(Luke Leeroy)
«Papà, papà, l'acqua!»
Non ero stata io a parlare. Né uno dei miei fratelli. Bensì mio padre, ma non quello vero in carne ed ossa.
Ero sdraiata sopra il letto della mia camera, le lenzuola appena cambiate da Cailian profumavano di ammorbidente al gelsomino e camelia e io vi ero sopra, convinta si trattasse di una soffice nuvola. Stavo guardando una vecchia videocassetta registrata di quando avevo tre anni e andai per la prima volta al mare con i miei genitori.
Mio padre mi aveva presa e mi aveva lanciata in acqua e io stavo furiosamente battendo mani e piedi nella fatica di tenermi a galla. Se solo mi fossi calmata prima avrei scoperto che sarei riuscita a toccare il fondo con i piedi senza problemi. L'acqua arrivava fino alla vita di mio padre, a me era alla gola.
Ero rimasta parecchio sconvolta, tant'è che ci vollero un bel po' di fatiche per riuscire a staccarmi dal braccio di mio padre, eppure ne fecero di più per convincermi ad uscire dall'acqua. Fatto il primo tuffo traumatico per me fu impossibile non rimanere affascinata dalla bellezza di quel mare pulito e azzurro. Per ore feci finta di essere un animaletto subacqueo.
Mio padre teneva una telecamera in mano e mi registrò mentre bevevo con le guance rosse e le dita molli il mio succo all'ace. La piccola me aveva dei chiari capelli biondi, il viso tondo e le gambe sottili.
«Papà, papà! Giochiamo! Prendi!»
Stringevo un frisbee blu e lo lanciai a mio padre, il quale per poco non lasciò cadere la telecamera per afferrarlo.
«Ehi, amore, prendi!» gridò Luke Leeroy e lanciò il frisbee a mia madre.
La Lacey Miller del video era più giovane ed aveva i capelli biondicci, un po' scuri e, cosa più importante, era ancora innamorata di mio padre con tutto il suo cuore. Lei lo prese e si tolse gli occhiali da sole dal volto, ridendo e correndo verso di noi. Io fuggii da mio padre e afferrai la sua telecamera. La sabbia, le mie risate e il cielo si alternavano veloci nelle mani di una piccola Chanel di tre anni che correva.
Luke Leeroy prese in braccio mia madre e le diede un bacio sulla guancia.
«Toc toc!» esclamò mia madre, entrando nella mia camera.
«Sono un po' grandicella per il toc toc, non ti pare?» le domandai, sorridendo divertita.
Lei si venne a sedere accanto a me, sul letto, e mi diede un bacio sui capelli che non percepii affatto. Mia madre aveva un tocco magico e delicato. A volte era bello poter dire che era più leggera di un soffio di vento.
«Sarai sempre la mia piccola bambina, devo ricordartelo ogni volta?» Roteai gli occhi. «Cosa stai guardando di bello?»
«È la cassetta di quando siamo andati al mare con papà. Ti ricordi?»
I suoi occhi rimasero incollati per dei secondi al televisore. La bambina dentro la televisione stava ridendo sulle braccia del padre mentre la madre stava abbracciando entrambi. La Lacey Miller della realtà mi rivolse uno sguardo e anche se vidi la sua testa roteare verso di me non cambiai soggetto del mio sguardo. Avevo trovato quella videocassetta per miracolo, non ricordavo nemmeno di avercela. Mio padre amava registrare ogni cosa, dalle sue vittorie di pesca ai miei saggi. Si poteva definire un maniaco delle videocassette, eppure, e non sapevo come, quella registrazione era finita in uno degli scatoloni che ci portammo dall'appartamento. Pensavo che Luke Leeroy se l'avesse presa quando se n'era andato e invece in quel momento mi piaceva avere un ricordo tangibile e vero di quello che era veramente: il padre presente e vigile di una bambina dal costumino rosa delle Winx e con la faccia piena di sabbia, e marito di una donna dal naso arrossato per il sole.
STAI LEGGENDO
Bad Bro - Bluebeard
Mystery / ThrillerSydney, Australia. Chanel Isaac Leeroy non ha voce in capitolo quando la madre, Lacey, decide di fidanzarsi ufficialmente con il finanziere russo Gilbert Petronovik, il quale porta l'intera famiglia sotto lo stesso tetto. Con intenti nobili, il nuo...