Capitolo 15 - Attacco

14.5K 828 147
                                    

                  

Comunicazione importante nello spazio autrice.

−Casa dolce casa.

Erano arrivati in città che erano da poco passate le nove.

Eir aveva insistito per farli rimanere per colazione, ma Fenris, dopo averle rivolto a stento la parola, si era caricato i bagagli in spalla e aveva trascinato Elise verso la macchina.

Aveva scompigliato i capelli ad un Wayde in lacrime e aveva fatto un cenno col capo verso suo padre, poi si erano lasciati il faro alle spalle.

Ora erano di nuovo a Portree ed Elise cercava di non sorridere troppo al sarcasmo del warg. In quei nove giorni in cui non aveva potuto sfuggirgli aveva imparato a conoscerlo meglio. Riconosceva il tono di voce che usava per prenderla in giro, le sue espressioni non la confondevano più e i suoi gesti abitudinari, come passarsi una mano fra i capelli quando era nervoso, erano diventati un'abitudine anche per lei.

Il sole splendeva sull'isola e il suo tempore scaldava la fredda aria proveniente dal mare, gli U2 suonavano alla radio un loro vecchio singolo e dal finestrino poteva vedere i gabbiani volare sopra di loro perlustrando la zona in cerca di cibo.

La notte prima non aveva chiuso quasi occhio e la chiacchierata con Fenris aveva risolto ben poco, ma in quel momento, stranamente, ogni tensione o nervosismo si era sciolto lasciando solo tranquillità e determinazione.

−Hai fame?

Si voltò a guardare il bel profilo del warg e sorrise.

−Da morire!

Al suo entusiasmo, lui sorrise di rimando e invece di imboccare la strada sulla sinistra per dirigersi alla piccola casa sulla spiaggia, girò a destra. Elise si irrigidì leggermente.

−Credi sia sicuro andare da Gil's?

Al pensiero di poter incontrare qualcuno del fan club di Riane un timore ovattato le pressò il petto.

−Proprio per questo andiamo lì. Prima ti fai vedere, prima faremo capire al resto del branco con chi hanno a che fare. Devono imparare a conoscerti così come ti conosco io. Riane gli ha dato una descrizione di te troppo distorta, non si fideranno mai se non mettiamo subito in chiaro le cose. Devi guadagnarti la loro fiducia così come ti sei guadagnata la mia.

La vilia sgranò leggermente gli occhi sorpresa e sorridente.

−Ti fidi di me?

Lui le lanciò un'occhiata storta.

−Te ne sei resa conto solo adesso? Andiamo Stellina, siamo arrivati.

Il tono burbero con cui le rispose non la dissuase dal sorridere fra sé.

Scese dal vecchio pick up chiudendo forte la portiera dietro di sé beccandosi un'altra occhiataccia dal warg. Gli rispose con un sorriso innocente e lo superò, proseguendo fino alla tavola calda.

Spinse leggermente la porta, ma un lampo le attraversò la mente. Pensierosa si voltò a guardare Fenris, scrutandolo con sguardo critico mentre la testa le si riempiva di ricordi.

−Che c'è?

−Non fare casini.

Lui sorrise sornione, gustandosi a pieno l'espressione seria dell'alleata farsi sempre più irritata.

−Non sto scherzando, Fen. Mi piace lavorare qui, non farmi licenziare.

Di risposta ridacchiò fra sé alzando le mani con i palmi rivolti verso di lei e si fece una croce sul cuore come promessa.

ViliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora