Chapter 10: Casey

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"L'ul...ultima" biascico per la stanchezza, crollando a terra stremata non appena l'ultima scatola è in casa mentre Mitchell comincia ad aprirle.
"Dove hai trovato tutta questa roba? Ci sono tante cianfrusaglie" chiede, fissando con curiosità un mestolo di rame che io ed il mio sedere ricordiamo molto bene.
"Erano cose di mia nonna, ho preso le sue scatole ed i suoi mobili che mamma teneva in cantina" spiego, sorridendo davanti ad una palla di neve con dentro Minnie e Topolino.
"Capisco...cosa hai intenzione di fare con Gray?" Domanda nuovamente, facendomi sospirare prima che mi alzi.
"Non so, a mia madre non interessa molto di lei, quindi non si arrabbierà se passa più tempo qui che a casa di Adam..." rispondo sinceramente, cominciandomi a mordere il labbro mentre penso ad una soluzione.
Non esiste che lasci mia sorella con loro, lei non ci vuole stare ed io ho diciotto anni, so come prendermi cura di lei.
"Continui a disturbarmi, gli ingranaggi del tuo cervellino lavorano senza sosta" interviene Mitchell con un sorrisino, ed io gli lascio uno schiaffetto prima di aiutarlo a spacchettare.
"Beh, la situazione non sarà delle migliori, Case, ma conta che sei riuscita ad avverare il tuo desiderio di vivere da sola. Dovresti essere orgogliosa di te stessa, molto" constata il mio migliore amico, sorridendomi leggermente mentre si sposta un ciuffo ribelle dal volto, ed io annuisco, un sorriso sincero sul mio volto.
"È vero, finalmente una casa tutta mia" sospiro, guardandomi intorno nel mio piccolo appartamento.
Due stanze ed un bagno, vero, ma qualcosa per cominciare.
"Direi che dobbiamo fsteggiare. Ho visto un supermercato al fondo della strada...dolci?" Propone Mitchell, ed io afferro le chiavi, il portafoglio e la giacca di jeans prima di uscire, sapendo perfettamente cosa vuole il mio migliore amico.
Camminando verso il supermercato peró non posso reprimere i pensieri che mi balzano alla mente, e nuovamente il problema Gray si fa vivo.
Potrei parlarne con mia madre, ma non so quanto sia disposta a ragione, peró forse con Adam vicino riusciró a farle capire.
Il solo pensiero di Adam manda scosse in tutto il mio corpo, perchè c'è qualcosa che non mi torna, lo sento.
I suoi occhi e quelli di Gray, così come gli occhi di Ashton ed Amandine...siamo sorelle, come è possibile che io abbia gli occhi azzurri e lei li abbia color nocciola?
Decido di non darmi risposte che potrebbero spaventarmi ed entro nel supermercato, ringraziando ogni santo per il riscaldamento acceso, e subito mi dirigo verso i preparati, quando una voce mi fa girare proprio mentre arrivo davanti ai preparati per pancakes.
"Casey!" Esclama la voce, e non appena mi giro riconosco Ashton con le mani colme di cibarie, intento a tenere tra due dita una scatola di preparato per torta al cioccolato.
"Ciao, Ashton, vuoi una mano?" Chiedo, lasciando perdere i pancakes di Mitchell e prendendogli dalle mani due scatole di Fruit Loops, mentre lui sembra arrossire leggermente, come se si trovasse in imbarazzo.
"Non è il caso...cosa ci fai da queste parti?" Chiede, mentre entrambi torniamo verso i preparati per pancakes, e senza guardare ne afferro uno insieme ad una confezione di gocce di cioccolato.
"Mi sono trasferita stasera in questa via e devo ringraziare il mio migliore amico per l'aiuto con dei pancakes" rispondo, agitando leggermente la scatola, ed Ashton ridacchia prima di annuire.
"Anche tu abiti in questa zona?" Chiedo, incuriosita, ed Ashton sorride prima di annuire nuovamente.
"In questa via, un paio di case più in là...a quanto pare saremo vicini di casa" esclama, ed io ricambio il suo sorriso prima di posare le scatole sia mie che di Ashton sul nastro trasportatore.
"Conto unico o separato?" Chiede la cassiera, guardandoci con aria scocciata, ed io sto per rispondere quando Ashton mi precede: "conto unico".
Lo guardo, sorpresa, ma lui si limita a farmi un occhiolino ed allungare la carta di credito alla cassiera mentre io arrossisco.
"Grazie...non era il caso..." dico non appena usciamo, stringendomi nella giacca di jeans mentre i capelli cominciano a spettinarsi a causa del vento.
"Fa nulla, mi ha fatto piacere" risponde, il solito sorriso sulle sue labbra, e le mie guance assumono nuovamente colore mentre cominciamo ad incamminarci, parlando di Amandine che é ammalata.
"Dalle un bacio da parte mia" dico, preoccupata per la piccola, ed Ashton sorride prima di dire: "senz'altro".
"Sono arrivato" esclama dopo pochi secondi, fermandosi davanti ad una piccola villetta.
"Allora...ci vediamo" sussurro, sentendomi improvvisamente in imbarazzo, e mi sto per girare quando Ashton mi afferra per un polso, facendomi girare.
"Aspetta...vorrei chiederti un favore" dice, cominciando a strofinarsi il retro del collo come se fosse in imbarazzo, e quando io gli faccio un cenno con la testa lui continua.
"Domani sera ho un appuntamento...e mi chiedevo se potessi guardare Amandine per una serata" domanda, sembrando a disagio, ma a quelle parole sorrido.
"Certo, certo, non è un problema, affatto" rispondo, sinceramente, ed Ashton mi sorride prima di chiedermi il cellulare, e dopo avermi lasciato il suo numero mi saluta, entrando in casa da Amandine e lasciandomi fuori con un batticuore sconosciuto.

Angolo Autrice
Hello people!
Volevo ringraziarvi tantissimo per i voti e le visualizzazioni, perchè sono davvero tanti. Davvero, grazie mille.
Inoltre, potrei aver iniziato una nuova storia...potrei, ovviamente. La nuova storia potrebbe chiamarsi Fable ed essere su qualcuno che a me piace molto.
Scherzi a parte, se vi andasse di passare a darle un'occhiata ne sarei molto felice, in caso contrario ci vediamo tra due giorni con un nuovo capitolo!
Love,
Chiara.

Amandine || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora