Pov Dia
Ero al lavoro nel pub, e la giornata sembrava non finire mai. La pancia stava diventando sempre più pesante, e ogni passo mi costava più fatica. Continuavo a ripetermi che dovevo resistere, che avevo bisogno di quei soldi per il bambino. Ma dentro di me, sentivo che non ce l’avrei fatta a lungo. Poi, come al solito, Bram entrò e mi salutò. Io mi avvicinai subito a lui.
Dia: "Ciao, Bram."
Bram: "Ciao, Dia. Ti devo fare una domanda un po' personale."
Dia: "Ok, dimmi."
Bram: "Non pensi che continuare a lavorare possa far male al bambino?"
Quelle parole mi colpirono come un pugno allo stomaco. Era un pensiero che avevo avuto spesso, ma che cercavo di ignorare.
Dia: "Sì, ma finché non nasce, devo continuare a lavorare. Devo guadagnare per lui."
Bram: "Capisco. Dopo, vorresti venire in un posto più appartato? Devo chiederti una cosa."
Dia: "Certo, quando finisco la pausa."
Bram: "Bene. Intanto, mi porteresti la solita birra piccola?"
Dia: "Ok."
Presi la birra e gliela portai, cercando di ignorare il peso della mia stanchezza. Bram mi fece un sorriso, ma sembrava forzato, quasi studiato.
Bram: "Grazie. Sei sempre molto gentile. A che ora hai la pausa?"
Dia: "Tra venti minuti."
Bram: "Perfetto, aspetterò."
I venti minuti passarono in un lampo. Alla fine, uscii con Bram e ci fermammo in un angolo più tranquillo, lontano dal frastuono del pub.
Bram: "Voglio farti una proposta."
Dia: "Che tipo di proposta?"
Bram: "Ti andrebbe di venire a vivere con me? Posso aiutarti con il bambino."
Dia: "Cosa?"
Bram: "Ascolta, continuare a lavorare così non fa bene né a te né al bambino. E poi non è un lavoro dove puoi riposarti. La mia casa è grande, ci sarebbe tutto lo spazio di cui hai bisogno, e potresti vivere meglio. Che ne dici?"
Dia: "Non credo di volerlo."
Bram: "Perché no? Non ti sembra una soluzione vantaggiosa? Davvero vuoi continuare a vivere nella tua casa, e mandare tuo figlio alla stessa scuola che hai frequentato tu? Non avete molti soldi, e senza un’istruzione adeguata, le sue possibilità saranno limitate. Non sarebbe meglio alleviare il peso economico per i tuoi genitori e togliere una bocca da sfamare?"
Dia: "Io..."
Le parole di Bram mi colpirono, e un vortice di pensieri si fece strada nella mia mente. Tutti mi dicevano che avrei dovuto accettare, che era la scelta giusta. Ma io non sapevo più cosa volessi davvero. Sapevo solo che volevo il meglio per il mio bambino, ma non amavo Bram. Ero certa che, se avessi accettato e poi cambiato idea, lui non avrebbe reagito bene. Avevo paura di sembrare egoista, di mettere il mio desiderio di libertà sopra il benessere di mio figlio. Sapevo che una decisione sbagliata poteva rovinare tutto, ma mi terrorizzava anche pensare a cosa Bram avrebbe potuto fare se lo avessi rifiutato.
Dia: "Va bene."
Accettai, solo per il bambino.
Bram: "Perfetto. Però c’è una condizione: dovrai dire che il bambino è mio."
Dia: "Va bene."
Bram: "Fantastico."
Si avvicinò e mi toccò la pancia, quasi con un gesto di possesso.
Bram: "Verrò a parlarne personalmente con tuo padre."
Il mio cuore accelerò. Immaginavo già la scena: mio padre sarebbe impazzito di rabbia o di disperazione. Un uomo di quarant'anni che si dichiarava padre del mio bambino? Prima che potessi dire qualcosa, Bram entrò e si avvicinò a mio padre.
Bram: "Buongiorno, signore."
Eduardo: "Cosa c’è?"
Bram: "Volevo dirle che Dia è incinta di mio figlio."
Eduardo: "Cosa?"
Bram: "Sono io il padre del bambino."
Mio padre mi prese per un braccio e mi trascinò nello sgabuzzino, chiudendo la porta dietro di noi.
Dia: "Papà, posso spiegare..."
Eduardo: "Sono felice."
Dia: "Cosa?"
Eduardo: "Hai trovato un uomo ricco che si prenderà cura di te."
Rimasi senza parole. Mi aspettavo rabbia, urla, disperazione... invece, mio padre sembrava sollevato. Se mia figlia mi avesse detto che il padre di suo figlio era un uomo di quarant'anni, sarei rimasto sconvolto. Ma lui, invece, approvava. E in quel momento, mi chiesi se fosse davvero così che funzionava il mondo delle donne: poteva chiunque metterti incinta, purché fosse ricco e disposto a mantenerti. Io non volevo essere una mantenuta.
Eduardo: "È davvero il padre del bambino o l'hai incastrato? Comunque non importa, l’importante è che tu abbia trovato un buon marito."
Mio padre uscì, e io lo seguii poco dopo.
Eduardo: "Bravo, sono felice che tu ti sia fatto avanti e non abbia lasciato Dia da sola."
Bram: "Non l’avrei mai fatto."
Eduardo: "Quindi verrà a vivere da te?"
Bram: "Il prima possibile. E poi le prenderò tutto quello che serve per il bambino: giochi, vestiti, tutto ciò che possa rendere la sua vita migliore."
Eduardo: "Sono contento di sentirlo."
Mi toccai la pancia, cercando di ripetermi come un mantra: "Lo sto facendo per lui. Lo sto facendo per lui."
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infertilità
ChickLitBram Vogel è uno degli uomini più ricchi di New York. Ha tutto tranne un bambino, visto che è sterile. Un giorno, uscendo da un ristorante, incontra Dia, una donna ispanica incinta e povera. Dopo quel incontro, decide che avrà il suo bambino e che l...