Capitolo 11: L'Ultimo Confronto

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Matteo osservò il vuoto dove si era gettato Massimo, il cuore spezzato. Sapeva che suo fratello non era morto, ma era stato esiliato in un luogo sconosciuto. Un luogo dove forse, un giorno, potrebbe trovare la pace.
Ma la minaccia non era ancora del tutto scongiurata. L'oscurità liberata da Massimo continuava a imperversare nell'universo, corrompendo tutto ciò che toccava. Il Consiglio dei Celestiali, pur gravemente ferito, si riprese e si unì a Matteo nella lotta contro le forze del male.
Una battaglia titanica si scatenò, sconvolgendo i fondamenti dell'universo. Matteo e Massimo si ritrovarono faccia a faccia, i loro occhi pieni di dolore e rabbia.
"Perché lo fai, fratello?", gridò Matteo, cercando di far ragionare Massimo. "Non vedi tutto il male che stai causando?"
Massimo rise, una risata amara e disumana. "Il male è la mia natura, Matteo. Non posso sfuggirvi."
La battaglia fu cruenta e prolungata. Matteo e Massimo si scambiarono colpi potentissimi, scuotendo i pilastri dell'universo. Ma alla fine, la forza dell'oscurità si rivelò troppo grande. Matteo, ferito e stremato, fu sopraffatto.
Proprio quando tutto sembrava perduto, una luce brillante illuminò il cielo. Era il padre, che era tornato, non come un nemico, ma come un protettore. Con un gesto della mano, creò una barriera protettiva attorno a Matteo, salvandolo dalla furia di Massimo.
"Massimo", disse il padre con voce calma, "questa battaglia è inutile. Vieni con me."
Massimo esitò, poi guardò Matteo negli occhi. "Non posso lasciarti, fratello."
"Lo so", rispose Matteo, "ma devi andare. Devi trovare la pace che cerchi."
Con un nodo alla gola, Massimo si voltò verso suo padre. "Portatemi via da qui."
Il padre sorrise tristemente. "Vieni, figlio mio. Ti porterò in un luogo sicuro, un luogo dove potrai guarire."
Con un bagliore di luce, il padre, Matteo e Massimo scomparvero, lasciando dietro di sé solo un universo sconvolto ma non distrutto.
Matteo si ritrovò in un luogo paradisiaco, circondato da luce e armonia. Ma la sua gioia era amara. Aveva salvato l'universo, ma aveva perso suo fratello.
"Dove è andato?", chiese a suo padre.
"L'ho portato in un luogo sicuro", rispose il padre. "Un universo parallelo, creato appositamente per lui. Un luogo dove potrà guarire e trovare la pace."
Matteo chiuse gli occhi, le lacrime che gli solcavano il volto. "Ma quando lo rivedrò?"
Il padre posò una mano sulla spalla di Matteo. "Forse un giorno, quando l'oscurità sarà completamente scomparsa dal suo cuore."
Matteo aprì gli occhi, guardando il panorama scintillante davanti a sé. Sapeva che la strada sarebbe stata lunga e difficile, ma era deciso a ricostruire l'universo e a portare la luce dove regnava l'oscurità. E un giorno, forse, si sarebbe riunito a suo fratello, in un universo dove l'amore e la speranza avrebbero trionfato.

LE ECLISSI DELL'ANIMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora