Capitolo 20

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≡ capitolo 20 ≡

La mia testa martellava mentre aprivo gli occhi a causa della luce che filtrava attraverso le tende nere. Dimenticai per un attimo dove mi trovavo, il panico si impossessò di me, ma poi capii che ero nel letto di Harry e lui era sul pavimento.

Aspetta, cosa...?

Guardai verso di lui e vidi che era appoggiato sulla pancia con le braccia nude sotto il cuscino per sostenere la testa. Pensai che ad un certo punto della notte si fosse tolto la camicia e la coperta gli era caduta a metà della schiena, dandomi la possibilità di ammirare i muscoli della sua schiena. Le mie guance si arrossarono, come se stessi facendo qualcosa di sbagliato e distolsi lo sguardo.

Non volevo svegliarlo ma avevo un disperato bisogno del bagno quindi scivolai fuori dalle coperte e camminai in punta di piedi davanti a lui. Il dolore alla testa mi stava uccidendo, il mio stomaco era in subbuglio e mi sentivo in assoluto imbarazzo per tutto quello che avevo fatto la scorsa notte. Non ne ero sicura- non mi ricordavo molto.

Aprii la porta più delicatamente che potevo e guardando in entrambe le direzioni, cercai di immaginare dove potesse trovarsi il bagno. La casa era silenziosa, come se non ci fosse nessun altro tranne noi due, ma per una casa spaziosa come questa sapevo ci abitasse anche qualcun'altro.

Pregai di non incrociarli o di sbagliare stanza mentre mi dirigevo verso la porta di fronte la camera di Harry. Girai la maniglia leggermente sbirciando e infilandoci la testa, era vuota- non era il bagno.

Mormorai parolacce respirando, chiudendo piano la porta e mi voltai per proseguire sul corridoio. Indossavo ancora la giacca di mio padre sulla mia canotta nera e i jeans skinny. Ero felice di non essere stata scomoda, ma dormire in pigiama è preferibile. E sono sicura che ci avrei dormito se fossi a casa mia..

Era strano essere dentro casa di Harry- un posto dove non sarei mai stata. Quindi provai a guardare ogni foto appena mentre facevo piccoli passi. Era strano che nessuna di esse fosse una foto di famiglia, ma ero troppo occupata a non farmi la pipì addosso per mettere in discussione qualcosa.

Proprio mentre stavo per aprire la porta accanto a quella di Harry, una voce disse da dietro di me, "Beh, Dio deve aver ascoltato le mie preghiere mandandomi un angelo."

Mi voltai velocemente. Mi sentivo come se fossi appena stata sorpresa a fare un crimine. Ma chi si trovava di fronte a me non era un ufficiale della polizia. Un uomo di circa vent'anni stava lì, un'indumento sulle sue spalle. Indossava i pantaloni del pigiama senza il pezzo di sopra.

"Ti sei persa, principessa?" Chiese, un sorriso sulle labbra.

"Um.." Balbettai passandomi una mano sui capelli arruffati. "Stavo solo.. cercando il bagno", riuscii a dire.

Pensai che quello fosse il fratello maggiore di Harry, ma non si assomigliavano né agivano allo stesso modo. Questo tizio era uno stronzo presuntuoso, da quanto potei vedere. E dimostrò le mie supposizioni quando si avvicinò a me, l'odore puzzolente di fumo che si diffuse nel mio naso.

"Harry non ha mai portato una ragazza a casa prima", disse con un luccichio si scherno negli occhi. "Non so perché dovresti stare con lui se puoi stare con me." Tracciò la mia guancia con un dito e mentre il dito scendeva sempre più giù verso il mio petto, improvvisamente la mia canottiera mi fece sentire esposta.

Ma proprio quando mi aspettavo di sentire la sua mano in un posto dove non doveva stare, lui fu spinto via e sbattuto sulla porta che in precedenza avevo intenzione di aprire.

Harry lo fissò, ancora a torso nudo ma comunque mio salvatore. "Tieni a posto le mani, Heath", sputò.

Heath- a quanto pare- abbaiò una risata amara. "Attento a ciò che fai, Styles. Fiona può vederti."

Infatuation // Harry Styles [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora