Erano passate quasi due settimane dal suo arrivo e in quei tredici giorni non era riuscita ad incontrare lo sguardo dell'uomo misterioso nemmeno una volta.
−Sono sicura che ti divertirai!
Camminava svelta, cercando di tenere il passo con l'allegra Shireen.
L'aveva incontrata alcuni giorni prima mentre faceva colazione alla locanda della città, Riane quella mattina aveva avuto alcune cose da sbrigare e le aveva consigliato di fare un giro per familiarizzare con la cittadina; era entrata nella locanda leggermente insicura, era la nuova arrivata e non sapeva ancora come l'avrebbero accolta senza l'anziana, fu proprio in quel momento che vide Shireen, indossava la divisa da cameriera più colorata che avesse mai visto e le sorrideva in modo così gentile da tranquillizzarla all'istante.
Le si era avvicinata per prendere la sua ordinazione e avevano stretto facilmente amicizia: era una giovane madre single molto socievole, ma allo stesso tempo molto diffidente verso il genere maschile; le aveva confidato parte della sua storia, come il padre della bambina l'aveva abbandonata dopo poco tempo, come aveva dovuto crescere sua figlia da sola e di come, dopo quattro anni, si era ritrovata a fare la cameriera pur avendo una laurea in economia pur di riuscire a tenersi un tetto sopra la testa.
Si era confidata con Elise come a farle capire di potersi fidare di lei.
Ridevano ricordando una battuta che aveva fatto un vecchio cliente, camminando lungo la strada mentre il canto del mare riempiva l'aria e il profumo della notte faceva loro compagnia nel frattempo, sempre più in cerca di una bella serata, si avvicinavano al pub più in voga della città.
Era un pub antico, l'esterno era in mattoni e la caratteristica porta in legno faceva venir voglia di entrare a dare un'occhiata.
Appena entrarono, Shireen salutò con un frenetico movimento della mano l'uomo dietro al bancone che, sfoggiando un sorriso a trentadue denti, ricambiò il saluto.
Elise si guardò attorno: il legno, di un lucido color ambra, riscaldava l'ambiente; i tavoli quadrati erano stati disposti strategicamente per il locale facilitando il servizio, mentre degli sgabelli seguivano tutt'intorno il lucido bancone.
Fece vagare lo sguardo lungo le vetrate lavorate, percorse il muro ricco di vecchie fotografie fino ad arrivare al lungo bancone con le lucenti spillatrici, quando alzò lo sguardo rimase incantata dall'opera d'arte che il proprietario aveva creato sulla parete di fronte a lei.
Su degli scaffali che percorrevano tutto il muro, vi erano riposte migliaia bottiglie di birra provenienti da tutto il mondo, ognuna diversa dall'altra.
Vi erano le classiche bottiglie scure che occupavano gran parte dell'opera, ma fra queste ne risaltavano alcune dai colori più vivaci, tra cui il rosso, il verde e il blu e brillavano in contrasto con le sorelle come stelle in un cielo notturno, donando un non so che di magico al locale.
−Vado a prendere da bere, tu prendi posto!
La nuova amica, alzando di alcuni toni la voce per via della musica, l'avvertì prima di scivolare agilmente in mezzo alla gente che affollava il locale mentre, cercando di imitare la stessa agilità, Elise di faceva strada fino al tavolo che il buon vecchio Gais aveva riservato per loro.
Sistemò la giacca sullo schienale della sedia, continuando curiosa a guardarsi intorno.
Vi era una discreta quantità di persone, gran parte delle quali erano persone del posto; aveva capito da Riane che i turisti preferivano andare a letto presto per poi, il giorno seguente, svegliarsi all'alba e andare a fare escursioni per tutta l'isola.
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Vilia
WerewolfSeconda storia della serie Warg's Blood. Una nuova vita. Una nuova casa. Una nuova nazione. L'offerta di lavoro di Riane, una vecchia amica di famiglia, è tutto ciò che Elise abbia mai desiderato. L'isola di Skye sembra perfetta, con le sue alte sco...