Chapter 23: Time Bomb

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"Papino, voglio mammina" piagnucola per l'ennesima volta Amandine, mettendo su un piccolo broncio mentre finisco di vestirmi, e sospiro notando che neanche zio Luke riesca a calmarla.
"Ash, forse dovremmo portarla a trovare Casey...anche se le cose sono un po' strane tra di voi" propone, prendendo la bambina in braccio e cullandola, mentre finisco di abbottonare i pantaloni.
Ho voglio di rivederla, ma allo stesso tempo ho paura, davvero tanta paura.
"Torta" sento esclamare alla bambina e, finalmente, mi arrendo, annuendo verso il biondo prima di prendere la bambina dalle sue braccia.
"Andiamo a mangiare la torta" sussurro guardandola negli occhi, e finalmente le sue labbra si aprono nel sorriso più bello del mondo.
"Torta!" Esclama, felice, e sento anche Luke scoppiare a ridere prima di seguirci fuori di casa.
Ovviamente vuole venire anche lui...ma non per la torta, ed infatti non mi stupisco affatto quando, appena entrati, lo vedo correre verso Julie, impegnata a versare il caffè in una tazza.
"Mammina!" Esclama in un trillo Amandine, sbracciandosi subito verso Casey che è impegnato a parlare con quello che ricordo come il suo migliore amico.
Istantaneamente la sua testa si gira verso la nostra direzione, e nonostante un rossore faccia capolino sulle sue guance un sorriso increspa le sue labbra morbide (e posso dirlo, dato che le ho testate).
"Ciao, principessa" la saluta, avvicinandosi ed afferrando una sua manina prima di alzare lo sguardo su di me, sembrando leggermente imbarazzata, come me, del resto.
Che faccio? Accenno all'altra sera o no? La ribacio?
Santo cielo, che confusione.
"Ciao, Casey" la saluto, cercando di mostrarmi disinvolto, ed il suo sorriso aumenta così come il suo rossore, prima che un'ombra cali sul suo viso.
"Ciao, Ashton" sussurra, più a disagio, prima di rivolgersi nuovamente alla piccola tra le mie braccia.
"Torta?" Chiede, con quel solito sorriso proprio alle mamme, e sento uno strano calore diffondersi nel mio petto, perchè potrei abituarmi a quel sorriso rivolto ad Amandine.
"Torta!" Risponde la bambina, battendo le mani, e ridacchio leggermente sentendo la risata della ragazza prima di sedermi al tavolo lì vicino, guardandola allontanarsi.
Mi capita spesso di soffermarmi sui dettagli delle persone, osservarne i gesti ed i movimenti, probabilmente a causa del mio lavoro, eppure non mi sono mai fermato a studiare con più attenzione Casey, notando solo oggi dettagli importanti che danno indizi sulla sua personalità.
Non guarda mai negli occhi nessuno mentre parla, raramente lo ha fatto con me, e quando lo fa arrossisce immediatamente. Il suo passo è svelto e leggero, cadenzato, quasi un ritmo tutto suo. Spesso e volentieri crea una smorfia buffa, mordendosi l'estremità del labbro inferiore, probabilmente mentre pensa a qualcosa di poco piacevole.
"Ecco qui, e per te caffè nero bollente" esclama, tornando verso di noi con una tazza bianca ed un piatto decorato da fragole.
"Rimani?" Chiede improvvisamente Amandine, precedendomi mentre tento di ringraziarla, e noto lo sguardo di Casey farsi leggermente triste mentre scuote la testa, facendo spostare leggermente sugli occhi il solito ciuffo.
"Non posso, devo lavorare, tesoro. Ma se a tuo padre va bene, potreste venire da me a cena...se vi piace il cinese" propone, un leggero rossore quando il suo sguardo su di me, ma io sorrido, annuendo vigorosamente.
"Sì, sì, sì! Papino sì!" Esclama Amandine, saltellando sulla sua sedia, ed il mio sorriso aumenta ancora di più quando sento la risata cristallina di Casey.
Come ho già detto prima, potrei abituarmi a questo suono dannatamente melodioso.

Amandine || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora