LE PAROLE FANNO MALE

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Il fucile puntava verso ciò che poteva essere considerato un bersaglio, ammassi di liane con addosso l'armatura di Jonas.

La lince era alle spalle di tre nativi, fra cui Adda, che erano pronti a premere i grilletti.

"Gli occhi devono essere aperti, tutti e due!" intimò l'insegnante con una mano intenta a urtare la testa del nativo più a destra.

Infine si allontanò di pochi passi.

"Fuoco!"

Il trio poggiato su un piccolo tronco in orizzontale guardò ovunque.

"Fuoco!" ripetè il felino.

"Dov'è il fuoco?" chiese "l'allievo" a sinistra, mentre l'europeo si massaggiava la fronte con una mano.

"Sparate! Fate fuoco! Usate quei fucili!"

Tre rombi distrussero la calma della giungla ma nessuno di loro portò soddisfazione sul volto di Jonas che sospirò vagamente irritato.

"Altri tre!" ordinò con lo sguardo di Adda addosso, la coniglietta rossa lo fissava contrariata ma nessuno badava più ai suoi comportamenti.

Lika prese posto sul pezzo di legno con affianco Talia, la iena fissò l'amata e ciò fece appoggiare l'indice sul grilletto con forza, il rumore improvviso dello sparo fece coprire l'orecchio al cacciatore di fianco.

L'ex conquistadore scosse la testa.

"Un altro!"

La femmina che aveva fatto fuoco per errore si allontanò dal punto di tiro con la vergogna spalmata sulla faccia, fu Maron a prendere il suo posto.

"Fuoco!"

Tre forti rumori scossero nuovamente la giungla, ma stavolta la lince non sembrò infelice: fissava il bersaglio improvvisato con un foro... In mezzo alle gambe, opera della nuova arrivata.

Liam, abituato ad allenarsi con lei, deglutì appena realizzò l'accaduto.

"L'ho colpito!"

Il giaguaro si voltò di scatto e, nonostante l'arma fosse scarica, tutti si tolsero dalla traiettoria del fucile.

Lockla appoggiato contro un albero sorrideva, ma appena la sorella lo vide perse la sua espressione felice e tornò seria.

Il simile scosse la testa e si sedette pensieroso, tuttavia il piede sinistro toccò alcuni bastoni messi sul terreno, li guardò per alcuni istanti prima di sorridere.

"Devo ammetterlo, stai bene vestito così".

Zet arrivò alle spalle della lince sorridente, Jonas stava per parlare, ma l'ennesimo rumore provocato dalle armi da fuoco gli fece girare la testa verso i tre nativi.

Nessun centro, e il peggiore di essi era stato Denai che grugniva insoddisfatto.

"Queste lance non sono fatte per noi, non si possono usare!"

Lo sciacallo si voltò verso l'insegnante e lanciò ai suoi piedi il fucile.

"Ti sbagli..."

Lo spagnolo si chinò e strinse in una mano l'oggetto.

"... Quelli come te possono usarlo in questo modo".

Le dita strinsero la canna dell'arma, sembrava una clava.

"Guarda, i cavernicoli si comportavano così... Tu sembri proprio uno di loro".

Jonas gettò il fucile ai piedi dello sciacallo e si voltò verso il lupo che cercava di non ridere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: a day ago ⏰

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