3.I've not a easy past, darling

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Sto camminando verso casa, rigorosamente sola.
Samantha mi ha scritto in un messaggio che aveva sonno e che mi  avrebbe aspettata a casa.
C'ha pure messo un cuoricino.
Lascio perdere scrollando le spalle.
Samantha mi conosce da sempre, e io le vorrò sempre bene.
Chi mi conosce come lei, sa che ho passato due periodi orribili.
Il primo è iniziato quando avevo appena compiuto 13 ed è terminato a 15. A 16 anni è iniziato il secondo, e penso di esserci ancora dentro fino al collo.
Mi fermo di scatto e  mi guardando la pancia.
Grassa. Una parola. Una semplice parole. Mi ha rovinata.
Riaffiorano nella mia mente delle cose che preferisco non ricordare.

Ospedale Psichiatrico [Specializzato
in disturbi mentali,
alimentari,
del comportamento
e della personalità]

Soggetto Speciale 8
Nome: Hanna Parrish
Età: 15 anni
Età in cui è stata ricoverata: 13 anni
Disturbo:autolesionismo
Informazioni: l'anno scorso è stata sorpresa mentre si tagliava con un pezzetto di legno staccato della travi del pavimento e, qualche giorno dopo,
mentre lo faceva con un frammento di  vetro dello specchio che aveva rotto con una pietra. Da allora è diventata un soggetto speciale.

Ultimo giorno del soggetto speciale 8 nell' ospedale psichiatrico.
Controllore: Jason Parker

9:00 il soggetto sembra già sveglio da un po' ed è seduto sul letto guardandosi le cicatrici sulle braccia.
'Se ne stanno andando.' Dice sorridendo. Sembra prendere consapevolezza di quanto era martoriato prima il suo corpo.

10:30 chiede un bicchiere d'acqua:concessa.

12:00 il soggetto si addormenta.

14:00 sveglio il soggetto per dirle che è ora che mangi.  Inizia a mangiare ma poi, dopo qualche minuto, si blocca e mi guarda.
'Secondo te sono grassa?' Chiede.
Le ho risposto semplicemente no.

15:00 il soggetto, finito il suo pasto, mette della musica all'interno della sua stanza.

16:30 il soggetto spegne la musica e inizia a fissarmi.
'È davvero il mio ultimo giorno?' chiede.
'Incredibile eh?'
'Quasi non ci credo.' E riaccende la musica.

20:00 il soggetto appena finisce di vestirsi mi fa rientrare in stanza.
Inizia a prepararsi le valigie buttando tutti i vestiti dentro in maniera disordinata.
'Impaziente di uscire di qui?' Le chiedo.
'Dopo tutti questi anni?Si.' Mi risponde in maniera particolarmente fredda e distaccata.
'Addio.' Dice prendendo la sua valigia.
'Addio Hanna' 
Il soggetto esce dalla stanza.

Il soggetto speciale 8 è uscito dall' ospedale psichiatrico.

6 mesi dopo...

Ospedale Psichiatrico
[Specializzato
in disturbi mentali,
alimentari,
del comportamento
e della personalità]

Soggetto speciale 8 è ritornato all' interno dell'ospedale.
Nome: Hanna Parrish
Età: 16 anni
Età in cui era arrivata la prima volta: 13 anni
Età in cui aveva lasciato l'ospedale:15 anni e mezzo.
Disturbo passato: autolesionismo.
Disturbo attuale: anoressia.

Primo giorno del soggetto speciale 8 nell'ospedale psichiatrico.
Controllore: Jason Parker

9:00 il soggetto appena arrivato non saluta nemmeno entrando nella stanza e si mette a sistemare le sue cose.
'Speravo che quello fosse un addio.' Dico sincero.
'Anche io.' Risponde senza guardarmi.
'Sei cresciuta tanto.'
'Capita.' Risponde distaccata per poi chiudersi in bagno.

10:40 il soggetto sta beatamente dormendo e ne approfitto per avvicinarmi e fare un controllo. Alzandole la maglietta sono ben visibili le costole e le sue gambe sono quanto le mie braccia.

12:00 il soggetto si sveglia e ha una crisi isterica. Urla che vuole uccidersi. Sono stato costretto a bloccarla sul letto con il mio corpo e a iniettarle un calmante.

13:50 l'effetto del calmante sembra ormai svanito e si mette a leggere un libro della nostra biblioteca.

14:00 il soggetto riceve il suo pasto ma non sembra intenzionata a mangiarlo.

14:30 da ormai mezzora sta fissando il suo cibo con disgusto.
'Mangia almeno la frutta' la supplico. Mi guarda come se fossi pazzo ma, alla fine mi da ascolto.

16:00 'ho avuto due disturbi nella mia vita' dice rompendo il silenzio che regnava all'interno della stanza.
'Non so dire qual'è il peggiore. Adesso mi verrebbe da dire che è...l' a... l'anor...  insomma quello, ma magari quando sarò guarita la penserò diversamente.'
'Guardati, non riesci nemmeno a dire il nome del tuo disturbo, anche con l'autolesionismo non ci riuscivi.' Detto questo sono uscito per la mia pausa.

17:30 rientro nella sua stanza e la vedo mentre sta completamente nuda davanti allo specchio. È magra ma ha ancora un po' di forme che però minacciano di sparire.
Le lacrime sgorgano  fuori dai suoi bellissimi occhi e si stringe con le mani la pancia, noto che indossa solo il braccialetto nero che copre quella cicatrice che stava per ucciderla.
'Tornerai come prima, non c'è bisogno di piangere.' Le dico
'S-sono grassa.' Ha detto con voce spezzata. Io l'ho abbracciata e lei... mi ha baciato. Abbiamo avuto un rapporto sessuale...mi dispiace.

Il controllore Jason Parker ha dato le dimissioni. Cede il suo posto all' infermiera Emily Roberts.

3 mesi dopo...

Il soggetto speciale 8  è uscito dall' ospedale psichiatrico.

Jason. Solo pensare al suo nome è come una coltellata.
Una lacrima mi riga il volto.
Il mio primo bacio e la mia prima volta.
Lui era bello, gentile, intelligente e così giusto, troppo giusto.
Dalla prima volta in cui l'ho visto ho avvertito che lui era una persona speciale, una di quelle persone che non puoi non amare alla follia.
Si dice che il primo amore o te lo sposi o te lo porti dentro per tutta la vita.
Non sanno quanto hanno ragione.
Sono così presa dai miei pensieri che urto un ragazzo. È vestito tutto di nero e un cappuccio gli copre il viso.
"S-scusami tanto ero distratta."
"H-hanna?!" Chiede lo sconosciuto.
"C-come fai a sapere il mio nome?" Chiedo indietreggiando spaventata.
Si toglie il cappuccio.
Non mi sembra possibile eppure è lui.
Con un accenno di barba e qualche anno in più, ma è lui.
Non riesco più a respirare, sto per svenire. Voglio dirgli che mi è mancato, che lo amo ancora, ma le parole non mi escono di bocca.
"Sono Jason" dice sorridendo.
Sono troppo confusa.
Inizio a correre nella direzione opposta ignorandolo mentre urla il mio nome
a squarciagola.

Leggendo I Tuoi Occhi. [Dylan O'Brien]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora