Atena
La mattina seguente, venni svegliata da una voce che mi chiamava dolcemente, quella di Justin.
Si sedette sul mio letto, appoggiando un vassoio pieno di prelibatezze e delizie, per poi sdraiarsi accanto a me.
Facemmo colazione ridendo e scherzando, raccontandoci qualcosa di noi, iniziando a conoscerci.
Iniziò a parlarmi di quanto gli mancasse casa sua, che, per via del tour, non vedeva ormai da mesi.
"La tua città era l'ultima tappa del tour, non vedo l'ora di tornare a casa, rivedere i miei amici e la mia famiglia.." Disse, abbassando la testa.
"Certo, capisco." Cercai di dirgli.
"Io oggi pomeriggio vorrei partire per tornare a casa e vorrei che venissi con me.." Mi chiese, mostrandomi quegli occhi dolci che mi avrebbero fatto accettare qualunque cosa.
"Credo che accetterò." Confermai.
Dopo la mia risposta, ricevetti un bacio sulla guancia, e continuammo a chiacchierare.Quando ci accorgemmo che era tardi, uscì dalla stanza e io mi preparai per partire.
Finalmente pronta, chiamai mia madre.
"Ma buongiorno, dormito bene?" Mi chiese lei.
"Si si" le risposi fredda.
"C'è qualcosa che non va?" Domandò confusa.
"Mamma, Justin mi ha chiesto di tornare con lui a casa sua, a Hollywood." Buttai lì.
"È stupendo Atena." Disse entusiasta mia madre.
"Beh, so quanto ci tieni, e immaginavo che prima o poi saresti partita per la città dei tuoi sogni, Hollywood, per questo mi ero preparata, e credo che ti lascerò andare.." Continuò.
"Grazie mille mamma, non sai quanto mi rendi felice.." Le risposi, entusiasta.
"Va bene, ora vado, a presto!"
Riattaccai, euforica, presi la valigia e uscii dalla stanza, andando verso la camera di Justin.
Bussai, e subito aprirono la porta, pronti per partire.
—
Arrivammo all'aeroporto, dove sarei partita per arrivare nel luogo in cui desideravo andare da anni, da sempre.
Ovviamente non avremmo preso un aereo normale, infatti dietro l'aeroporto, insieme agli altri aerei, vi era parcheggiato anche quello di Justin Bieber.
Era molto grande, simile agli altri aerei dall'esterno.
Infatti quando salimmo su quello splendido aereo cambiai totalmente idea: la parte interna era ancora più bella dell'esterno, c'erano delle poltrone di colore oro al posto dei normali sedili, e tutto era più tecnologico e, naturalmente, più elegante.
Ero molto agitata, mi sudavano le mani, e di questo Justin se ne accorse.
"Ehi piccola, calmati." Mi disse, accarezzandomi le mani e sfoggiando il suo meraviglioso sorriso.
"Sono un po' nervosa." Gli dissi, mostrandogli il sorriso più finto che potessi fargli.
Tutti e due si misero a ridere, divertiti evidentemente dal mio nervosismo.Quando finalmente partimmo, mi accasciai accanto a Justin e mi addormentai di colpo.
Stranamente sognai quello che successe il giorno prima:
Arrivai in hotel per cena, ovviamente era a cinque stelle, ed andai alla reception:
"Mi scusi, cerco il signor Scooter Braun." Chiesi in tono cortese alla receptionist.
"Chi è lei signorina?" Mi domandò lei.
"Sono un'amica, Atena." le risposi sorridendo.
"Ah, va bene, ora lo informo." Mi rispose, ed andò a prendere il telefono per comunicare a Scooter che ero arrivata.
"Grazie." risposi, ed aspettai qualche minuto.
"Camera 224 signorina, buona giornata." Rispose cordialmente lei.
"Grazie, anche a lei." Risposi, sorridendole.Arrivai alla camera, quell'hotel sembrava un labirinto, e bussai.
"Chi è?" Rispose Scooter, un po' addormentato..
"Sono Atena, Scooter"
"Ah, okay arrivo!" Mi rispose un po' più sveglio.
Ridacchiai.
Lo trovai senza maglietta.
"Ma la maglietta è diventata un optional?" Gli chiesi ridendo.
"Ero comodo comodo sul letto a riposare e poi indovina chi bussa? Miss. Dea dell'Olimpo" mi rispose ridendo.
"Ehi, non è colpa mia se ho questo nome." Risposi, mettendo un finto broncio.
Gli diedi un pugno sulla spalla, ridendo, e Justin comparve in stanza.
"Come mai ridete?" Ci chiese; sembrava un po' infastidito.
"Nulla Justin, tranquillo." rispose Scooter.
"Ciao bellissima." mi salutò Justin.
"Ciao.." riuscii a spiaccicare io.
"Su Dea dell'Olimpo, cadi dalle nuvole e non svenire che io non mi prendo la responsabilità." Rise di nuovo.
"Smettila Scooter." Risposi io arrossendo moltissimo.La serata la passammo tra chiacchiere e risate, mangiando una cena squisita e restando svegli fino a tardi a guardare un film.
Quando mi svegliai, vidi che Justin mi stava fissando, e che giocava con i miei capelli attorcigliandoli al suo dito.
Eravamo abbracciati e sdraiati su uno di quei divani che aveva il suo aereo, lui mi teneva strette le mani, quasi come mi volesse proteggere da qualche male.
"Buongiorno, Bella Addormentata." Mi disse sorridendo.
"Che ore sono?" Chiesi, sorridendogli a mia volta.
"Sono passate solo quattro ore, ci vorrà ancora un po' di tempo." Mi rassicurò.Continuammo a parlare un po' di noi, come quella mattina.
Chissà quali misteri si celavano dietro a quel dolce, attraente e bellissimo ragazzo.
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The Truth
FanfictionAtena ha sempre vissuto in una bugia. Dovrà scoprire le proprie origini, combattere per il proprio amore e vivere una vita completamente diversa da quella che ha sempre vissuto. Scoprirà l'esistenza di vampiri e licantropi, e, insieme ad essi, comba...