Capitolo 12

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Perchè l'hai fatto?"

Lui mi guarda come se non capisse

"Tutto questo -ci indico intorno- perchè hai preparato questo e mi hai portata qui?"

Lui si siede accanto a me e mi guarda

"Perchè...perché mi piaci Maddy"

Mi metto a cavalcioni si di lui e lo bacio

"Anche tu Jay"
sorrido e gli accarezzo la guancia.

Lui mi guarda negli occhi e mi bacia, un bacio dolce ma esigente, le nostre lingue ballano e le sue mani raggiungono l'orlo del mio vestito, lo alza e mi accarrezza il sedere, cerco si avvicinarmi ancora a lui baciandolo e premendo il corpo contro il suo.
Pian piano lui si stende ed io mi sto strusciando su di lui, risponde il mio corpo seguendo i miei moviementi.

Mi stringe il sedere e continua a baciarmi.
sorrido sulle sue labbra guardandolo

"Sai, mi ricordi tanto mia madre" sussurra dopo un po'

"Davvero?"

Annuisce e mi stringe a se
"Aveva i capelli neri e lunghi, gli occhi li ho presi da lei" sorride e continua "sorrideva sempre, adorava cucinare, per natale faceva sempre troppa roba"

Mi appoggio al suo petto e lo guardo, lui mi accarrezza il braccio guardando il cielo

"Quando ero piccolo e mi facevo male, mi faceva sempre il solletico, diceva che era una magia per far passare il dolore.
E non lo sentivo più davvero, ridevo insieme a lei e mi sembrava tutto così facile, la vita, niente problemi, e ti bastava una risata per far dimenticare tutto"
Si gira e mi guarda, ho gli occhi lucidi e sono stretta a lui, mi accarezza il viso e torna a guardare il cielo

"Com'è..com'è successo?"
Chiedo in un sussurro

"Ci siamo litigati una sera, non lo facevamo mai, di solito erano delle semplici discussioni.
Lei ci disse che voleva andare in Africa per cercare una cura ad una malaria e non aveva data di ritorno, avrebbe potuto metterci mesi, oppure anni, era una ricercatrice"

Sospira e riprende a parlare

"Io non ho preso bene la notizia, avevo quindici anni, e quello per me era come se ci stesse abbandonando, le urlai contro delle cose orribili e me ne sono andato di casa, ero furioso"

Passa una mano tra i capelli.
"Lei è salita in macchina ed è andata a cercarmi, io camminavo, senza sapere dove stessi andando, e così sono finito qua su"
Prende una piccola pausa poi continua

"Ho sentito il telefono suonare ed era lei, ho fatto scatare la segreteria e ho ascoltato.
Ora l'unica cosa che mi rimane di lei è una fottuta registrazione"

Estrae il telefono dalla tasca, digita qualcosa dopo una voce dolce esce dalle casse

"Hey Justin, sono io.
Senti, non so dove tu sia adesso, ho girato mezza città per cercarti
-tira su con il naso, ciò indica che stava piangendo- ma torna a casa, possiamo parlare, io non vi sto abbandonando ma voglio cercare una soluzione per aiutare gli altri che hanno più bisogno.
Ti prego Justin.
-sospira- indipendentemente di quello che farai, sappi che la mamma ti vuole be.."

Prima che potesse finire la frase, si sente un rumore fortissimo,
sussulto e Justin conserva il telefono

"Che co.."

"Quello era il rumore del camion che l'ha travolta, un ubriaco è passato col rosso"

Rimanco con a bocca aperta e gli occhi sgranati

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