8 Obblighi di anarchia 1/2✔️

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(Mark Dolby)

Il 30 gennaio fu veloce alle porte.

Le successive vacanze passarono tranquillamente, anche con la presenza dei miei fratellastri. Michael e Dominik cercarono di contenere il loro pesante disgusto nei miei confronti davanti a mia madre o a Gilbert e io cercavo di mostrare il mio totale apprezzamento. Michael divenne meno menefreghista nei miei confronti e a volte mi rivolgeva qualche parola, soprattutto se dovevamo svolgere qualche compito insieme. Non era così odioso se mi trattava come un essere umano e mi sorpresi molto a non trovare più la sua presenza equiparabile al venire soffocata fino ad essere ridotta ad un palloncino sgonfio.

Dominik, al contrario, si divertiva sempre ad irritarmi in qualche modo.

Perché vai a nuotare con un costume? Speri forse che dia una maggiore idea che tu possa avere qualcosa di interessante sotto? o Perché non esci e ci lasci un po' in pace? Non hai nessuno da innervosire o qualcosa da rubare? erano delle tante frasi che diceva per farmi intuire il suo nervosismo e farmi sparire. Per me non aveva affatto dimenticato la questione della spilla di sua madre, seppure non ne mise più parola. Neppure Gilbert, a differenza della reazione esagerata del ragazzo, fece qualcosa. Dubitavo che gliene avesse parlato e io feci del mio meglio per non tradire le sue aspettative. Dominik mi aveva fatto un "favore" e io cercavo di ripagarlo standomene alla larga da lui quando voleva. Non era un sacrificio impossibile.

Se stavamo zitti riuscivamo a sopportarci.

Gilbert e mia madre si presero una pausa dal loro lavoro. Mia madre faceva del suo meglio per correggere il programma definitivo del matrimonio, pensare a noi e al suo lavoro come insegnante. A quanto pareva, Margherita Bottom, vicepreside della Primary School, aveva dato le sue dimissioni per seguire suo marito in Inghilterra e girava voce che Colton Jay, il preside, voleva dare l'incarico a mia madre.

Lacey Miller era una brava maestra, insegnava in terza B, e a quanto pareva riusciva a parlare meglio a dei ragazzini di sette anni piuttosto che con me.

Ovviamente l'idea della promozione la mise su di giri (avrebbe significato meno carico di lavoro e più stipendio, anche se oramai i soldi non sarebbero stati più un problema) e Gilbert era fiero di lei, come un padre che vede la propria figlia imparare ad andare in bicicletta senza rotelle. Per me un lavoro valeva l'altro, ma ero comunque felice.

Come regalo di forse-non-si-sa-promozione Gilbert portò tutta la famiglia a New Castle per una gita. Fu un'idea carina, anche se il viaggio fu duro insieme a Michael e Dominik che litigavano per il proprio turno a giocare con la Psp.

Non ero stata mai a New Castle, era una città splendida come Sydney, ma ovviamente a Michael e Dominik non piacque molto.

«Troppo sole, accidenti» sbuffò Michael, stando all'ombra di una statua. Aveva una vera e propria passione per i drink colorati e aveva dentro il suo zaino almeno cinque bottiglie di energizzanti variopinti. Sospettavo che gli piacessero i vari colori e il suo sguardo si faceva sempre più teso quando gli veniva sete ed era costretto a bere.

«Non avete il sole in Russia?» gli chiesi, ridendo.

«Non così. Fa troppo caldo e non ci sono nuvole.»

«È estate, Michael» gli feci notare.

Lui brontolò qualcosa che mi parve come "lo so anche io", e disse: «In Russia sarebbe inverno.»

Io rimasi sorpresa. «Ah, è vero che abbiamo le stagioni opposte.»

Lui annuì. «Non sono molto abituato al cambio in questo periodo. Il freddo lo reggo di più. Quando finisce l'estate qui?»

Bad Bro - BluebeardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora