quinto capitolo.

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In fondo avevano tutti fottutamente ragione. Ero una ragazzina. Una stupida ingenua ragazzina. Cazzo, per un attimo avevo davvero pensato che lui fosse rimasto la con me. Avevo davvero pensato che l'istinto materno della donna che poco prima mi affiancava, fosse sbagliato. Ma niente.
Ormai era quasi un quarto d'ora che la mia gamba era sommersa da ghiaccio, quasi non la sentivo più. Grazie alla mano veloce da infermiera di mia madre, la caviglia si stabilizzó e dopo poco me la ritrovai tutta fasciata perfettamente.

Approfittai dell'assenza di mia madre e mi sporsi in avanti per chiudere il portoncino di casa che era rimasto socchiuso.

Ma mai che San Fortunello
(il mio santo protettore, si lo so, sono pazza) fosse attento a me, o semplicemente mi dasse una mano.

Non avendo appoggio davanti a me, e con il busto troppo in avanti per poter evitare ciò che stava succedendo, caddi con la faccia in avanti, in un magnifico viaggio verso il parquet. Meraviglioso.

Ma no. Chiusi gli occhi talmente forte che sembravano incollati tra di loro per sempre. Mi stavo abituando mentalmente al fatto che da li a poco la mia faccia si sarebbe spiaccicata a terra.

Improvvisamente però due mani forti e veloci afferrarono la parte alta delle mie braccia, e mi sollevarono veloci, rimettendomi a posto.

Alzai il viso, con ancora impressa l'espressione traumatizzata, ma quando mi decisi ad aprire gli occhi, avrei preferito mille e mille volte di essermi rotta il naso a terra.

I suoi occhi si incastrarono nei miei, ce io praticamente mi tuffai dentro ai suoi. Indovinate? Mi bloccai, dinuovo.

Eravamo troppo vicini, troppo maledettamente vicini. Il mio cuore batteva a ritmo di una canzone di eminem, tanto andava veloce. D'un tratto, il mio sguardo si posò sulle sue bellissime labbra. Le contemplai in silenzio e nella mia faccia comparve un'espressione tipicamente da ebete.

Ci furono intollerabili momenti di silenzio, così assordanti, così profondi, così strazianti che mi parve di morire.

Ad un certo punto, nel suo volto comparve un sorriso enorme, di scherno probabilmente, che ruppe il silenzio, finalmente.

"Che c'è imbranata, vuoi una mia foto da attaccare nel diario o cosa?"
Disse.

OK. MI AVEVA CHIAMATA IMBRANATA.
(non che non lo sono eh, ma non è colpo mia, San Fortunello dorme spesso.)

Avrei voluto urlagli contro, chiedergli come gli era venuto in mente di dire una cosa del genere, come avrei fatto di solito insomma, ma niente.
Tutto ciò che riuscì a dire,
fu "C-cosa? Che intendi?"
LO SO. CHE IDIOTA SONO.

"Oh, sbloccati! Capisco di essere un figone, ma così esageri."
Disse alternando il suo discorso con qualche risata.

Sgranai gli occhi. Ora stava esagerando, ma anche io non scherzavo. ALEX CAZZO, dov'è andata a finire la ragazza determinata e forte? A puttane, pensai.

"Ma che dici? Stavo solo pensando stupido."
Provai a dirlo con convinzione, ma la mia voce uscí flebile, come quella di un bambino timido.

"Stavi pensando a come portarmi a letto? Guarda, basta solo chiedere."
Disse con scherno.

Strabuzzai gli occhi. Mi ricordava molto James Joyce, il capo squadra di basket della mia scuola. Quel coglione che cambia ragazza a notte, che se le sbatte sopra due orette al massimo e poi le sbatte fuori, senza ricordare nemmeno il nome il giorno dopo. Ecco. Il tipico ragazzo che odio. Con cui non vorrei mai proferire parola. Che manderei subito a fanculo, allora perché con lui non ci riuscivo?

"Sei solo un orgoglioso di merda"
Dissi. Con la rabbia che ribolliva negli occhi.
Ecco l'Alex che ricordavo, bene, in quel momento mi sarei data una medaglia da sola.

Non so che successe in quel momento. Cosa dissi, cosa feci di così strano, ma i suoi occhi assunsero una sfumatura diversa. Si inscurirono e divennero stracolmi di rabbia, indifferenza (?)

Mi si gettò praticamente addosso, stringendomi forte i polsi e portando le braccia semi chiuse dal mio petto alla mia faccia, trafiggendomi con lo sguardo.

Se i suoi occhi avessero potuto uccidere. Io sarei già morta da un pezzo.

"Non ri permettere più a chiamarmi così, stupida ragazzina. Mi hai visto quanto, due volte? Tra cui una mi hai travolto con la tua stupida bicicletta. Ti ho aiutata, ti ho portata a casa anche se avrei dovuto lasciarti lí, come minimo. E tu? Tu apri quella piccola bocca da ragazzina per sparare cazzate? Allora taci, tu non sai nulla di me, nulla. Hai capito ragazzina?"
Quasi urlò letteralmente sputando le ultime parole.

I miei occhi si colmarono di paura, stupore, delusione. Era proprio come tutti. Pensavo fosse il mio principe in giacca di pelle sulla sua moto sportiva nera ma no, non lo era. Che stupida. Pensavi fosse diverso? Pff. Rido.

Capii comunque di aver esagerato con le parole, ma mi aveva davvero deluso la sua stupida "battutina."

Ad un certo punto mi molló i polsi ancora guardando i miei occhi. Sputó con lo sguardo su di me e si giró, sbattendo forte la porta alle sue spalle. Senza farmi dire niente. Lasciandomi interdetta come una scema.

Quante cose non sapevo ancora sul quel ragazzo?

Mi guardai la caviglia fasciata, che cominciava a sgonfiarsi. Ad un certo punto sentii la sua moto accendersi e sfrecciare via, lontano da casa mia.

"Alex, tutto apposto?"
Ad un certo punto, mio fratello fece la sua comparsa in stanza, guardando interdetto la caviglia e poi me. Che ero ancora bloccata e ferita dalle parole rivoltemi poco prima.

Rimanemmo un po' in silenzio, poi posai il mio sguardo vuoto verso di lui.

"C-credo che andrò a riposare di sopra."

Afferrai la prima cosa che trovai per sostenermi e salí di sopra, goffa come un pinguino lasciando Gale ancora più sorpreso e confuso.

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Salve ragazze!
Scusate se vi ho fatto attendere quasi un mese prima di aggiornare, lo so, sono una persona assurda. Ma diciamo che mi sono lasciata trascinare da altri libri e ho letto tanto più che scrivere. (Il disagio)

Coooomunque,
Penso che presto, ma non ora,
Aggiungerò un cast alla storia, se volete consigliarmi fatelo.
Se poi, il capitolo VI È ANCHE ADDIRITTURA PIACIUTO, :')
lasciate una stellina. :)
Continuo la storia solo quando ci saranno almeno 6 voti, dai, si può fare.
E vi prometto che sarò molto ma molto più costante questa volta, ora sta a voi :)
Baci

Inside

due perfette imperfezioni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora