Strinsi tra le mani un frustino.
Assaporai con le dita la superficie ruvida del cuoio, la sua durezza effettiva e l'asta di legno liscia. La teca davanti a me presentava una vasta gamma di strumenti di tortura, o di piacere. Michael mi disse che ogni cosa aveva un nome specifico, come il paddle o il flogger. Erano degli strumenti terribili e il solo pensiero che Gilbert li avesse usati contro i gemelli mi faceva salire le lacrime agli occhi. Li immaginavo spaventati, soli, con il corpo pieni di lividi scuri.
«Hai preso la tua decisione?» mi incalzò Michael, alle mie spalle.
Mi girai e gli mostrai il frustino tra le mie mani. Lui alzò un labbro e mi sorrise con fare beffardo, sciogliendo le braccia dal loro abbraccio nervoso.
«Ottima scelta» si congratulò. «Vieni.»
Mi porse una mano e io gliela strinsi, uscendo da quel tetro mondo di prigionia e dominazione. Non era cambiato niente in quella stanza negli ultimi mesi. Il letto era ricoperto dalle stesse lenzuola rosse di raso, tirate e senza nessuna piega. L'odore rimirava sempre all'arredo di legno, di vino e di agrumi dolci.
Non ero pronta per quel mondo, non se lo stesso mi aveva ferita nel profondo, più volte e lo stesso aveva fatto con Dominik e Michael. Loro due avevano affrontato la cosa in maniere differenti, e grazie al cielo conservavano ancora un pezzo della loro integra personalità. Se solo Gilbert non si fosse immerso in tutto quel sangue e urla, i suoi figli sarebbero stati diversi. Magari, in un universo parallelo, io e Michael avremmo potuto stare insieme normalmente.
«Chi è che pulisce?» domandai piano mentre Michael mi stringeva la mano.
«I servi» mi rispose, senza pensarci troppo.
«I domestici puliscono quella stanza?» feci allibita. «E non dicono niente?»
«Cosa dovrebbero dire?»
Niente, era ovvio. Breatha mi aveva spiegato bene la situazione di tutti i lavoratori in quella casa, non era una prigionia, forse nemmeno un ricatto, ma un qualcosa di ben studiato. Gilbert era strano, malefico, tuttavia non era il solo ad avere quel genere di interessi e non era neppure il peggiore.
Guardai la mano di Michael, stretta nella mia. Aveva una presa forte, mi teneva, e mi sentii al sicuro. La sua pelle era sempre calda, a differenza della mia, avrei voluto passargli le braccia intorno al collo e coccolarlo un po' per sentire il suo calore, eppure avrei avuto il tempo necessario più tardi.
Dominik e Michael si facevano toccare poco dalle persone estranee, non amavano molto i contatti se non per i loro scopi e il fatto che tutta la scuola invidiasse me, Ilona e Cordelia mi fece sentire come se avessi avuto un vip pass tutto per me. Il prezzo però era chiaro, Michael lo era stato fin dal principio: voleva farmi male e io non sapevo se ero pronta per le conseguenze delle mie scelte.
Non volevo che mi ferisse, mi picchiasse e mi insultasse solo per il suo gusto personale. Non ero quel tipo di ragazza e sapevo che non potevo diventarlo. Mi importava di Michael però e decisi che per lui lo avrei fatto.
Aveva indossato una delle sue solite felpe con cappuccio e dei jeans troppo larghi alle caviglie. Era sexy anche quando non lo voleva con quel suo look trasandato e ribelle: le sue spalle forti ondeggiavano sotto il tessuto e i suoi passi erano sicuri e imponenti quasi come quelli del padre.
Ad ogni modo, maledissi la mia scelta. Mi ero ripromessa di non mettere più piede in quel mondo, ma a quanto pareva il destino aveva in serbo per me una strada diversa, intrecciata a quella di Michael. Non sapevo se lo stessi facendo per me o per lui. Gilbert mi aveva detto che ero cambiata, che ero diventata una vera donna con dei bisogni da soddisfare, ma rientrare nei suoi sporchi canoni mi disgustava. Nonostante il terrore e il dubbio, il mio cuore batteva forte, curioso ed eccitato. Ero consapevole della frustrazione continua di Michael, io ne ero una causa, e volevo che si sfogasse. Non potevo insistere a trovare una briciola di buono in lui se continuava ad incentrare i suoi pensieri negativi su di me. Se voleva farmi male, glielo avrei concesso.
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Bad Bro - Bluebeard
Mystery / ThrillerSydney, Australia. Chanel Isaac Leeroy non ha voce in capitolo quando la madre, Lacey, decide di fidanzarsi ufficialmente con il finanziere russo Gilbert Petronovik, il quale porta l'intera famiglia sotto lo stesso tetto. Con intenti nobili, il nuo...