Capitolo 22: L'Eredità dell'Oscurità

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Nove mesi erano passati da quel giorno fatidico. Matteo, con Laura al suo fianco, stringeva tra le braccia il loro bambino, Catalyst. Il piccolo era la luce che aveva illuminato nuovamente la loro vita, un simbolo di speranza e di un futuro migliore. Abaddon, ora chiamato nuovamente Massimo, era tornato a far parte della famiglia, seppur con un peso sul cuore per le azioni compiute. Stava cercando di redimersi, di riconquistare la fiducia di suo fratello e di Laura.
Hassine, con la sua saggezza, aveva istituito un'accademia per guaritori, dove insegnava ai giovani a controllare le proprie energie e a combattere l'oscurità. Matteo era diventato uno dei suoi allievi più promettenti, dedicando la sua vita a proteggere il mondo dalle minacce che incombevano.
Una sera, mentre teneva in braccio Catalyst, Matteo sentì una strana energia emanare dal suo bambino. Era un'oscurità pulsante, un'eco dell'antico male che aveva tormentato la loro famiglia. Terrorizzato, cercò di capire cosa stesse succedendo.
"Laura", chiamò con voce tremante, "c'è qualcosa che non va in Catalyst."
Laura si avvicinò, preoccupata. "Non può essere", mormorò, accarezzando i capelli del bambino. "È impossibile."
Ma l'oscurità dentro Catalyst cresceva, minacciando di consumarlo. Matteo, disperato, cercò di calmarlo, ma nulla sembrava funzionare.
In quel momento, Massimo entrò nella stanza. Vedendo lo stato di Catalyst, si avvicinò cautamente. "Cosa succede?" chiese, allarmato.
Matteo, con gli occhi lucidi, lo guardò. "Non lo so", rispose, la voce rotta. "C'è qualcosa di oscuro dentro di lui."
Massimo posò una mano sulla spalla di Matteo. "Non temere, fratello. Troveremo una soluzione."
Mentre cercavano una spiegazione, un'ombra si insinuò nella loro mente. Matteo ricordò le parole di Hassine, che aveva avvertito che l'oscurità poteva manifestarsi in modi inaspettati, anche nelle generazioni successive.
Un sospetto terribile cominciò a formarsi nella sua mente. Si voltò verso Laura, i suoi occhi pieni di dolore. "Laura, c'è qualcosa che devi dirmi."
Laura abbassò lo sguardo, evitando il suo sguardo. "Matteo... c'è qualcosa che devi sapere."
Con un nodo in gola, ammise la verità: Catalyst non era il figlio di Matteo. Era il figlio di Massimo.
Matteo rimase pietrificato. Il suo mondo crollò attorno a lui. Era stato tradito dalla donna che amava e dal fratello che credeva di aver perdonato. L'oscurità che aveva cercato di estirpare era tornata, più potente che mai, nascosta nel cuore del figlio che credeva suo.

LE ECLISSI DELL'ANIMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora