Dia 8

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Pov Dia

Ero al telefono con le amiche, avevo bisogno di sentire le loro voci, sapere che cosa stava succedendo fuori da quella casa.

Dia: Raccontatemi tutto quello che avete fatto, ragazze! Soprattutto, com’è andata a scuola?

Nora: Be’, diciamo che ultimamente mi sto vedendo con un ragazzo… si chiama Elijah, ha un nome proprio figo. Sai, mi fa pensare a uno dei personaggi delle Winx!

Amelia: A proposito di gossip, qui non si fa che parlare di te e del fatto che ti sei fidanzata con un tipo ricchissimo.

Dia: Davvero? E… cosa dicono?

Maria: Non importa, Dia. La gente sparla perché è invidiosa, sai?

Amelia: Sì, lascia perdere, è solo invidia.

Dia: No, voglio saperlo. Cosa dicono?

Nora: Non vogliamo che ci stai male, ecco tutto.

Dia: …Ok.

Ma dentro di me cresceva la curiosità. Volevo davvero sapere.

Amelia: Comunque ti ricordi il prof di filosofia, Jamerson? Ha detto che è felicissimo per te.

Dia: Oh mio Dio, Jamerson! Era così bravo… e che bei ricordi!

Amelia: Sei sempre stata l’unica a capire davvero le sue lezioni.

Dia: E la prof di matematica? Appena ha saputo che ero incinta, mi ha dato della “sciocca”.

Maria: Non ha mai smesso, credimi.

Dia: Che stronza.

Nora: E la pancia, com’è?

Dia: Sempre più grande… e piena d’amore.

Maria: Adorabile! Ma com’è la casa lì da Bram?

Dia: Enorme.

Maria: Dalle foto sembra una villa. Non ti invidio per niente!

Dia: Sì, è grande. Forse non l’ho nemmeno esplorata tutta.

Nora: Sei fortunata, sai? Te lo meriti.

Dia: Vorrei tanto rivedervi presto…

Amelia: Da te?

Dia: Non credo… Bram non vuole. Non si fida a far entrare sconosciute.

Amelia: Che noioso! Non è che veniamo per svaligiargli la casa!

Dia: Lo so, ma lui su queste cose è molto rigido.

Nora: Beh, immagino. Pensa a quattro come noi che girano per una villa del genere…

Maria: Però al battesimo ci invitate, vero?

Dia: Certo, lo costringerò.

Nora: Ok, ma domanda importante… e Bram? Com’è come… come partner?

Dia: Fino adesso si comporta bene. Mi compra tante cose per il bambino, e a volte riesce anche a sembrare affettuoso.

Nora: Te lo sei trovato proprio l’uomo perfetto, Dia.

In quel momento, Bram entrò in stanza. Non disse nulla, si mise solo a cercare qualcosa, spostando distrattamente degli oggetti sul tavolo.

Nora: E la sua famiglia? Hanno accettato la tua presenza?

Dia: Non proprio…

Nora: Mi dispiace, Dia.

Amelia: Forse, se ti conoscessero meglio, cambierebbero idea.

Maria: Dobbiamo andare, tesoro. Ma chiama presto!

Amelia: Sì, chiamaci. Ciao, Dia.

Riattaccai.

Bram: Chi era?

Dia: Le mie amiche.

Bram: Che ti hanno detto?

Dia: Mi hanno chiesto come va la scuola.

Bram: Capisco.

Dia: Vorrei tornarci un giorno, sai…

Bram: Potrei fare venire un insegnante privato, se vuoi.

Dia: Sarebbe bello.

Lui accennò un sorriso, si avvicinò e posò una mano sulla mia pancia.

Bram: Sta scalciando… adorabile.

Poi si chinò e baciò la mia pancia. Era una sensazione strana, quel gesto così intimo. E poi erano le labbra di un uomo adulto, un quarantenne. In passato, avevo conosciuto solo baci di ragazzi giovani, dei quali avevo sentito l’entusiasmo e la leggerezza. Avevo sempre immaginato un compagno della mia età, qualcuno di gentile, di spirito libero, con una famiglia aperta e pronta ad accogliermi. Qualcuno di sinistra, come diceva mio padre ridendo.

E invece ora c’era Bram: più vecchio di me di vent’anni, il fascino di un "dilf," come direbbero alcune, ma a me sembrava solo… grande. Un uomo di mondo, certo, ma anche rigido, con una famiglia conservatrice che non mi sopportava.

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