Chapter 13: She's Kinda Hot

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Neanche una passeggiata al freddo è riuscita a schiarirmi le idee, perció mi sono arreso e ho deciso di andare a prendere Amandine.
Esco dalla macchina sbattendo la porta in un moto di nervosismo, e non appena suono il citofono mi chiedo se ho fatto bene. E se dormivano?
Dopo una decina di secondi uno scricchiolio si sente, e la voce assonnata di Casey chiede chi sia.
"Sono io" rispondo, schiaffeggiandomi mentalmente per la seconda volta della serata sempre per lo stesso motivo, ma Casey non risponde e mi apre.
Salgo i gradini due a due, volendo rivedere la mia bambina il prima possibile, perchè lei è l'unica che riesce a calmarmi, eppure quando vedo Casey struccata e con una treccia leggermente disfatta che le pende sulla spalle mi sento più rilassato, come se Amber non fosse mai esistita.
"Pensavo passassi più tardi...sono solo le dieci" dice, stropicciandosi leggermente gli occhi, e sorrido a quella visione.
"L'appuntamento non è andato come speravo..." confesso, abbassando lo sguardo sulle scarpe, e Casey si avvicina leggermente, posandomi una mano sulla spalla.
"Mi dispiace...ti va un thè? Credo sia la cosa migliore quando si ha avuto una giornata no" propone, e davanti ai suoi occhioni non posso dire di no, quindi annuisco leggermente e lei mi guida dentro.
"Aspetta un secondo, sistemo Gray ed Amandine nel letto" mormora, indicandomi le due figure addormentate sul divano, e sorrido mentre la vedo prendere in braccio Amandine, tenendola stretta al suo petto come se fosse la cosa più preziosa del mondo, proprio come me.
Dopo pochi secondi è di ritorno e dopo aver sistemato anche sua sorella chiude la porta della stanza, rivolgendomi un sorriso dolce che fa spuntare un accenno di fossetta che non avevo mai notato.
"Vieni pure, la cucina è di qua" dice, guidandomi nella piccola stanzetta successiva, e rimango sbalordito dai suppellettili antichi, più facilmente reperibili nella casa di una nonna che in quella di una diciottenne.
Guardo con attenzione soprattutto una foto in bianco e nero rappresentante quattro persone ed una bambina che sorride mezza sdentata, e mi giro sorridendo quando capisco che è Casey.
"Carina, vero?" Chiede ironicamente, mettendo sul fuoco un bollitore, ed io ridacchio prima di annuire.
"Sembri una bambina molto dolce" rispondo, togliendomi la giacca e sedendomi al bancone, mentre Casey si limita a ridere leggermente ed allungarsi per prendere una scatola di thè da un ripiano in alto.
Non dovrei guardare così la figlia della compagna di mio padre, ma la camicia si solleva insieme a lei, rivelando una sottile striscia di pelle liscia della schiena, e devo riconoscere che è davvero una bella ragazza.
"Spero ti piaccia l'Earl Grey" chiede, voltandosi verso di me, e subito sposto lo sguardo da un'altra parte, per poi rispondere un "sì" casuale.
"Non dovevi neanche offrirmi il thè, davvero" dico, guardandola mentre si affaccenda tra tazze e cucchiaini proprio come al lavoro, e Casey si limita a farmi un cenno della mano come a dirmi di lasciare perdere prima di girarsi: "non dovevo, ma volevo. Sembra che tu abbia avuto una serata da dimenticare, e mia nonna diceva che il thè è un ottimo rimedio...e aveva ragione" sospira, sembrando leggermente intristita alle ultime parole.
Decido di lasciar perdere, non volendo metterla a disagio, e rispondo sinceramente: "davvero una serata da dimenticare...".
E così, tra una tazza di thè ed un paio di biscotti, mi ritrovo a raccontarle tutto, sentendo la verità venire fuori dalle labbra come ad un ubriaco, mentre Casey mi ascolta con attenzione, tenendo le labbra sempre all'orlo della tazza come se fosse concentrata, e non appena finisco una sua mano si posa sulla mia.
"Sei stato costretto a crescere in fretta, sei un padre fantastico e per ora ricevi l'amore di tua figlia che ti adora. Un giorno arriverà anche quella ragazza che sarà in grado di far nuovamente palpitare il tuo cuore, e sappi che per lei sarai disposto a correre in piena notte al supermercato solo per comprare la sua barretta di cioccolato preferita, ma non puoi cercare l'amore, è lui a cercare te" dice, mantenendo un sorriso dolce sulle labbra, e rimango stupito dal fatto che nonostante abbia diciotto anni abbia fatto un tale ragionamento maturo.
"Hai ragione" rispondo, guardando poi l'ora sull'orologio.
"Sarà meglio che vada, qualcuno avrà bisogno del suo lettino" dico, ridacchiando leggermente e facendo ridere anche lei mentre si alza, conducendomi nella stanza dove le bambine dormono lasciando una scia di profumo allo zenzero e vaniglia dietro, ma rimango in soggiorno quando un libro aperto a metà cattura la mia attenzione, e quando vedo la copertina ed il titolo un sorriso orgoglioso si fa largo sul mio viso.
"Ecco qui" esclama Casey tornando con Amandine tra le braccia, e non appena me la passa sento nuovamente quella sensazione adrenalinica che il contatto delle nostre mani mi ha dato poche ore prima.
Stringo a me la bambina addormentata e dopo aver preso la borsa, decido di fare una mossa azzardata, ma che non rimpiango per nulla.
Mi avvicino alla sua guancia e lascio un piccolo bacio, sentendo le sue guance farsi rosse all'istante, e non appena mi scosto noto il suo rossore, che la fa sembrare più piccola.
"Buonanotte, Casey".

Amandine || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora