Atena
I giorni passavano, e Scooter non aveva ancora deciso quando mi avrebbe ascoltata, molto preso dalle registrazioni con Ariana.Intanto io e Justin eravamo sempre più intimi e vicini, ma avevo deciso che non l'avremmo fatto finché io non mi sarei sentita pronta.
Lui, come molti sanno, era già stato con diverse ragazze e come ovvio obiettivo di qualsiasi ragazzo aveva già provato a sedurmi.
Non volevo essere questione di una sola notte come tante altre, volevo che il sentimento facesse scattare qualcosa di più serio, che fosse vissuto appieno, da innamorati.
Credo che la prima volta debba essere una sensazione unica, magica, che non si fa con chiunque.
È quando ami veramente qualcuno che ti vuoi unire in qualunque modo possibile, che poi crea un legame indissolubile non facile da spezzare, diventi sua, lui ti rende sua.
Ero ancora vergine, non avrei sprecato la mia prima volta con un ragazzo che, benché pensavo di conoscerlo e fosse il mio cantante preferito, non conoscevo affatto.
Oramai eravamo come due persone normali che si incontrano per caso e quel caso diventa la cosa più importante della loro vita.
Eravamo due persone che si stavano conoscendo, che provavano ormai qualcosa l'uno verso l'altra.Era già da quasi due mesi che stavo nella villa di Justin, che lo vedevo tutti i giorni e spesso anche le notti.
Ridevamo, scherzavamo, lui organizzava sempre tantissime attività divertenti; ma la cosa più bella era stare con lui nel letto abbracciati mentre ci facevamo le coccole, senza alcuna interferenza di malizia o di voglia di fare qualunque cosa di poco consono.
Non che non ci desiderassimo, ma eravamo della stessa opinione, anche se lui non era più vergine, ci teneva al mio pensiero.
Eravamo lì, soli, noi due, mentre sentivamo i nostri cuori battere all'unisono e accelerare pian piano.
Sentivo il suo respiro sul mio viso mentre stavo appoggiata al suo petto e lui mi accarezzava.
Il suo profumo meraviglioso riempiva la stanza, e la sua voce che cantava qualche canzoncina per farmi addormentare la sera era l'unica cosa di cui pensavo di aver bisogno in quel momento.
Ogni sera era più o meno così.
Restavamo accoccolati per molto tempo, finché non mi addormentavo e lui sceglieva se rimanere con me o andare nella sua stanza, nessuno sapeva che dormivamo insieme.
La mattina seguente chi si svegliava prima preparava la colazione e la portava all'altro, e mangiavamo assieme.
Tutti e due amavamo le cose romantiche, e lo eravamo anche noi, così coglievamo ogni occasione per farci qualche regalo o sorpresa che avrebbe fatto piacere all'altro.
Ormai eravamo come una coppia.La mia vita era cambiata radicalmente.
Avevo tutto quello che si potrebbe mai desiderare: il ragazzo dei miei sogni, la vita dei miei sogni, la musica e tutto ciò di cui avevo bisogno e non.
Ma si sa, non può e non potrà mai essere tutto perfetto.Un giorno non trovai Justin nel letto e nemmeno al piano di sotto, così preparai la colazione e la portai nella sua stanza dove l'avremmo consumata accoccolati insieme.
Ma lui non c'era.
Andai in camera da Scooter, facendo piano per cercare di non svegliarlo, ma nemmeno lui c'era.
M'insospettii.Aspettai alcune ore che tornassero, magari erano andati in studio e non mi avevano svegliata, ma non rispondevano nemmeno al telefono.
Decisi di andarmi a fare una doccia e di prepararmi, dopodiché mi sarei inventata qualcosa.
Dopo essermi vestita, sentii la porta d'ingresso aprirsi, era Scooter.
"Dove siete.." Dissi, senza finire la frase scendendo le scale.
"Scooter dov'è Justin?" Chiesi, non vedendolo.
"Me lo stavo chiedendo anche io, era qui quando sono uscito." Rispose insospettito quanto me.
"Hai controllato per tutta la casa? Sicura?" Continuò.
"Sicura." Confermai.
Provò a chiamarlo al cellulare, ma non rispose.
"L'unica cosa che possiamo fare ora è aspettare che torni. Non aveva mai fatto così." Disse Scooter confuso.
Decisi di uscire a fare una passeggiata, per scacciare i pensieri e sgranchirmi un po' le gambe.
—
Dopo qualche ora, sollevata e stanca, tornai a casa, trovando Justin comodo comodo sdraiato sul divano mentre giocava col telefono.
"Ehi, Buongiorno" mi disse, cercando di baciarmi.
"Dov'eri." Risposi secca, scostandomi.
"Sono andato un po' a correre, per liberarmi di alcuni pensieri che già sai." Mi assicurò.
Mi limitai ad annuire, non proprio convinta.
Mi ero davvero spaventata, non era il tipo che andava a correre di mattina o che faceva queste cose, ma forse non lo conoscevo abbastanza bene.Nel pomeriggio cercai di non pensarci troppo, ma conoscendolo poco alcuni pensieri mi tormentavano.
Finalmente Scooter decise di andare in studio per ascoltarmi e cercai di focalizzare la mia attenzione su questo.
Così, dopo essermi esercitata un po' sulle canzoni che avrei cantato alla crew di Justin, ci avviammo alla Island Records.Il palazzo era enorme, altissimo, pieno di vetrate e di tutte le tecnologie più avanzate.
Quando entrai vidi moltissima gente famosa.
Justin mi presentò ad alcuni suoi amici e alla sua crew, ma io ero più concentrata sulle canzoni che avrei dovuto cantare e sul provino.
L'ansia riempì la mia mente.
Ero molto nervosa per il 'provino' se si può chiamare così, e Justin lo notò.
"Tranquilla, sei bravissima, non ti agitare." mi tranquillizzò lui.
Ricambiai con un sorriso, e lui mi baciò la fronte, fiero di me.Eravamo da soli, ad aspettare Scooter che stava sbrigando alcuni affari, e mi dimenticai di quello che successe stamattina.
Iniziai ad ammirarlo, era così bello il suo sorriso, e lui se ne accorse.
Si girò verso di me, sorridendomi, ed io non mi trattenni.
Iniziai a baciarlo, un bacio dolce, innocente, ma pieno di emozioni.
Lui ricambiò subito, accarezzandomi la guancia e stringendomi di più a sé.
Gli misi le mani tra i capelli, e misi più passione nel bacio, che si concluse con un abbraccio pieno di significato.
Ci staccammo sempre per colpa di Scooter, che piombò in studio proprio in quel momento, ed iniziò il provino.Iniziai con 'When I was your man', di Bruno Mars, e poi continuai con altre canzoni.
Lui rimase stupito, forse non credeva nelle potenzialità della mia voce, ma nel suo sguardo si leggeva una certa sicurezza e decisione sulla scelta che stava per compiere.
"È fantastico. Sono a posto così." Disse, senza parole.
"Quindi?" Chiesi, spaesata e confusa.
"È palese che tu sia stata meravigliosa." Disse con tono di ovvietà.
Ero felicissima di quella notizia, e vidi Justin che spiava dalla porta.
Forse aveva sentito tutto.
Arrossii completamente e abbassai lo sguardo, mentre Scooter leggeva alcuni fogli.
"Ti avevo già preparato questo.."
Mi diede un plico di fogli non troppo grande, con una grande scritta sul primo foglio: Contratto discografico.
Quando lessi il titolo non ci potevo credere, alzai lo sguardo ed iniziai a piangere dalla gioia.
Justin entrò e mi abbracciò, io invece non capivo più niente.
"Ti dò un po' di giorni per leggerti bene tutto il contratto, ti controllo!" Disse, ridendo.
Annuii ed uscimmo dalla sala, Scooter ovviamente aveva anche altre cose da fare essendo un manager, quindi rimase in studio.Tornammo a casa, pieni di felicità, ma a Justin arrivò un messaggio.
Disse che era un suo amico e che sarebbe stato fuori per un po', io lo lasciai andare e iniziai a leggere il mio contratto, informando anche mia madre, i miei parenti e i miei amici di quell'evento stratosferico.Sinceramente mi preoccupava il comportamento che aveva Justin negli ultimi giorni, era più distaccato, e si vedeva.
Mi mentiva spesso, io lo capivo; così, presa da un instante di gelosia, lo seguii.
Per fortuna andava a piedi, e io ero molto brava a non farmi notare dalla gente.
Lo seguii qualche isolato più avanti, quando entrò in una casa.
Nessun suo amico abitava lì ormai lo sapevo, conoscevo quasi tutti in quella città.
Mi nascosi dietro un albero lì vicino e guardai dalla finestra, non si vedeva benissimo.
Fortunatamente decisero di stare nella stanza più vicino alla vetrata, e quando fui più vicina, riconobbi chi era l'altra persona.
Selena Gomez.
M'infuriai ma nello stesso tempo cercavo di non piangere, si baciavano così appassionatamente che sicuramente di lì a poco sarebbe successo qualcosa.
In lacrime andai a bussare alla porta di quella ragazza.
Li sentii che bisbigliavano.
'Oh, sul punto più bello' disse Justin.
'Finiamo dopo' rispose lei, accompagnando il tutto con un occhiolino.
Mentre andava ad aprire la porta, Justin le guardava il sedere, e fu in quel momento che mi accorsi di non conoscerlo affatto, che schifo.
Andò ad aprire, e sbiancò.
Mi aveva riconosciuta.
"Jus.." Disse, con voce rotta.
"Si amor.." Si avvicinò alla porta, e quando fu vicino rimase senza parole.
Io ero in lacrime, col trucco colato e con le gambe che mi tremavano, e lui cercava in tutti i modi di scusarsi e spiegare.
Dopo aver sentito qualche scusa oscena, me ne andai, non volendo più ascoltare nulla che uscisse da quella bocca che prima avevo tanto desiderato.
Mi seguì, continuando a parlare, ma io non sentivo più niente che non fosse il mio pianto.
Mi chiusi in camera mia, feci le valigie e me ne andai via, seguita da quel ragazzo che mi aveva appena spezzato il cuore.
Uscita da casa non mi seguì più, imprecando e tornandosene in casa; io non lo ascoltavo più.
Non sapevo né dove andare né cosa fare, ma la cosa più brutta era che io lo amavo.
Ero cresciuta con Justin, e i sentimenti verso di lui erano cresciuti con me.
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The Truth
FanfictionAtena ha sempre vissuto in una bugia. Dovrà scoprire le proprie origini, combattere per il proprio amore e vivere una vita completamente diversa da quella che ha sempre vissuto. Scoprirà l'esistenza di vampiri e licantropi, e, insieme ad essi, comba...