Capitolo 22

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≡ capitolo 22 ≡

Una leggera brezza scompigliò i miei capelli facendoli volare in tutte le direzioni, l'aria fredda solo il minimo. Tirai le ginocchia al petto, appoggiandomi sull'albero spesso mentre poggiavo il mio album sulle gambe. Guardai verso Harry mentre si appoggiava sui palmi, fissando il laghetto. Avevamo camminato verso il parco un paio di minuti fa, per prendere una pausa dalla mia rumorosa famiglia.

Harry si girò verso di me, le sopracciglia solcate insieme. "Cosa stai facendo?"

"Shh, non muoverti."

"Grace-"

"Harold, stà fermo." Strinsi gli occhi verso di lui, giocherellando per un attimo con la matita prima di scarabocchiare ancora una volta.

Scosse la testa. "Disegnare la gente è un po' inquietante, lo sai?"

"Ora sai l'imbarazzo che ho provato quando hai visto il mio album qualche settimana fa", dissi.

"Punto per te", disse con un piccolo sorriso tirato sulle labbra. "Ma almeno mi stava disegnando una persona con della vera abilità artistica."

"E questo lo rende meno strano?"

"Forse un po'. O forse non mi importava perché eri carina."

Le mie guance si arrossarono, ma cercai di ignorare il rossore. "Hai usato il passato. Significa che sono brutta adesso?"

Harry sorrise. "Se dico di si mi farai del male?"

Lo fissai a bocca aperta, afferrando un ramo e tirandoglielo addosso.

Harry rise un po', ancora esitante, ma rideva. "Certo che non sei brutta, Grace. Sei la stalker più bella che abbia mai visto."

"Caspita, abbiamo il Re dei Complimenti qui." Scossi la testa. "Ora stà fermo così posso stalkerarti di nuovo."

Harry si leccò le labbra, un piccolo sorriso ancora sulle labbra mentre guardava le anatre nuotare. Mi morsi l'interno della guancia, mentre cercavo di ottenere la forma giusta del suo viso, poi il naso, le labbra e gli occhi. Era strano disegnargli le labbra con una curva, un sorriso era ancora troppo straniero per lui da indossare. Ma era un bella differenza. Una differenza che mi fece sorridere solo a vederla.

"Ne hai ancora?" Chiese guardandomi.

"Aspetta! Non ti muovere." Harry gemette e dissi, "La perfezione richiede tempo, Harold. Non puoi solo aspettarti che venga."

"Tu sei nata. Io sono nato. Due perfezioni proprio qui." Lui agitò le sopracciglia.

"Mi stai distraendo, smettila." Davvero, devo smetterla di arrossire.

Harry mormorò per un momento, poi disse: "Siamo venuti al parco solo perché sta per venire il Signor Pell? Siamo partiti abbastanza in fretta."

"E' uno dei motivi", dissi, ma soprattutto mantenendo la mia attenzione ai dettagli del disegno. "E poi, abbiamo passato troppo tempo con la mia famiglia."

"Mi piace la tua famiglia", disse. "Inoltre, almeno tu ne hai una." La sua voce si abbassò, facendomi alzare gli occhi verso di lui.

Risucchiai un respiro prendendo atto della tensione che si era alzata. Volevo chiedergli come aveva perso la sua famiglia, ma sapevo che non era consigliabile. Me lo avrebbe raccontato quando si sarebbe sentito pronto, ne ero sicura. Era evidente che la sua famiglia non lo aveva lasciato facilmente.

Guardando il mio disegno per un momento, decisi che distrarlo sarebbe stato meglio. "L'ho quasi finito", dissi. Era strano condividere i miei disegni con il mio soggetto, ma questo era un beneficio. Per aiutarlo a tornare nella zona felice. "Vuoi vederlo?"

Infatuation // Harry Styles [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora