Era tutto pronto. Mi misi le calze americane e indossai il body di società. Mi legai i capelli e misi il body di gara in macchina, su una sottospecie di appendino, mentre mio padre metteva la borsa nel baule. Alle 8:30 passammo a prendere Milena e Mirko che volevano venire a vedermi anche in questa gara. Mentre Alessandra sarebbe venuta con i suoi genitori. Fortunatamente non avrei dovuto gareggiare contro di lei, dato che era due anni più piccola di me, ma avremmo entrambe gareggiato con quelle più piccole di un anno. Arrivammo alla pista, entrai e diedi un'occhiata veloce in giro. Con mio grande orrore dovetti constatare che non c'erano gli spogliatoi! Prendemmo tutte le cose necessarie e prendemmo posto sulle tribune. Dato che Alessandra non era ancora arrivata, tenni il posto anche per lei e la sua famiglia. Erano circa le 9:15 quando arrivarono Alessandra e Sara. La nostra allenatrice ci fece riscaldare un po' prima di mettere i pattini. Facemmo i salti a secco e sentii che pian piano iniziavo a calmarmi. Ci mettemmo i pattini e aspettai altre indicazioni da parte di Sara. Nel frattempo io, Alessandra, Milena e Mirko ci mettemmo in disparte a chiacchierare. Mi obbligarono a raccontare per la centesima volta dell'incontro con Luca.
Cazzo! Luca! Non l'avevo ancora visto in giro. Verso le 9:55 quando vidi Edoardo in lontananza. Se c'era lui, vuol dire che c'era anche Luca. Edoardo si avvicinó a noi e si "incolló" a Milena.
<<Ehi piccioncini, so che non è il momento giusto, vi devo interrompere. Edoardo dov'è Luca?>> dissi io non vedendolo.
<<É vicino alla bacheca laggiù in fondo, dove devono mettere l'ordine di entrata>> rispose.
<<Grazie mille>> dissi. Mi voltai e, camminando sui freni per non rovinare le ruote, mi avviai verso la bacheca che mi aveva indicato Edoardo. Intravidi il body di società di Luca: era azzurro e sfumava con il blu. Era di spalle, ma ero convinta fosse lui. Mi avvicinai e lo chiamai. Si alzò in piedi e mi abbracciò forte. Solo dopo l'abbraccio mi resi conto che dietro di lui c'era una ragazza coi capelli ricci e castani e con gli occhi azzurri. Evidentemente stava parlando con Luca quando li ho interrotti bruscamente. Quella ragazza mi fulminò, letteralmente. Mi guardava come se volesse polverizzarmi in quel momento. Lei gli mise una mano sulla spalla e lo allontanò un po' da me, facendosi spazio.
<<Chi è questa ragazza, amore?>> disse squadrandomi dalla testa ai piedi. L'aveva chiamato amore! Quindi era Giulia, la fidanzata di Luca, me l'aveva detto che era bella, ma non pensavo così tanto!
<<Giulia, ti prendento Stacy, la mia migliore amica!>> disse lui sorridendo e spostando lo sguardo da lei a me.
<<Piacere>> risposi porgendole la mano come saluto. Lei la guardò schifata e non me la strinse.
<<Si. Amore dov'è tuo fratello?>> disse lei mettendosi davanti a me e abbracciandolo. Mi stavo incazzando parecchio.
<<Non lo so>> ripose lui ricambiando il suo abbraccio.
<< Ehm. È dalla mia amica Milena, sai la...>>> dissi quando venni interrotta da un "Ah bene" di Giulia.
Cercai di non incazzarmi e tentai di fare conversazione. Dissi:
<<Allora, Luca sei...>>
<<Ehi amore guarda!>> disse Giulia impedendomi di parlare. Di nuovo. Lo prese per mano e lo portò a vedere l'ordine di entrata che avevano appena appeso. Il mio sguardo cadde sulle loro mani e sospirai tristemente prima di avvarmi con loro per vedere quando sarei dovuta entrare.
Luca e la sua "amichetta" erano davanti a me, mentre guardavano la lista. Lui mi oscurava la visuale, essendo più alto di me, per cui gli appoggiai la mano sulla spalla e lo spostai leggermente. Nel momento stesso in cui feci ciò, Giulia mi tirò uno schiaffetto sulla mano facendomela ritrarre.
<<Ehi, ma che ti prende?!>> dissi guardandomi la mano, ancora sconvolta dal gesto che aveva fatto.
<<No, niente. È che avevi un ragno sulla mano e allora...>> rispose. Guardai Luca per ricevere risposte, ma lui non disse niente. Rimasi sconvolta dalla scena. Quando la "coppietta felice" se ne andò, guardai l'ordine di entrata. Sta volta eravamo 40 in totale, divisi in gruppi da 7. Io avrei gareggiato per ventiduesima, ovvero la seconda del terzo gruppo, mentre Alessandra avrebbe gareggiato per quinta. Raggiunsi il gruppo che avevo lasciato solo prima e comunicai ad Alessandra e agli altri, Sara compresa, l'ordine di entrata in pista mio e della mia amica. Erano le 10 circa e presto avrebbero annunciato l'inizio del prova pista non ufficiale. Infatti, qualche minuto dopo, una voce femminile, al microfono disse:<<Per il prova pista non ufficiale...>> e fece un elenco di nomi tra cui anche quello di Alessandra. Guardai il suo prova pista di dieci minuti: era andato abbastanza bene, nonostante alcuni errori. Uscii dalla pista e chiamarono il secondo gruppo. Tra gli atleti in pista c'era anche Luca, così seguii anche il suo. Fece un bel prova pista, tranne per una brutta caduta nel doppio Rit. Infatti uscii dalla pista tenendosi la gamba, ma sorvolai, dato che sarei dovuta entrare io e a lui ci stava pensando quell'ochetta di Giulia. Entrai in pista e provai prima tutte le trottole nell'ordine di come li avrei presentati in gara e poi i salti, singoli e in catena, prima da un giro, poi staccandoli. Andò abbastanza bene, anche se a Monza l'avevo fatto meglio. Non mi importava molto, dato che era solo un riscaldamento e non la gara vera e propria. Uscii dalla pista e andai a togliermi i pattini. Dovevo cambiarmi lì, perché gli spogliatoi erano inesistenti. Feci una fatica terribile, ma alla fine, grazie all'aiuto di Mirko e Milena, ci riuscii. Aiutammo anche Alessandra a cambiarsi perché era parecchio in difficoltà e l'ansia non la aiutava. Terminarono i prova pista non ufficiale. La mia amica si stava avviando per andare verso l'ingresso della pista. La accompagnai assieme a Sara e, prima dell'annuncio per l'ingresso in pista, le diedi un bacio sulla guancia e dissi:
<<Buona fortuna!>>
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Vita sui pattini || Amore a otto ruote
General FictionMi chiamo Stacy Pozzi e ho 16 anni. Sono qui per raccontarvi una storia: la MIA storia. Non è come nei romanzi rosa dove ormai è tutto scontato. È tutto diverso. Trascorrevo le mie giornate come una normale adolescente, quando, un giorno, tutto è ca...