Capitolo 5

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Il ragazzo scende dell'auto con un sorriso divertito sul volto, e scuotendo la testa s'incammina verso l'ingresso.

"Sei fuori di testa? L'hai quasi messa sotto!"
"Jason lascia perdere,sto bene" gli sussurro all'orecchio tirandolo dal braccio.
Il ragazzo si gira e lo guarda per qualche secondo prima di rispondergli.
"Credi davvero che l'avrei investita?" Ride e va dentro.

"Idiota" sbotta Jason e mi guarda, "sicura di star bene?" Chiede premuroso.

Jason ed io siamo stati insieme l'anno scorso per un paio di mesi, ma non ha funzionato. Ora siamo amici e si preoccupa per me.
"Solo un po'.."
"Che succede?" Ci raggiunge Jack respirando faticosamente come se avesse appena corso una maratona.
"Un tipo stava per investirla"
"Cosa? Stai bene Mad?"
"Si certo, Jason esagera, non é successo nulla"
"Non sto esagerando, poteva finire male"
"Ok, ora basta va tutto bene"

Entrambi annuiscono.
"Ora vado, non voglio arrivare in ritardo"
"Di nuovo" aggiunge Jason.
"Si, di nuovo" sorrido e vado verso l'ingresso.

Entro dalla porta principale e cammino per i corridoi fino ad arrivare al mio armadietto.
Noto il ragazzo poggiato di schiena contro il suo mentre digita qualcosa sullo schermo del suo Iphone.
Mi avvicino piano pregando per non farmi vedere.
Ma le cose non vanno come previsto, inciampo nei miei stessi passi e cado in ginocchio davanti a lui facendo cadere i miei libri e gli appunti di Religione Mondiale.
'Cazzo cazzo cazzo' oggi non é giornata.
Sbuffo e inizio a raccogliere i fogli e noto una mano che li prende prima di me.
"Mio padre mi dice sempre che le ragazze cadono ai miei piedi, quindi é vero?" Lo guado e ha un sorriso berffado sul viso ed é fottutamente sexy.

Abbasso lo sguardo e continuo a prendere i miei libri, una volta finito lui mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi ed io la prendo.
Sento una scossa appena le nostre mani si toccano, una scarica di energia, come se fosse il freddo e il caldo, il ghiaccio e il fuoco.
La lascio immediatamente e mi rimetto in piedi.
Lui mi porge i miei appunti e un libro.

"Grazie" dico guardandolo.
"Te lo dovevo, bambolina" mi rivolge un altro di quei sorrisi e fa un occhiolino.
Non ho bisogno di guardarmi allo specchio per capire che sono rossa come un pomodoro.

La campanella suona ed io mi affretto a conservare i libri e andare in classe senza guardarmi intorno.

Guardo fuori dalla finestra mentre il professore spiega qualcosa su Heathcliff e Catherine Earnshaw.
Mi mordo il labbro distrattente ricordando quegli occhi, erano di un stano color nocciola, accompagnato da quelle labbra a cuore, sembravano così lisce e morbide che avrei voluto morderle per sentirne il sapore e la morbidezza.
Il ricordo della sua risatina e come prendeva la lingua tra i denti mi fa sentire strana, come se fossi una bambina che corre tra i girasoli in un enorme prato verde. Piuttosto eccitata e felice.
Rivedo il suo viso mentre mi fa l'occhiolino, e sento dei brividi corrermi lungo la spina dorsale e mi fa arrossire. Ora ho solo voglia di rivederlo.
Solo adesso mi rendo conto di non saper ancora il suo nome.

*

La campanella suona per la quarta volta oggi, per fortuna abbiamo una pausa.
Mi sentivo soffocare tra quelle mura e non ho fatto altro che pensare a quello incontro con il 'ragazzo misterioso' durante le lezioni.
Faccio la fila sognando ad occhi aperti e non me ne rendo conto che é arrivato il mio turno finché una ragazza dietro di me dice
"Carina ti muovi? Anche noi vogliamo mangiare"

Dopo aver preso il mio pasto mi dirigo nel solito tavolo dove sono già seduti gli altri.

"Hey Mad, tutto ok?"
"Stai bene?"
Chiedono Stace e Pippo insieme.
"Avete parlato con Jason?"
Si guardano a vicenda e poi annuiscono, mi siedo alzando gli occhi al cielo.
"Sto bene ragazzi, non é successo nulla, davvero" mangio un po' di frutta pensando a come distrargli dal mio 'incidente'.

"Quindi, quest'anno abbiamo il ballo"
"Oh si" esulta Stace e batte le mani.
"L'after party lo facciamo da me ragazzi, i miei non ci saranno per tre giorni quindi immaginate un po' cosa possiamo combinare" sorride John battendo il cinque a Jack.
"Piscina, fiumi di alcool, erba e ragazze sexy e mezzenude con cui passare la notte, vogliamo o no finire l'ultimo anno in bellezza?"
Sorride John.
É sempre stato un festaiolo, non bada a spese quando si tratta di divertirsi.

Scuoto la testa sorridendo e mangio lo yorgut.
"Ciao bambolina" sento una voce ormai famigliare e alzo piano la testa per tovarlo in piedi davanti a me.
Deglutisco il boccone che ho in bocca e lo guardo sussurrando un
"ciao".
Sorride abbassandosi alla mia altezza e mi prende il cucchiaio di mano
"Cosa stai.."
Mi fermo quando mette il cucchiaio nel mio bicchiere e poi se lo porta alle labbra leccando quel poco di yorgut che aveva preso.

"Mmh al cocco, il mio preferito"
Lo guardo immobile come fossi stregata da lui e non riuscissi a fare a meno di guardarlo, e invece di andarsene lui si avvicina al mio orecchio.
"Mi piace vederti arrossire, bambolina"
Sussurra con la voce rauca e quasi mi viene un infarto.
Indietreggia prendendo il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans e si allontana andando in giardino.

"Che cavolo era quello?"
Quasi urla Stace risvegliandomi da quella specie di trance in cui ero entrata.

"Io..beh.."
La campanella suona salvandomi dai loro sguardi confusi.
Mi alzo e mi precipito in classe facendo atenzione a non scontrarmi con essuno.

Passo le ultime due ore a chiedermi che cavolo era successo durante la pausa e perché quel ragazzo avesse quell'effetto su di me.
Ma come sempre, ho troppe domande e nessuna risposta.

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