≡ capitolo 13 ≡
Il giorno dopo ero di un non-così-buon umore. La mamma aveva cucinato la cena quando ero endata per fare uno spuntino e mi aveva chiesto se avevo intenzione di passare sopra al fatto che si sarebbe risposata. Onestamente, la conversazione era andata un po' così:
"Sinceramente, penso sia assolutamente stupido che ti stai per sposare con il mio insegnante di inglese quando non ha nemmeno voluto dirmi che voi due stavate insieme finché non vi siete fidanzati."
Mamma aveva scosso la testa. "Quante volte devo chiederti scusa?"
"Non si tratta di scuse, è il fatto che tu ci menti sempre."
E naturalmente, era esplosa. Qualcosa su come noi cercavamo di tagliarla dalla nostra vita e lei ci provava a smettere, ma l'alcolismo otteneva la meglio su di lei. A questo punto diventai furiosa e le gridai di rimando. La lotta non finì finché Noah venne al piano di sotto per dirci di calmarci.
Così oggi ero stata in modalità "evitiamo le persone".
Durante il pranzo, ero in biblioteca catturata di una nuova lettura e padrona di James Patterson e sfogliavo le pagine. C'erano delle sedie comode decenti nel nostro media center, così naturalmente mi ci ero seduta confortata. E avevo un libro e questo era un bonus.
Fino a quando sentii delle vocine vicine.
"Smettile di essere un tale idiota e guarda giù per il corridoio!"
Era Ivette.
"Smettila di essere una tale seccatura e dai alla ragazza la privacy che chiaramente vuole."
Era Jacob.
Entrambi vennero messi a tacere dal bibliotecario, ma continuarono ad avvicinarsi. E presto i due apparvero davanti a me, Ivette con il suo sorriso preoccupato e Jacob con le sopracciglia aggrottate.
"Hey, non ti abbiamo vista tutto il giorno", disse Ivette. "Stai bene?"
"Per favore dille che stai bene così lei smetterà di colpirmi in testa", disse Jacob.
Ivette lo schiaffeggiò sulla nuca.
"Come questa!" Piagnucolò Jacob.
Feci un sorriso, lasciando la pagina del libro. "Sto bene. Come mi avete trovato?"
Jacob alzò gli occhi al cielo. "Per favore. Se si è alla ricerca di una Grace in difficoltà, vai in un posto per Nerd ed è un gioco da ragazzi."
Fu il mio turno di alzare gli occhi. "Bello come tu sia così preoccupato."
Sospirò. "Sto cercando di tirarti su il morale. Di solito la mia favolosità aiuta, non è vero?"
"Qualche volta", mormorai, il disagio che cresceva. "Non voglio parlarne. Grazie per la preoccupazione, ma sto bene. Solo io e il mio libro."
Ivette aggrottò la fronte. "Roba con tua madre?"
Annuii.
"Hai sentito la ragazza", disse Jacob. "Vuole privacy. Non va bene invaderla, Ivette."
"Beh mi dispiace se mi importa", sputò fissandolo.
Jacob mise le mani sui fianchi. "Mi importa troppo di lei, ma se vuole privacy dobbiamo rispettarlo. Inoltre, dovresti sapere che Grace non è una che parla dei suoi problemi, cara."
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Infatuation // Harry Styles [ita]
FanfictionQuesta è solo una traduzione di @slutindie che mi limito a pubblicare, la storia originale è di @juliaxwrites