Anche Grant si alza in piedi.
"Come mai? È ancora presto!"
Chiede confuso."Davvero, devo andare a sbrigare delle cose al campus, devo finire di sistemare l'organizzazione delle materie per lo studio e avevo pensato di fare un salto in centro per comprare qualcosina. Ti ringrazio dell'ospitalità e della colazione, ma vado a cercare Ally e le comunico che dobbiamo andare."
Mi scotolo le briciole di dosso e non appena muovo un passo noto che nel divano ci sono quei due ragazzi che avevamo incontrato in centro che dormono sommessamente. Sono avvinghiati in un mischio di braccia e gambe e questa scena mi strappa un sorrisino.
"Bhe, grazie della breve ma magnifica serata, Alex. Spero che ci rivedremo se tu vorrai, magari solo noi due in uno scenario più calmo!"
Mi fissa dentro agli occhi profondamente, ed io abbasso lo sguardo al pavimento imbarazzata.È una proposta di appuntamento?
Si, Grant è carino, no,
-mozzafiato- simpatico e cordiale, ma non so davvero cosa rispondere ancora..."Magari si."
E piego le labbra in un sorriso.
Lui mi imita di rimando e mi congeda con un bacio sulla guancia.Prima di uscire, però, mi volto verso quel ragazzo stronzo ma incantevole, che finora mi ha solo umiliata e offesa, dopo avermi aiutata ed essersi mostrato dolce.
Gli serviva solo una ragazza da portarsi a letto. Il solo ricordo di quelle terribili parole mi fa venire i conati. Lo odio, è un mostro, perché ha giocato con i miei sentimenti e con quelli di chissà quante altre ragazze solo per infilarsi tra le loro mutande. È nauseante tutto questo, troppo.Lo sorprendo a fissarmi, ma quando mi volto verso di lui, distoglie lo sguardo.
Mi dirigo verso le scale e raccolgo il mio cellulare rimasto sul comodino prima di chiamare Ally che nel frattempo si è riaddormentata. Raccoglie anche lei le sue cose e ci dirigiamo alla sua auto. Decido di guidare io perché lei è ancora molto stanca e martoriata da un forte mal di testa, classico del dopo-sbornia.
"Alex, mi dispiace davvero tanto di averti lasciata sola nel bel mezzo della festa e di essermi ubriacata. Se non fosse stato per Grant saresti rimasta sola. Mi dispiace davvero tanto..."
Si massaggia le tempie doloranti."Tranquilla, sapevo che sarebbe andata così, nonostante tutto sono stata bene con Grant, è davvero simpatico e carino, ma sappiamo tutte e due -lo dico e lo confermo- che questa è l'ultima volta che mi faccio trascinare in una di queste stupide feste."
"Ti capisco, scusa ancora."
Parcheggio la macchina davanti agli alloggi e abbraccio la mia amica, un abbraccio che desideravo da molto tempo.Restiamo entrambe nella mia stanza visto che Lexa non è ancora tornata, e Ally mi racconta della sua serata, o almeno, di quello che ancora ricorda.
Mi sbellico dalle risate quando mi dice che Jack ha dovuto baciare una vecchietta che passava di la a seguito di una penitenza, e che quest'ultima stava per chiamare la polizia.
Sono davvero matti, ma mi piace il loro spirito d'animo.
Ally è qua già da un anno, quindi conosce meglio le persone del campus e, se non fosse stato per lei, ora sarei sola nella mia camera a guardare vecchie puntate registrate."Tu, invece, che hai fatto con Grant, eh?"
Mi chiede ammiccando."Niente di tutto quello che pensi, Ally! Siamo stati un po' assieme e oggi mi ha chiesto se qualche volta mi andrebbe di uscire con lui."
"E tu? Che gli hai detto?"
"Che fors..."
Non riesco nemmeno a completare la frase."FORSE!? Ma sei pazza? Lui è Grant, Grant Smith, il sogno di mille ragazze e tu rispondi con un misero "forse"?"
Strepita lei."Non so Ally, vorrei conoscerlo meglio prima, non so nulla di lui!"
Ribatto ovvia.
Taglio corto il discorso perché nin mi va di parlare di me e le mie situazioni "amorose", anzi, odio quando si parla di me in genere.
Accendo la TV e collego con un cavetto il computer, che Ally smanetta e sceglie un film comico, come al solito. Ci piazziamo col gelato davanti allo schermo e dopo poco mi accorgo che la mia amica dorme profondamente. La copro e spengo il computer, dove scorrono i titoli di coda.Mi getto sui libri, i miei amati piccoli gioielli. La mia chiave per accedere al mio mondo, che solo io conosco e che nessuno può infrangere.
Con loro mi sento al sicuro, protetta da tutto e tutti. Loro non giudicano, non disprezzano, sono solo la per te e i tuoi sfoghi, le tue risate e i tuoi pianti isterici.
Come diceva mia nonna, meglio un libro che cento amici, alle volte.
Lo apro e lascio scorrere le dita sull'inchiostro delle parole, che sembrano muoversi e prendere forma sotto il mio tocco delicato.Mi abbandono alla poesia di quei versi, con i quali lo scrittore gioca e mi ipnotizza, e dopo un poco che leggo, ne voglio sempre di più. E di più. E di più.
Sono le due del pomeriggio, ed io da quattro ore sto ricurva su questo malloppo di fogli ingialliti a godermi la calma dopo la tempesta...《《《《》》》》
Sto morendo di sonno, notte (:
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due perfette imperfezioni.
Romance"si trova l'amore come le cose perdute, sempre nel posto che non si sarebbe mai immaginato."