Capitolo 13

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"Stacy chi é?"
Urla qualcuno da dentro, conosco quella voce ma prima che il mio cervello possa collegare tutto, lui appare dietro di lei, indossa solo i boxer e ha i capelli scompigliati

"M-Madison?"

Caccio indietro le lacrime che minacciamo di uscire, spingo la porta colpendo Stacy ed entro.
Ora non mi frega nulla di farle male o meno

"È così? È per questo che hai detto che è stato uno sbaglio?"

Lui fa qualche passo verso di me
"Maddy non è così"

"Stai zitto! E non osare ad avvicinarti a me" Gli urlo contro indietreggiando

"Ti saresti sentito in colpa, dopo ieri sera, non potevi scoparla senza chiudere definitivamente con la piccola e indifesa Madison no?"

"Non é così"

Scuoto la testa ridendo stericamente
"Non è così Justin? Allora spiegamelo"

E come pensavo, lui rimane in silenzio poi passa entrambi le mani tra i capelli.

"Spero ne valga la pena" gli lancio addosso la busta blu che contiene il braccialetto che gli avevo preso
"Tieno il tuo stupido regalo, e va all'inferno!"

"Senti Mad.."
Stacy si avvicina ed io vado verso di lei

"E tu!" La guardo schifata
"Sei sola una maledetta troia!"

Lei guarda a terra, li guardo un ultima volta, prima lui e poi lei

"Mi fate solo schifo!"
La sorpasso ed esco fuori dalla porta.

Faccio i cinque piani giù per le scale di corsa, so che se avessi aspettato l'ascensore sarei tornata indietro e li avrei buttato giù dalla finestra.

Cammino velocemente e le lacrime iniziano a scendere interrotamente

Come ha potuto farlo?
Sapeva che mi piaceva, lui mi ha illusa, mi ha parlato di sua madre, mi ha fatto fidare di lui.
E per cosa?
Per andare a letto con una mia amica.
Non posso neanche definirla amica, una persona che ti ferisce in questo modo non è un'amica, ma un mostro senza sentimenti.

Comtinuo a camminare, non so dove sto andando. Ma le mie gambe vanno da sole.
Non riesco più a ragionare, fa davvero male.

Mi fermo in una specie di parco, mi siedo sul prato appoggiandomi su un albero.
Mi porto le ginocchia al petto e piango.

Il telefono squilla ma non ci faccio caso, non voglio sapere niente di nessuno

Perché fa male?
Cos'ho fatto per meritarmelo?

'Forse ti sei innamorata della persona sbagliata?'

Decido di ignorare il mio subconscio

Resto lì per non so quando tempo, minuti, forse ore. Non lo so.

Mi alzo, mi fa male la testa per via del pianto, mi asciugo il viso e inizio a camminare, lentamente, senza fretta.

Quando arrivo a casa suono, non ho idea di dove siano le chiavi.

Mia madre apre e mi guarda

"Madison?"

Entro senza dire nulla, non ho voglia di parlarne

"Buonasera Mad, vuoi gioca.."
Ed si ferma appena mi vede

"Niña hai pianto?"

Forse ho gli occhi rossi e gonfi, non sarei dovuta neanche tornare.
Avrei evitato le domande.

"Io vado, stai con lei Louren e se avete bisogno di qualcosa chiamami"

Lei annuisce "Ti chiamo dopo"

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