Obblighi di anarchia 2/2✔️

8K 416 93
                                    

(Paige Coffey)

Venni circondata nell'esatto momento in cui misi piede dentro il liceo. A quanto pareva le voci correvano più veloci della luce in quella scuola e io ero momentaneamente sotto potenti riflettori.

Il mio piccolo gruppo di amici mi stava aspettando vicino alla segreteria e tutti ci scambiammo un abbraccio. Bernadette mi diede un bacio sulla guancia e arrotolò una ciocca dei miei capelli attorno al suo dito.

«Ti si sono schiariti i capelli» mi fece notare con un sorrisetto, analizzandoli.

«Cosa? Non mi pare.»

L'unica cosa che in estate avevo davvero fatto era fare niente. Il trasloco aveva occupato gran parte del mio tempo e quello di mia madre, perciò, con organizzazione, una volta disfatti i bagagli dai Petronovik non ebbi molto di cui occuparmi. Per non stressare Cailian, Gabe o Gilbert nei loro lavori presi a stare molto tempo in spiaggia. I miei fratelli odiavano il mare.

Lo avevano a tre metri da casa e non ci andavano mai, preferivano passare il loro tempo in garage, a trafficare con la loro auto, o da altre parti. Personalità più strambe non potevo conoscerle.

«Tu invece ti sei fatta più alta!» esclamai.

«L'hai notato?» disse lei con aria superiore, muovendosi i ricci color carota sulla testa. «Due centimetri.»

«Non è vero» si intromise Clara. «Ti sei solo fatta i ricci» precisò e le altre scoppiarono a ridere.

Lavanda venne verso di noi, sgusciando a fatica tra la folla. Lavanda era il capo delle cheerleader, ma mi piaceva che non era per niente come i film amavano sviluppare, bionde e stupide. Lavanda aveva dei lunghi capelli bruni, aggrovigliati in morbide trivelle, e dei luminosi occhi verdi accesi per l'emozione.

Ci conoscevamo da anni ed era una buona amica.

«Chanel» mi disse lei, abbracciandomi e il suo gesto fu caloroso come tutti gli altri. Abbracciò anche Paige e le fece i complimenti per la tinta nuova di zecca. Era sempre la prima persona che la appoggiava nelle sue strambe scelte, come quella volta che volle farsi un piercing da sola all'ombelico.

«Aspetta un momento, ho sentito che hai dei nuovi acquisti in famiglia!» esultò lei e io scossi la testa, capendo il suo buon umore.

«Non anche tu...» sospirai.

«Ma certo, sai che amo i pettegolezzi. Mettimi al corrente su tutto!»

«Dopo, o faremo tardi» disse Paige. La campanella era già suonata e lei mi stava tirando per un braccio. «Tieni, ecco il tuo programma.»

Salutai le mie amiche e lasciai che Paige mi trascinasse lungo il corridoio e poi oltre una rampa di scale, verso la classe di algebra, il primo corso del programma. Mi prese una mano e ci incamminammo veloci attraverso quel lungo corridoio che contava una marea di studenti assorti nei loro pensieri di inizio lezioni.

Il fatto che mi sarei dovuta preoccupare dei voti, delle verifiche e dei progetti per la scuola mi rincuorò. Sarei stata distratta da Dominik e Michael per molto tempo.

Stranamente, mi parve che molte ragazze si girassero verso di noi, scoccando occhiate curiose. La maggior parte voltava lo sguardo appena mi accingevo a ritornarlo, guardando ovunque a parte verso di me, per poi riprendere oltre le mie spalle.

Rimasi però impassibile e Paige mi tirò dentro la nostra classe. Prendemmo posto in terza fila e posammo gli zaini. Mi sedetti, cercando di prendere fiato mentre le mie orecchie stavano letteralmente andando a fuoco.

«Mi hai detto una bugia» disse Paige con stizza, appoggiandosi al mio banco.

«Di che parli?»

Bad Bro - BluebeardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora