Odio la mia vita.

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Mancava poco al matrimonio. Oggi 19 maggio sono in una boutique per abiti da sposta. Scegliere tra miglioni di abiti è la cosa più difficile del mondo, ma grazie al cielo avevo una giuria che mi consigliava al meglio senza risparmiarsi battute.

José era all'asilo mentre Neymar era all'allenamento. Ho provato circa 3 abiti ma nessuno colpiva ne me ne quei quattro. E si, ho portato i testimoni ad aiutarmi a scegliere, da parte mia Valeria e Dani e dalla parte di Neymar Leo e Marc. Loro avevano richiesto una mini ferie per essere qui oggi.

Non mancavano battutine come sembri un Pinguino- uguale ad un uovo di pasqua- ma hai indossato una tovaglia?!.
Era così snervante. Ma poi indossai un abito. Scollo a cuore ricoperto di strass, gonna semi-ampia in tulle, era stupendo. Uscii e mi diressi verso i magici 4.
Come sto?-chiesi girandomi verso loro.
Stu..stupenda-disse Marc rimanendo a bocca aperta.
Faresti ritornare la vista ad un cieco-disse Dani facendo ridere tutti.
Apparte gli scherzi sei davvero stupenda-disse applaudendo come un deficiente.
Vidi Leo e Valeria piangere così mi avvicinai e gli abbracciai.
Ti prego sceglilo e fatto per te-disse Leo asciugandosi le sue lacrime e poi le mie.
Sei una principessa-disse Valeria.
Uscimmo tutti insieme e andamno a prenderci un caffè.

Ma voi tre sapete com'è il vestito di Neymar?-dissi interrogando Dani, Marc e Leo.
Simile al tuo-disse Dani
Cambia solo il colore-disse Leo
E lo scollo è in pizzo-disse Marc provocando la risata di tutti.
Ma lo siete o lo fate-risposi io ridendo ancora e muovendomi i capelli.
Siamo stupendi-disse Dani mimandomi. Ridemmo tutti

Driii driin.
Mentre stavamo chiacchierando mi squilla il cellulare.
Chiara:pronto?
X:Signorina De Silva?
C:si. Lei è?
115: Si scusi, siamo il soccorso sanitario.
C:Cosa è successo?
115: è..è.. è crollata l'asilo dove suo figlio giocava ed non siamo riusciti a rianimarlo.
Tuu tuu.

Rimasi a bocca aperta mentre un casino di lacrime scendevano sul mio volto. Poi caddi dalla sedia e gridai mentre piangevo sull'asfalto.
Cosa cazzo è successo?-mi chiese Leo.
È.. è morto mio figlio-gridai-qualcuno mi porti all'asilo-urlai in faccia a Leo dando pugni a qualsiasi cosa.
Dani chiama Neymar-disse Valeria a Leo che dallo shock si era seduto a terra con lo sguardo perso mentre Dani e Marc cercavano di farmi alzare dal suolo.
Fanculo alla vita. Dovevo morire io e non mio figlioo-urlai mentre Neymar cercava di tenermi in piedi stringendomi in un abbraccio e baciandomi ripetutamente la fronte Il bambino era davanti a noi. Piccolo,innocuo, fragile. Quel corpicino che ci aveva fatto provare un casino di emozioni, ci ha fatto tornare insieme, ci ha fatto capire quanto forte fosse l'amore che provavamo l'uno per l'altro, quel corpicino che doveva crescere sotto la mia guida autoritaria e i mille vizi che il papà gli avrebbe dato, quel corpicino che sarebbe cresciuto, sarebbe andato a scuola e forse poi giocare al calcio come noi oppure a pallavolo come me. Un corpicino che sarebbe diventato un ragazzo con mille segreti e con problemi con le ragazze, un corpicino che sarebbe diventato un uomo, sicuro di se e determinato come il padre oppure forte e premuroso come la madre, un corpicino che si sarebbe sposato e magari diventato papà anche lui, perché non ce cosa più bella di avere una famiglia e amarsi.
Guardai bene Neymar. Era distrutto. Occhi gonfi e rossi e un colorito biancastro. Era morto. Eravamo morti. Ma non come nostro figlio. Eravamo morti dentro, perché eravano sicuri che quel piccoletto, il nostro piccoletto, si era portato noi lassù, non lo avremo lasciato mai solo. Lui era la cosa più bella che avevamo, e ce l'avevano tolta, tolta per sempre, come il nostro cuore e chissà se avremmo superato insieme anche questa.
Spero di non avervi fatto piangere. Prossimo capitolo a 5 like. Un bacio♥

Hai fatto gol nella porta del mio cuore. {Neymar jr}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora