≡ capitolo 32 ≡
"E' la sesta volta questo mese", disse Harry iniziando a ripulire il pasticcio fatto dopo il suo piccolo capriccio.
Lo guardai a bocca aperta prima di chinarmi per raccogliere un bicchiere spezzato, "La sesta volta? E' tutto quello che fa?"
"Più o meno", mormorò.
Non gli ci volle molto tempo per smettere di piangere, ma a malapena mi guardò in seguito. Non sapevo se fosse perché era imbarazzato o perché era ancora semplicemente sconvolto. Ad ogni modo, non mi piacque come si chiuse ancora una volta in se stesso. Ecco perché era esploso, in primo luogo, perché continuava a tenersi tutto dentro.
Dopo che Harry raccolse da terra la libreria, entrambi rimettemmo dentro i libri e gettammo i souvenir rotti. Harry sospirò una volta finito e si sdraiò sul pavimento, con gli avambracci sugli occhi. Sorrisi un po' prima di sistemarmi accanto a lui.
"Non devi aiutarmi, lo sai."
Mi strinsi nelle spalle. "Lo so."
Spostò il braccio e incrociò le mani sulla pancia, fissando il soffitto. "Non piango da quella sera", disse piano, quasi sussurrando. "Immagino fossi immune a qualsiasi cosa triste dopo quella."
Arricciando le labbra, decisi di provare a rallegrarlo. Così lo guardai e dissi: "Non hai nemmeno pianto durante Marley & Me?"
"No."
"E Titanic?"
Rise un po'. "Non ho ancora visto quel film, Grace. Anche se è un evento tragico, non credo mi piacerebbe piangere."
Scossi la testa. "Vorrei essere così. Io sono troppo sensibile. Piango quando rido troppo, ho pianto quando è morto il mio pesciolino rosso e lo avevo solo da due giorni-"
"Beh, probabilmente avrei pianto anche io considerando la sua morte precoce", osservò. "Ma tu non sei così sensibile, lo sai."
Gli lanciai un'occhiata. "Tu non mi hai visto quando a dieci anni mio cugine prese l'ultimo pezzo di torta anche se gli avevo detto fosse mio."
Rise normalmente questa volta, senza trattenersi e sorrisi vittoriosamente. Forse non ero così male a consolare le persone, dopo tutto. "Oh per favore, scommetto che è stato traumatizzante."
"Non mi piace il tuo tono beffardo."
Alla fine, mi guardò e mi sorrise scendendo verso la mia mano. Intrecciò le nostre dita avvicinando la mano così da poter baciare le mie nocche. Ci tenemmo la mano per molto tempo, solo guardando il soffitto. Mi chinai e misi la testa sulla sua spalla.
"Perché siamo sdraiati sul pavimento?" Chiesi in un sussurro come se potessi disturbare qualcuno.
"Shh, assapora solo il momento, Grace."
"Ma il mio sedere fa male."
Gemette giocosamente, sedendosi prima di alzarsi in piedi. "Rovini sempre tutto", mi prese in giro aiutandomi ad alzarmi.
"Sono contenta di sapere che sei così grato per me."
Si sedette sulla superficie della scrivania ed incrociai le braccia, di fronte a lui. Stava giocando con l'orlo della camicia, l'atmosfera giocosa si stava trasformando in qualcosa di più grave. Sospirò prima di parlare. "Sento come di aver fallito con lei, sai? La mia vera sorella è scappata e mi sono accusato di non essere abbastanza per lei. Credo che anche Aria mi faccia sentire così."
Mi accigliai camminando così da poter stare di fronte a lui. "Non hai fallito con nessuno, Harry. Al massimo Aria sta fallendo con te e lei dovrebbe stare male."
STAI LEGGENDO
Infatuation // Harry Styles [ita]
FanfictionQuesta è solo una traduzione di @slutindie che mi limito a pubblicare, la storia originale è di @juliaxwrites