16 - Una giornata diversa

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Atena
Il giorno dopo la cena cercai di non mostrare la disapprovazione che avevo provato la sera precedente, quando lui mi aveva portata fuori a cena con i suoi amici e non mi aveva nemmeno calcolata.
Mi alzai frastornata come sempre, andai a fare colazione e trovai Taylor intento a preparare dei pancake.
Non mi vide arrivare, perso nei suoi pensieri, finché non lo spaventai.
Fece un salto dalla paura che non mi faceva più smettere di ridere, voleva uccidermi.
All'inizio si era spaventato, ma poi si girò verso di me ridendo e mi rincorse per tutta la casa, cercando di farmi il solletico.
Correvo veloce, però mi prese lo stesso e mi giustiziò, non facendomi smettere più di ridere.
Chiesi umilmente pietà dopo che mi diede la prima razione della punizione che avrei dovuto scontare e lui me la concedette, stringendomi a lui e sussurrandomi un 'Buongiorno' all'orecchio, per poi darmi un bacio sulla fronte.
Era bella la nostra realtà, quella complicità che c'era tra noi due, quella tensione che correva nell'aria quando eravamo troppo vicini o in situazioni imbarazzanti.
Stetti ancora abbracciata a lui non volendo lasciarlo.
"Dai, ancora un pochino.." Sussurrai al suo orecchio chiedendo umilmente di rimanere abbracciati ancora un po', essendo ancora troppo stanca per muovermi.
Mi piaceva stare appoggiata al suo petto, essendo molto più alto di me, mi dava sicurezza.
Mi davano un senso di protezione, quelle braccia avvolte attorno al mio misero corpicino, che mi facevano sentire piccola e indifesa.
"Va bene." Rispose, per accontentarmi, ma sicuramente per lui non era un dispiacere stare abbracciati.
Ogni tanto mi dava qualche bacio sulla fronte o sulla guancia e a me andava bene, mi sentivo coccolata.
Quando però Embry si alzò tutta la magia di quel momento svanì, ci staccammo dall'abbraccio ed andammo a sederci a tavola per fare colazione.
Seguita da Embry c'era Leah, non sapevo stessero insieme.
Subito Leah si affrettò a precisare.
"Si, stiamo insieme." Disse, guardando il suo ragazzo.
Mi affrettai a sorridere a tutti e due e tornai alla mia colazione.
Chiacchierammo un po', Leah sottovoce si scusò con me per aver interrotto il momento tenero tra me e Taylor ed io cercavo di capire se lui avesse sentito o meno, sentendomi in imbarazzo.
Passammo la giornata con loro, molto intensa.
Per me era tutta una sorpresa, non sapevo cosa avessero organizzato per quel giorno, non ero a conoscenza di nessuno degli oscuri piani di Taylor per farmi stare bene.
Così mi dissero di prepararmi perché quella giornata l'avremmo passata insieme, in giro.
Mi fecero salire in macchina e per me il viaggio cominciò.

Prima di tutto andammo al 'Natural History Museum' perché era il posto in cui saremmo rimasti più a lungo, quindi era da visitare prima di tutti.
Taylor sapeva quanto io amassi la storia, così mi coprì gli occhi prima di arrivare e me li fece aprire quando entrammo nella sala principale, trovandomi davanti le ossa di enormi dinosauri.
Appena li vidi mi girai per abbracciarlo forte, era una sorpresa bellissima per una come me che ama così tanto la storia, soprattutto perché è stato lui a farla.
Gli saltai letteralmente addosso, ringraziandolo tantissimo e lui aveva continuamente quel suo meraviglioso sorriso stampato sulle labbra.
Anche Leah ed Embry sorridevano alla vista di noi due insieme, il che mi fece rassicurare.
"Questa è solo la prima sorpresa di oggi, ma se ogni volta vuoi abbracciarmi in questo modo, fai pure." Mi informò Taylor ridacchiando.
Mi limitai a sorridergli, era tutto così fantastico.
Girammo per tutto il museo, ero entusiasta e loro si subirono tutti gli approfondimenti sui vari argomenti di storia.
Dopo circa tre ore erano sfiniti, io avrei continuato ancora per molto tempo, ma decidemmo di passare alla tappa successiva.
Feci moltissime foto che inviai a molti dei miei amici e alla mia famiglia, che nel frattempo sapevano di tutte le gite e delle mie esperienze fatte in America, non volevo più andarmene e loro mi concedevano di restare lì, se così ero felice.

"Questa è una piccola tappa, ma spettacolare." Mi disse Taylor, riferendosi al prossimo luogo che avremmo visitato.
Annuii, ancora sorridente.
Questa volta Embry coprì gli occhi anche di Leah, informandoci che era una cosa che desiderava vedere da tempo, non stavo più nella pelle.
Così dopo quella meravigliosa mattinata passata al museo di storia naturale, arrivammo alla seconda destinazione.
Taylor mi coprì gli occhi come da copione, anche se cercavo di sbirciare in tutti i modi possibili.
Arrivammo davanti alla meraviglia e contemporaneamente ci tolsero le mani da davanti agli occhi.
Eravamo davanti all'enorme scritta 'Hollywood' che si vede sempre nei film.
Io e Leah ci guardammo sorridendo, entusiaste, ringraziando sempre i ragazzi.
Facemmo molte foto tutti insieme con la scritta, per ricordare quei bellissimi momenti.
In seguito, ci arrampicammo per arrivare a raggiungere le lettere più da vicino, dove nel film di Percy Jackson avevano trovato le porte degli Inferi.
Cercai e cercai ancora, ma non le trovai.
Rimanemmo lì a mangiare dei panini che avevano preparato, non erano tanto male.
"Non sai quanto è stato difficile preparare tutto di nascosto, i biglietti, i panini, gli zaini.. Ma è stato divertente." Affermò Taylor.
"Che adrenalina." Dissi per prenderli in giro.
Mi sorrise, dandomi un leggero pugno sulla spalla per farmi sbilanciare un po' e tornammo a mangiare.
Rimanemmo un po' lì a riposarci e io cercai ancora quel maledetto buco dove si scendeva per gli Inferi, ma non lo trovai, dannazione.

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