Capitolo 20

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Ma come tutte le cose belle a questo mondo, è destinata a finire subito. Lui andò negli spogliatoi mentre io andai sulle tribune e raccontati cosa era successo con Giulia. Erano tutti contenti che lei se ne fosse andata. Poi, quando tornò Luca con addosso il body maschile di società, ci zittimmo tutti. Lui ci guardò perplesso e disse:<<Che succede? Cos'è tutto sto silenzio?>>. Noi ci guardammo e cominciammo a ridere mentre lui continuava a guardarci senza capire. Si sedette accanto e me e guardammo il resto della gara. Dopo un po' mi prese la mano e rimanemmo così finché non arrivò Sara che mi disse di venire con lei a scaldarmi. L'unico spazio libero dove poter saltare all'interno della palestra era occupato da altre atlete. La solita sfiga! Così dovetti uscire e saltare lì, poco fuori dalla palestra. Dopo il riscaldamento, andai negli spogliatoi per mettermi il body e i pattini e sistemarmi i capelli per evitare che mi arrivassero in faccia e mi diano fastidio. Lì legai con la solita cosa e, per tenere indietro il ciuffo, usai le forcine e del gel. Uscii e pochi minuti dopo iniziò il prova pista ufficiale del mio gruppo. 5 minuti di pura ansia perché non riuscii a provare quasi nulla. Provai le trottole, un salto singolo e una catena. Mancavano ancora due catene e un salto singolo.
<<Si prega di sgomberare la pista. Grazie>>. Quanto odiavo quella frase!
Uscii di pista ed entrò la prima ragazza. Io sarei entrata tra le ultime per cui ci avrei impiegato un po'. Continuavo a muovermi e a sciogliere le gambe e le braccia per scaricare la tensione pre-gara. Feci i piegamenti e i saltelli per tenere i muscoli caldi, ma si sa che quando si sta fermi troppo tempo i muscoli si raffreddano e mi succede sempre, come succede a tutti del resto. Mi avvicinai all'ingresso della pista quando sentii che stavano dando i punteggi alla ragazza prima di me. Dopo i punteggi una voce al microfono disse:<<In pista Pozzi Stacy!>>. Entrai in pista con l'ansia addosso. Ero nervosissima. Mi misi nella posizione iniziale e tentai di respirare con calma per riprendere coscienza del mio corpo. Quando, finalmente riuscii ad essere calma, successe l'incubo di tutti i pattinatori: il disco non partiva! Il panico iniziò a risalire. Provammo anche con la scorta di Sara, che porta sempre in caso di emergenza. Ma ero così sfigata quel giorno che nemmeno il disco di scorta funzionava. Diedi un'occhiata alle tribune. Tutti stavano parlando tra di loro, si guardavano e poi guardavano me. Poi spostai lo sguardo sui miei amici. Luca si agitava e svemtolava un CD che aveva in mano. Ma certo! Era la mia copia del disco. Me la porse da bordo pista. Io andai a prenderlo.
<<Grazie>> sussurrai prima di andare a consegnarlo in segreteria. Pregai tutti gli dei esistenti che almeno quel disco funzionasse. Mi tranquillizzai solo quando sentii lo stacchetto. A quel punto l'ansia pre-gara era definitivamente passata. La musica, fortunatamente partì. Il peggio era appena passato per cui ero tranquilla (più o meno). Feci i soliti passi spinta tattici per prendere velocità in modo "carino" senza usare i passi incrociati. Non so come ma riuscii a fare tutti i salti singoli. Il problema arrivò quando dovetti fare le catene. Nella catena con il Lutz, cioè "doppio Lutz, Turen, doppio Flip, Turen, doppio Salcow", sbagliai il Flip, appoggiando la mano a terra. Non era un grande errore, avevo solo perso parte della catena, perché non avrei potuto fare il Turen e il Salcow successivi. Lo stesso valeva per la catena del Flip. Sbagliai il doppio Toe-loop subito dopo al Flip e non riuscii a fare il Salcow. Con le trottole me la sono cavata decisamente meglio. Erano tutte valutabili fortunatamente, per cui ero contenta del risultato. Quando finì la musica tirai un sospiro di sollievo, poi feci l'inchino ai giudici, successivamente al pubblico e poi uscii dalla pista, con il sottofondo di applausi e urli. A bordo pista Sara mi disse su cosa avremmo lavorato nel prossimo allenamento e se ne andò perché aveva un impegno. Sentii il mio punteggio e se ne andò. Ero agitatissima quando la voce al microfono richiamò i giudici per darmi i punteggi. Ci misero un paio di minuti per dirmi i punteggi. Ero sempre più in ansia. Volevo assolutamente sapere il mio punteggio.
<<Giuria punteggio. Difficoltà: 7.0/6.9/6.9. Contenuto artistico:6.7/6.5/6.5>>. Ero felicissima del punteggio. Non ricordavo se qualcun altro aveva preso un punteggio più alto del mio. Comunque, mi girai per salire sulle tribune per andare dai miei amici ad abbracciarli, ma appena mi voltai andai a sbattere contro qualcuno: Luca. Mi abbracciò lui appena prima che io potessi capire cosa stesse succedendo.
<<Sei stata brava>> mi disse dandomi un bacio sulla fronte. Mi staccai dall'abbraccio dicendo:<<Grazie. Aspetta un attimo. Vado da mio padre>>. Salii sulle tribune con ancora addosso il body di gara e i pattini e corsi sui freni incontro a Milena e Mirko che mi abbracciarono. Dopo si aggiunse anche Edoardo. Poi andai da mio padre. Aveva un sorrisino sulla faccia in segno di approvazione. Abbracciai anche lui. Ero contentissima!
<<Stacy, è meglio che tu vada a cambiarti. Manca solo un gruppo>>. Tornai giù dalle scale e lì c'era ancora Luca, che mi aspettava. Lo abbracciai forte e non lo lasciai.
<<Vai a cambiarti che manca poco>> mi disse. Io non gli risposi e rimasi ferma lì, continuando ad abbracciarlo. Allora lui mi prese e mi sollevò un pochino da terra lasciando le mie gambe a penzoloni, dato il peso dei pattini. Notai che Luca si stava spostando. Io vedevo il percorso al contrario e notai che mi stava portando fuori dalla palestra dato che io non ci sarei andata da sola. Iniziai a ridere e tornai a muovermi sui freni all'esterno per non rovinare le ruote. Entrai nel mio spogliatoio e mi misi il body di società e mi riallacciai i pattini. Quando uscii vidi Luca col fiatone che mi porse una busta. Lo guardai perplessa. Lui la agitò facendo segno di aprirla. Io sorrisi, la presi e la aprii delicatamente, mentre eravamo ancora fuori, al freddo. Appena la aprii vidi che c'era una foto: una mia foto. Era dei regionali che avevo fatto a Suzzara. Il fotografo mi aveva immortalato proprio mentre sorridevo, prendendo solo il busto, body compreso, la testa e il braccio che teneva in mano la coppa.
<<Quel giorno volevo prendere una foto mia. Ma facevano quasi tutte schifo. Allora ne ho scelta una e per sbaglio sono andato a vedere anche le tue foto. Ho visto questa e non potevo non prendertela!>> disse.
<<Grazie>> risposi abbracciandolo. Prima di rimettere la foto nella busta notai che dentro c'era un foglio. Lo tirai fuori e misi la foto all'interno. Aprii il foglio e sopra c'era la scritta "TI AMO" in rosso con accanto un cuore e in basso a destra la scritta "#STACA": la nostra ship. Alzai lo sguardo su Luca, il quale disse:<<Sentivo i tuoi amici parlarne e mi sono fatto spiegare cos'è una ship>>.
<<Io credo in Staca!>> dissi prima di dargli un bacio. Dopo rientrai a mettere la busta nella borsa e riuscii. Rientrammo "pattinando" per mano. Appena rientrati ci sedemmo su una panchina perché mancava solo una ragazza e non valeva la pena risalire le scale perché ci avremmo messo un'eternità a scendere. Poco dopo la fine della gara un segretario appese le classifiche. Io e Luca ci alzammo e lui andò a vedere la classifica anche per me dato che c'era tanta gente. Si girò verso di me e mi disse:<<Beh carissima. La tua gara è andata male>> a quelle parole pensavo di essere arrivata dopo la metà. Poi aggiunse:<<In fondo sei solo arrivata prima>> ridendo. Risi anche io poi gli diedi uno schiaffetto suo braccio e dissi:<<Non si fanno questi scherzi>>. Ridemmo ancora.
<<Te l'avevo detto che eri una campionessa. Sai io mi ricordo quel giorno...quando ci siamo conosciuti a Monza>> disse. Lo abbracciai senza dire una parola. Quanto era tenero quel ragazzo!

Vita sui pattini || Amore a otto ruoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora