ventesimo capitolo

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È difficile levarsi dalla testa l'amarezza di quello che potrebbe esserci stato, poichè non è accaduto. Perchè non so se un giorno, avró nuovamente la possibilità di imbattermi nella parte di Josh che piace a me, o meglio dire, ai miei ormoni. Nè dal canto suo che dal canto mio.
È stato un episodio isolato, che peró non si è concluso, ha lasciato la sua fine dissolversi nell'aria di questa sera troppo buia e irruenta.

Soffro la perdita di contatto quando si allontana bruscamente da me. Basta poco per riscuotermi dalle mie atroci disperazioni interiori, perchè la mano gelida di Grant stringe la mia spalla bollente, per il caldo e per gli ormoni.
Il suo tocco mi riporta alla realtà, ed ormai sono quasi completamente sobria.

"Eccomi, ti avevo detto che avrei fatto presto!"
Il suo sorriso risplende nella penombra della stanza, ed io mi sento improvvisamente in colpa.
Questa non sono io, la vera Alex non si ubriaca e bacia -o quasi- tizi a caso. La vera Alex, che probabilmente ora giace in una parte remota e ignota del mio buonsenso, a quest'ora sarebbe rimasta al tavolo con un bicchere di acqua in mano, anzichè vino, per non imbattersi in una pioggia di cattive, anzi pessime intenzioni. Ma la vera Alex ora non è qui, e devo fare i conti con l'alterego ribelle del mio subconscio.

"Si, sono felice che tu sia tornato."
E rido di rimando.

Lo sguardo mi corre repentino agli occhi di Josh, che ora sono duri, accusatori. Sento il suo corpo muoversi e scattare via a passo felino dal divano, e se non lo conoscessi direi che ora è furioso e forse anche frustrato e deluso.
Ma perchè?

"Anche io, temevo che te ne saresti andata."
Fa un profondo respiro e si viene a sedere accanto a me, dove poco prima c'era Josh.

Parliamo per un' altro po', ma lui non smette neanche un attimo di fissarmi insistentemente, come se sul mio viso fosse spuntato magicamente un terzo occhio.
Poi, mentre gli racconto del mio primo anno di liceo, si piomba su di me, premendo le sue labbra sulle mie.
È un bacio casto e dolce, dove il contrasto tra la sua pelle fredda e la mia, fa risultare il tutto piú particolare e sprizzante. Leggo in lui tanta disperazione, come se dentro gli ristagnasse la paura di potermi perdere, come se fosse a conoscenza dei fatti ultimi.
Prevedo di sentire un branco di farfalle svolazzare nel mio piccolo stomaco ma nulla, il bacio è bello, ma non basta per scaturirmi quella serie di brividi che il mio corpo mi procura quando Josh è vicino a me.

E, come per voler inconsciamente rovinare quel momento tanto atteso, spalanco gli occhi, perchè nella mia testa si susseguono solo i bagliori verde smeraldo di voluttà degli occhi di quel ragazzo troppo scorbutico e menefreghista.
Il suo volto si impossessa della mia mente mentre Grant continua a baciarmi, assaporando ogni centimetro delle mie labbra.

E mi sento dinuovo in colpa, perchè ora, anzichè innamorarmi ancora di piú di lui e condividere con lui il piacere e le emozioni che prova, io penso a Josh, e a cosa avrebbe potuto provocarmi lo stesso bacio, nato dalle sue labbra.

Poggio le mani sul petto solido di Grant e lo sposto delicatamente, perchè non posso continuare questa lenta tortura nei suoi confronti. Ho bisogno che la notte mi rassicuri e mi schiarisca le idee, perchè lo so, o almeno  voglio convincermene, che tutto ció sia colpa del vino.

"Scusa, ho solo bisogno di tornare all'università, mi gira la testa."
Tento lo sguardo passo per ridurre l'imbarazzo.

"Si, certo."

Alzo gli occhi e lo vedo grattarsi la nuca, ancora confuso e affannato dal bacio.
Scatto in piedi e afferro il giubotto dal divanetto, indossandolo. Lui fa lo stesso, e lo seguo mentre si dirige alla porta.

Il viaggio in macchina procede velocemente e nel silenzio, un silenzio di tregua per entrambi. Spero di non averlo offeso, ma io piú di tutti, devo capire cosa mi passa per la testa.

Quando le ruote scricchiolano sulla ghiaia, deduco che siamo arrivati.
Faccio per scendere, ma prima mi volto verso di lui.

"Grazie per la serata, sono stata molto bene con te, anche se te ne sei dovuto andare. E scusami ancora per prima, ma devo riflettere su ció che mi sta accadendo intorno."
Preferisco essere sincera con lui, perchè se lo merita.

"Anche io, spero di non averti spaventata con quel bacio, ma vedi, tu mi piaci sul serio, e spero di vederti dinuovo."

Arrossisco per le sue parole e gli sorrido.

"Certamente, anche io lo spero."

E, prima che possa voltarmi nuovamente, mi congeda con un bacio sulla guancia.

««««»»»»

Ciao :)
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due perfette imperfezioni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora