La settimana corre via con inafferrabile monotonia. Ho contato tutte le volte che Alexis è entrata nella nostra stanza, e il tempo che c'è rimasta.
In sette giorni l'ho vista solo 7 ore e 35 minuti. Ma il suo ossessivo bisogno di circondarsi di rosa fa in modo che la sua presenza non mi abbandoni totalmente. La stanza è ancora pesantemente impregnata del suo profumo pungente, nonostante il suo letto sia perfettamente fatto da inizio settimana.Sono anche riuscita ad evitare di far combaciare i miei orari con quelli di Josh, evitando di pranzare in mensa, anche se non mi sembra il tipo di ragazzo che si mette in fila con un vassoio, e serrandomi nella stanza non appena finite le lezioni.
La settimana è andata bene anche per questo, ma si sa, tra la foga di raggiungere i plessi sgattaiolando nell'immensità dell'ateneo è più semplice evitare le persone, la vera sfida sarà resistere al fine settimana senza essere insultata da qualcuno. Non serve scendere nei dettagli.
Il mio "qualcuno" ha un nome e una fama ben distinta.In quanto a Grant, ho ricevuto qualche messaggio, che mi chiedeva come andava la prima settimana da matricola, senza mai ritornare a soffermarsi sull'argomento "amore".
Le conversazioni si mantennero formali e distaccate, tanto che cominciai a dubitare dell'orgoglio di Josh, già troppo gonfio. Non c'era da meravigliarsi se avesse spiattellato tutta la verità al suo amico, magari solo per appendere un'altra medaglia al suo ego già troppo fiero.
Però Grant se lo avesse saputo realmente non mi avrebbe contatta completamente, perché nonostante possa essersi mostrato gentile e affabile con me, è sempre un ragazzo, è non ha bisogno di troppe cerimonie per appioppare ad una ragazza una nomea non proprio elegante. Anche se ammetto di essere stata una vera stronza.
Se non mi conoscessi mi riterrei una persona poco affidabile, non ai livelli della mia compagna di stanza, ma quasi.È sabato e nel complesso sono felice del rendimento della mia prima settimana. Mi sono portata avanti con il programma di biologia e sto per consegnare la prima tesina di anatomia.
Visto che Grant non mi ha proposto ancora nulla, credo che approfitteró della tranquillità del dormitorio vuoto per ripassare le materie di lunedì.
Come se le mie parole avessero svegliato la mia fortuna divina sento bussare con violenza alla già precaria porta della stanza. So già chi troveró una volta aperta, e la mia giornata migliora un po'.
Ally è completamente entusiasmata, batte le ciglia perfettamente impregnate di mascara mentre i suoi lunghi capelli arricciati sulle punte le balzano con fluttui delicati sulla schiena.
"Ma non mi dire! Sei così felice perché stasera hai una di quelle uniche e imperdibile feste!"
La canzono tornando a fissare lo sguardo nel malloppo ripiegato sulle mie ginocchia.
"No! Ce si, ma stasera sarà diverso! Prima della festa Jack ha detto di volermi portare in giro con lui, in un posto a sorpresa."
Ha la voce che le trema dalla gioia."Wow Ally, è fantastico! Poi devi raccontarmi tutto!"
"Quindi non hai proprio intenzione di fare un salto alla festa? Non c'hai nemmeno pensato?"
Non ho bisogno di rifletterci, non ho bisogno che mi venga richesto.
"No, Ally, ne abbiamo già parlato."
Sapevo che avrebbe riprovato a farmi cambiare idea."Si, lo so. È che ho paura che ti possa annoiare, tutto qua."
Prima che possa staccare gli occhi dai mille fogli degli appunti, sento le sue labbra sulla mia guancia e i suoi passi che si dirigono alla porta.
"Me ne sto andando."
Si ferma per guardarsi il polso."Sono le sette. Hai ancora tempo per dare una svolta diversa a questa serata che si prospetta un mortorio."
E gira la maniglia.
"Sisi certo, ci penserò. "
Le dico, per darle corda. Mi fa la linguaccia e scompare dietro la porta.Finalmente sono sola, anche se, aggiungerei, terribilmente sola.
Se penso che sono le sette di un sabato in università e piano piano la gente esce per divertirsi e sfogare lo stress delle lezioni settimanali, ed io sono qua, in pigiama con i libri che mi fanno compagnia, sembro davvero una sfigata, ma so che non è la situazione a cambiare le cose, ma la prospettiva.
E la mia prospettiva è diversa, molto diversa, da quella di tutti gli altri.
Passo altre due ore sul libro di chimica e mi perdo tra i paragrafi che riguardano molecole e sistemi e quando strizzo gli occhi perché mi bruciano troppo per continuare, mi accorgo che se continuo così, rischio di dimenticare tutto il programma delle altre materie.
Decido di infilarmi le scarpe e scendere giù al fast food per ingozzarmi disperatamente di cibo, con la scusa di dover prendermi un attimo di pausa.
Mentre scendo le scale, vedo tre ragazze in mini gonna e tacchi borchiati svoltare l'angolo, accompaganti dal rumore delle loro risate superflue.
Sbuffo e prendo dalla parte opposta, percorrendo tutto il corridoio in penombra.
Mi stringo nel mio cardigan lungo e mi sistemo i capelli un po' meglio per non sembrare una scolaretta che è stata appena scaricata dal suo cattivo ragazzo dei sogni.Prendo un panino che mi viene messo davanti poco dopo, e caspita, è davvero enorme. Mentre rifletto su come mangiarlo, la cassiera batte le sue unghia laccate di giallo sul marmo della banconata, seccata.
Pago e mi dileguo, per evitare di continuare a dare fastidio a quella ragazza troppo nervosa.Mi siedo su una panchina poco più in là, e mi riavvio i capelli dietro l'orecchio.
Accendo il telefono e scopro di avere qualche chiamata persa. Le prime sono di Ally, le altre di Grant.
Decido che è meglio non ignorare quelle della mia amica, anche perché potrei pentirmene, prima o poi.La richiamo e, quando risponde, oltre a scoprire che è già un po' brilla, scopro che a chiamare era stato in realtà Grant, dal suo cellulare. Riattacco e compongo il suo numero, sperando che non si tratti di nulla di serio.
"Hei"
La sua voce mi sorprende, è più bella di quanto non me ne ricordssi."Hei, ho visto che mi hai chiamata, scusa, ma stavo studiando."
Ho paura che stia facendo di tutto per soffocare una risatina, perché sussegue un silenzio strano. Ma poi riprende.
"No, tranquilla. Volevo chiederti di uscire, ma penso tu abbia già mangiato. Ehm... Ti va se ci facciamo un giretto?"
"Euh bhe, si, mi va. Dammi il tempo di prepararmi."
Ho il cuore che mi scalpita nel petto."Ok, a dopo."
E riattacca.<<<<>>>>
Leggete, susu
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due perfette imperfezioni.
Romance"si trova l'amore come le cose perdute, sempre nel posto che non si sarebbe mai immaginato."