Capitolo 17: L'Ombra Calata

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Un silenzio cupo avvolgeva la città celeste. Gli abitanti, terrorizzati, si barricarono nelle loro case, osservando con trepidazione l'oscurità che si addensava all'orizzonte. Da quel punto nero, come un'eclissi totale, emerse una figura imponente, avvolta in un mantello nero come la notte. Era Abaddon, il signore dell'oscurità, tornato per reclamare ciò che riteneva suo.
Dietro di lui, un esercito di creature oscure si materializzò dalle ombre: demoni ruggenti, spettri ululanti, draghi sputafuoco. L'aria si riempì di un odore di zolfo e di paura.
Matteo, avvertito da un presentimento, si precipitò sulla torre più alta della città. Da lì, poteva osservare l'avanzata delle forze oscure. Il suo cuore si strinse in una morsa di angoscia. Non poteva permettere che Abaddon distruggesse tutto ciò che amava.
"Preparatevi alla battaglia!", gridò Matteo, la sua voce rimbombando attraverso la città. "Non permetteremo all'oscurità di prevalere!"
I celestiali, guidati dal loro re, si schierarono in formazione, pronti a combattere. Le spade scintillarono alla luce del sole, e gli archi si tese, pronti a lanciare frecce infuocate.
Abaddon, con un ghigno malvagio, alzò una mano e un'onda d'oscurità si abbatté sulla città. Le case tremarono, gli alberi si piegarono e le creature celestiali furono gettate a terra.
Matteo, con un balzo, si lanciò contro l'onda d'oscurità, cercando di disperderla con la forza della sua luce. Ma l'oscurità era troppo potente.
"Fratello", gridò Abaddon, la sua voce echeggiando nel cielo. "È finita per te."
Matteo strinse i pugni. "Mai!"
E così iniziò la battaglia. Le spade si scontrarono, le magie si incrociarono, e l'aria si riempì di urla e di lamenti. La città celeste divenne un campo di battaglia, un luogo dove la luce e l'oscurità si scontravano in una lotta senza quartiere.

LE ECLISSI DELL'ANIMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora