Le mie giornate continuarono sempre così, divise tra la scuola e il pattinaggio. Mi allenavo dal lunedì al sabato dalle 17:30 alle 19, oltre allenare le piccole due ore alla settimana. La domenica era il mio unico giorno libero.
Dicembre arrivò in fretta quell'anno. La scuola andava benissimo: avevo la media del sette in tutte le materie. Inoltre a pattinaggio feci enormi progressi: riuscii a fare, oltre al doppio Lutz e al doppio Flip, il doppio Salcow e il doppio Toe-loop. Inoltre riuscii a fare la "catena":doppio Flip, Rit, doppio Toe-loop, Turen, doppio Salcow. Lo stesso valeva per le trottole. Riuscii a fare l'Angelo Indietro, l'Angelo Avanti e l'Abbassata, anche in catena. Anche le piccole fecero progressi. Impararono più velocemente rispetto all'annata precedente. Il secondo giorno delle vacanze di Natale, ci trovammo io e Sara per montare il mio "disco" di gara, ovvero il "balletto" che avrei portato in gara. Dopo quelle due ore extra per imparare il disco, dovetti allenare le piccole del primo corso. Arrivò Ginevra che mi disse:<<Che bello il tuo balletto! Sei bravissima!>>
<<Grazie>> le risposi con un sorriso. Detto questo, mi diede un disegno che aveva fatto lei per me. Eravamo io e lei per mano sui pattini. Era bellissimo. In basso a destra c'era anche scritto "da Ginevra". Dopo tutto ciò, iniziò il loro allenamento. Terminato pure quello, mi dovetti allenare anche io. Provai il disco chiudendo tutti i salti e facendo tutte le catene. Come succede a tutte le atlete al mondo, la prima volta, fu un completo disastro: non riuscivo a stare a ritmo di musica e arrivavo in ritardo. Un classico!
Terminò l'allenamento e, mentre ci stavamo togliendo i pattini, Alessandra, una delle mie più care amiche del mio corso, mi disse:<<Chissà quando sarà la prima gara dell'anno>>
<<Secondo me a inizio marzo, dato che non facciamo i Trofei>> risposi io. Prima di tornare a casa, Sara mi diede una copia del CD con la mia musica. Tornata a casa la ascoltai un paio di volte e riprovai i passi per evitare di dimenticarmeli. Poi appesi il disegno che mi aveva regalato Ginevra in camera mia, accanto al letto: adoravo quel disegno.
Nei giorni successivi non mi allenai perché era vacanza, per cui mi dedicai allo studio.
Arrivò Natale. Non mi piaceva molto come festa; la trovavo inutile, però mangiavo moltissimo e passavo la giornata con la mia famiglia. La mamma cucinava sempre un sacco di cose buone a cui io non potevo resistere. Alla sera, ero talmente tanto occupata a mangiare che non mi accorsi di avere Sophie accanto che sventolava un foglietto di carta, fino a quando papà non tossì volontariamente. Presi il disegno. Era il ritratto mio e di Sophie sdraiate sul prato del giardino di casa. La abbracciai e corsi ad appenderlo in camera, accanto al disegno che mi aveva fatto Ginevra. Io invece le feci uno schizzo (in bianco e nero) di me e lei che ci abbracciamo. Lei lo guardò e disse:<<Ma è una foto!?>>. Ridemmo tutti e papà rispose per me:<<No tesoro, non è una foto. È un disegno che ha fatto Stacy. Guarda vicino alla sua testa nel disegno. C'è la sua firma>>.
<<È vero. È bellissimo!>> rispose Sophie dandomi un bacio sulla guancia.
Arrivò capodanno. Io avevo già terminato i compiti delle vacanze, così impacchettai i regali che avevo comprato a Milena e a Mirko e che avrei consegnato loro quella sera, dato che avrei festeggiato assieme a loro.
Erano le sei e mia mamma mi accompagnò a casa di Mirko dove avremmo mangiato e poi festeggiato. Suonai il campanello. Non feci in tempo a salutare che mi ritrovai catapultata in sala, seduta sul divano con un pacchetto in mano e i miei amici seduti accanto a me. Lo aprii e dentro ci trovai una collana con un ciondolo a forma di pattino. Me lo allacciai: lo adoravo. Li abbracciai e diedi loro il regalo che avevo preparato. Avevamo tutti e tre un braccialetto nero con un ciondolo a forma di fetta di pizza. Se univamo i ciondoli si formava una pizza intera. Se lo legarono al polso sinistro e iniziammo a mangiare.
Terminarono le vacanze. A scuola ci diedero la pagella e avevo tutte le materie sopra al sette. Passai quella giornata con Sophie. Giocammo e facemmo anche dei disegni. La mia sorellina era dolcissima. Continuai ad allenarmi con le altre e il disco mi stava riuscendo abbastanza bene.
La settimana successiva, Sara ci comunicò la data della prima gara dell'anno: era a Monza il 3 di marzo. Erano i campionati provinciali, per cui saremmo state poche. Gareggiavamo lì perché le province di Milano e Monza gareggiavano insieme. Mi allenai tantissimo e fui pronta per affrontare la gara.
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Vita sui pattini || Amore a otto ruote
Fiksi UmumMi chiamo Stacy Pozzi e ho 16 anni. Sono qui per raccontarvi una storia: la MIA storia. Non è come nei romanzi rosa dove ormai è tutto scontato. È tutto diverso. Trascorrevo le mie giornate come una normale adolescente, quando, un giorno, tutto è ca...