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Sto studiando il modo in cui i giornalisti sportivi si preparano per le partite, cercando di cogliere qualche trucco del mestiere, quando all'improvviso il mio telefono squilla.

È Kenan.

"Hey, Nora! Puoi venire al campo? Ho bisogno di te" dice con un tono che mi fa sobbalzare.

"Ti prego. Ho bisogno di qualcuno con cui parlare."

Non posso dirgli di no. In un attimo, lascio i libri e corro verso il campo. Mentre corro, la mia mente è in subbuglio.

Kenan mi piace da un sacco di tempo, e il solo pensiero di vederlo mi fa sentire viva. Arrivo al campo, ansimante e fradicia di sudore, e lo trovo lì, in maglietta e pantaloncini, che sembra già un po' più tranquillo.

"Kenan, sei sicuro che vuoi restare qua? Morirò di freddo" dico, cercando di mostrarmi più seria di quanto mi senta.

"Ho bisogno di te, ora. Vieni qui."

Poi, senza preavviso, mi afferra e mi solleva in braccio. "Cosa... Kenan, che stai facendo?!"

"Ti porto nella mia felpa," dice, correndo verso il prato.

In un attimo ci ritroviamo sdraiati sull'erba, con lui che mi porta dentro la sua felpa con se. È uno spazio incredibilmente intimo. Ci troviamo uno sopra l'altro, il cuore che batte forte, mentre cerchiamo di sistemarci.

"Sei pazzo" dico, cercando di ridere, ma c'è un velo di preoccupazione nella mia voce. "Mi stai soffocando!"

Lui ride, ma la sua espressione cambia rapidamente. "È morta mia nonna."

Un gelo mi attraversa.
"mi dispiace tanto." Sento il suo dolore, ma non so cosa dire.

"Ero molto legato a lei" continua, la voce tremante. "E ora mi sento... perso."

Non posso fare altro che avvolgerlo con le braccia, cercando di trasmettergli un po' di calore. "Sei qui con me, Kenan. Non sei solo."

Lui si gira verso di me, con le lacrime che gli rigano il viso. Non ho mai visto Kenan così vulnerabile, e il mio cuore si spezza per lui.

"Mi raccontava sempre storie e mi portava a vedere le partite di calcio, era l'unica che infondo infondo credeva veramente in me"

"Sei un ragazzo fortunato ad averla avuta" dico, cercando di consolarlo. "Ricorda i momenti belli. Ti starà guardando da lassù."

gli asciugo le lacrime e restiamo così, abbracciati sotto quella felpa, in un silenzio carico di emozioni. Sento il calore del suo corpo vicino al mio, e quell'intimità mi dà un senso di sicurezza.

Dopo un po', Kenan si solleva e cerca di cambiare argomento. "Vuoi giocare a calcio?"

"Non penso di essere all'altezza" rispondo, ridendo nervosamente. "Ma possiamo provare."

Ci alziamo e ci dirigiamo verso il pallone.

Kenan, come al solito, è incredibilmente agile e veloce. Mi mostra i trucchi mentre cerco di imitarlo, ma ogni volta che provo a prendergli la palla, lui me la sottrae con una facilità disarmante.

"Non è così difficile, Nora! Devi solo crederci" dice, incoraggiandomi.

"Easy for you to say" rispondo, ridendo. "Non tutti nascono con il tuo talento."

Passiamo un po' di tempo a correre e ridere, e la tristezza sembra svanire, seppur solo per un momento. La luce del sole sta calando, e io sento una gioia semplice nel vedere Kenan sorridere, anche se solo per un attimo.

"Grazie per essere qui con me" dice lui, fermandosi a un certo punto. "Non avrei mai pensato che avrei avuto bisogno di qualcuno, ma tu sei stata proprio ciò di cui avevo bisogno."

"Lo farò sempre" rispondo,
"Anche nei momenti difficili, ci sarò."

Quando il sole inizia a scomparire, decidiamo di tornare a casa. "Ti va di venire a casa mia?" gli chiedo.

"Possiamo stare insieme un po' di più."

"Mi piacerebbe" risponde lui, con un sorriso che illumina il suo viso.

Arrivati a casa, Teodora è fuori a fare giardinaggio. "Ciao, ragazzi! Come va?" ci saluta

Ci sistemiamo nel mio soggiorno, e io preparo del tè.
Kenan sembra più sereno, ma c'è ancora quella tristezza nei suoi occhi. Decido di non forzare la situazione, e ci sediamo sul divano a chiacchierare. Parliamo di tutto e di niente, mentre Teodora prepara la cena, e io sento che la sua presenza rende tutto più leggero.
Oggi c'è solo lei a casa, papà è a lavoro mentre Nicolò passava l'intera serata con la ragazza della discoteca.

Dopo un po', Kenan si sdraia sul divano e mi fa segno di avvicinarmi. "Posso rimanere qui per un po'?" chiede, la voce un po' esitante.

"Certo" rispondo, avvicinandomi e accettando di sdraiarmi accanto a lui.

Con il passare del tempo, il sonno inizia a prendere il sopravvento su di noi. Kenan mi abbraccia, e io chiudo gli occhi, sentendo il calore del suo corpo contro il mio. "Grazie, Nora" sussurra prima di addormentarsi. "Sei speciale."

In quel momento, so che affronteremo insieme ciò che il futuro ci riserva. Nonostante il dolore e le sfide, ci saremo sempre l'uno per l'altro.

the perfect life||kenan yildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora