro le Arti Oscure con un misto di nervosismo e adrenalina. Oggi era il giorno dello scherzo al maialino rosa. Mi sedetti accanto a Hermione, che sembrava concentrata e un po' agitata. I ragazzi, Mattheo, Draco e Theo, erano seduti in un altro banco, chiacchierando tra loro.

La Umbridge entrò, i suoi passi corti e decisi riecheggiavano in aula. Indossava un vestito rosa che la faceva sembrare ancora più ridicola. Sorrisi a Hermione, pronta per quello che avevamo pianificato.

«Siamo pronte?» le chiesi sottovoce.

«Sì, solo dobbiamo assicurarci che non ci veda mentre lo facciamo,» rispose lei, gli occhi pieni di determinazione.

Mi voltai verso il banco dei ragazzi e, con un sorriso sornione, dissi a Mattheo, Draco e Theo: «Cosa ne pensate del maialino rosa?»

Mattheo alzò un sopracciglio, ma non rispose. Theo fece una smorfia divertita, mentre Blaise sembrava completamente disinteressato.

La Umbridge si fermò davanti a noi, interrompendo i miei pensieri. «Silenzio, studenti!» ordinò, e il suo tono era quello di chi non tollera opposizioni.

Era il momento.

Con un rapido scambio di sguardi con Hermione, ci preparavamo a mettere in atto il nostro piano. Mentre la nostra vittima si girava per scrivere alla lavagna, sussurrai l'incantesimo a Hermione, che annuì.

spectreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora