capitolo 25

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POV ELENA

Il sole di metà mattina filtrava attraverso le tende leggere della stanza adibita a palestra, proiettando ombre morbide sul pavimento. Elena era distesa sul tappetino, il corpo rilassato mentre completava la sua sessione di stretching post-allenamento. La musica leggera proveniente dall’altoparlante bluetooth riempiva l’aria, accompagnando il ritmo calmo del suo respiro.

Le piaceva quella routine. La palestra era il suo rifugio, un luogo dove poteva lasciare fuori il mondo e concentrarsi solo su sé stessa. La ciclette, il tapis roulant, i pesetti e gli elastici erano sparsi in giro, come testimoni silenziosi del suo impegno. Quel mercoledì mattina non faceva eccezione: si era svegliata presto, sapendo che il pomeriggio sarebbe stato occupato dalle lezioni all’università.

Stava ruotando il busto, sciogliendo le ultime tensioni, quando il campanello della porta interruppe il silenzio. Si fermò, confusa. Non aspettava nessuno. Forse un corriere? Si alzò lentamente, afferrando l’asciugamano appoggiato sulla sedia e dirigendosi verso la cucina per aprire.

Quando la porta si spalancò, il sorriso radioso di Lando fu la prima cosa che vide.

“Ciao,” disse lui, alzando una mano in segno di saluto. “Sorpresa.”

Elena rimase immobile per un attimo, il cuore che accelerava per lo stupore. “Lando! Ma... cosa ci fai qui?”

“Pensavo di prendermi una pausa dalla routine,” rispose con nonchalance, mostrando un sacchetto di carta marrone che aveva evidentemente portato con sé. “E portarti la colazione. Ho anche pensato che fosse una buona idea passare qualche giorno qui prima di Miami, così posso essere già pronto per il famoso pranzo di venerdì sera.”

Elena si spostò per farlo entrare, ancora incredula. “Non mi avevi detto nulla!”

“Beh, volevo sorprenderti,” ammise, guardandosi intorno mentre si toglieva la giacca. Era la seconda volta che entrava in casa sua, ma stavolta aveva deciso di rimanere più a lungo.

“E ci sei riuscito,” disse lei, scuotendo la testa con un sorriso. “Stavo finendo di allenarmi.”

“L’ho notato,” rispose Lando, lanciando un’occhiata alla sua tenuta sportiva. “Sei sempre così disciplinata?”

Lei rise, chiudendo la porta dietro di lui. “Più o meno. Mi aiuta a staccare, a concentrarmi. Sai, è come guidare per te.”

“Ah, ma guidare è molto più divertente,” ribatté lui, lasciando il sacchetto sul tavolo della cucina.

Elena alzò gli occhi al cielo, ma il sorriso non la abbandonò. “Allora, che hai portato?”

“Croissant e caffè,” annunciò, tirando fuori le confezioni. “Niente di elaborato, ma pensavo che fosse un buon modo per iniziare la giornata.”

“Perfetto,” disse lei, afferrando un croissant ancora caldo. “Ma prima devo finire il mio stretching. Vuoi unirti?”

Lando alzò le mani in segno di resa. “Passo. Ti guardo volentieri, ma non chiedermi di fare qualcosa.”

Lei scosse la testa, divertita, e tornò nella sua palestra. Lando la seguì, appoggiandosi alla porta e osservandola mentre completava i suoi movimenti con una fluidità che lo lasciava affascinato. Non era solo la sua grazia fisica a colpirlo, ma la dedizione che metteva in ogni cosa.

Lei terminò l’ultimo esercizio e si alzò, asciugandosi la fronte con l’asciugamano. “Bene, ora possiamo fare colazione. Poi dobbiamo parlare del pranzo di venerdì.”

Lando annuì, seguendola in cucina con un sorriso che non riusciva a trattenere. Anche se avevano deciso di fingere questa relazione per motivi pratici, momenti come questo lo facevano sentire incredibilmente a suo agio.

Amore sotto i riflettori // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora