Chapter 31: Bloodstream

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"Ashton, è in vendita da stamattina. Non ti è arrivato lo scatolone con le tue copie?" Chiede il mio editore al telefono, e percepisco il suo sorriso mentre parla nonostante sia impegnato a recuperare il magnete del frigorifero di Amandine sotto di esso.
"Sì...sì, mi è arrivato...volevo...solo...esserne sicuro. Ci sentiamo" rispondo velocemente, mettendo giù la chiamata e posando il telefono prima di tornare alla conquista del magnete perduto.
Vittoria!
Sospiro, alzandomi, e dopo aver tolto la polvere dalla maglietta e dai pantaloni lo riattacco, guardando poi il risultato.
Almeno Amandine non piangerà piú, adesso.
Felice, improvviso un balletto fino al soggiorno dove una scatola ancora chiusa giace nel bel mezzo, piena di copie del mio nuovo libro.
Con un sorriso la apro, rompendola come un bambino che scarta i regali il giorno di natale, e non appena sento l'odore di carta stampata chiudo gli occhi, prendendo poi un libro a caso e riaprendoli, guarando finalmente il mio nome sopra al titolo.
Non il mio pseudonimo, ma proprio il mio nome, Ashton Fletcher Irwin.
E sotto, il titolo.
Con un dito sfioro le lettere in rilievo, sorridendo mentre traccio quel nome che ho scelto due anni fa, quando tutto sembrava surreale, quando non mi sembrava vero di star diventando papà.
Prendere in braccio Amandine per la prima volta, sentirla annusarmi piano, riconoscere il mio odore. È un ricordo dolce anche il suo pianto perchè è stata la prima volta che ho sentito la sua voce.
E poi, con il passare del tempo, la prima pappetta 'da grande', il primo passo, il primo compleanno, la prima parola...il primo dentino.
Il suo sorriso aumenta mentre traccio l'ultima lettera.
Amandine.
Non poteva esistere titolo piú azzeccato per il mio libro.
In fin dei conti lei è la vera protagonista, perchè mentre in molti libri è il caso, la fortuna o il destino a far incontrare i protagonisti, è stata lei con la sua semplice richiesta a farmi incontrare Casey.
A farmi incontrare quello che è l'amore della mia vita, perchè so che lei è quella giusta.
Con solo uno sguardo riesce a farmi sentire felice, non quella felicità superficiale che provi quando compri un nuovo paio di scarpe, ma quella felicità che ti fa quasi toccare il cielo con un dito, per quanto smielato tutto questo possa suonare.
Sporgendomi sul tavolino, afferro la penna, aprendo poi la copertina per trovare la prima pagina, quella tutta bianca, e nonostante un secondo di incertezza, comincio a scrivere con la mia calligrafia frettolosa e troppo panciuta.
"Alcuni lo dicono con una canzone, altri con una lettera, io lo dico con un libro.
In queste 378 pagine dico tutte quelle parole che non sono in grado di dire ma solo di scrivere, dico quanto sei importante per me e quanto ti amo.
Perchè sì, Casey, ti amo, anche se non te lo dico mai.
Amo quando scoppi a ridere all'improvviso, arricciando il naso, buttando indietro la testa.
Amo quando culli Amandine canticchiandole le canzoni della Disney in modo da parla addormentare.
Amo quando, la notte, ti stringi a me, intrecciando le tue gambe con le mie nonostante i tuoi piedi sempre gelati.
In poche parole, amo te.
Spero che questo libro ti piaccia quanto Primrose, anzi, spero ti piaccia di più, perchè mentre l'altro parla di tristezza, questo parla di gioia, felicità e amore.
Parla di te, che sei la mia gioia, la mia felicità ed il mio amore.
Con affetto,
Ashton".
Scruto con aria critica la mia dedica, trovandoci già troppi errori, ma le parole dette di getto sono sempre quelle più vere perciò poso la penna, chiudo il libro e prendo la giacca, chiudendomi la porta dietro.
Ormai non si torna più indietro.

Amandine || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora