Erano le 10:55 è stavo iniziando a perdere le speranze: non sarebbe mai arrivato! Continuavo a tartassare Milena di domande inutili. Parlavo talmente tanto che lei non capì più nulla. Dicevo:"e se non dovesse arrivare?" e "e se viene ma si comporta come se mi odiasse?" e molte altre domande da disagiata mentale che ero. Alle 11 precise sentii qualcuno in lontananza urlare: "Stacy!" per un paio di volte. Era Luca! Mi alzai dalla panchina per capire da dove provenisse la sua voce e mi guardai attorno. Lo vidi arrivare da un vialetto accanto all'ingresso della stazione.
<<Luca!>> urlai.
<<Stacy!>> rispose, prima di corrermi incontro. Iniziai a correre anche io verso di lui e mi abbracciò forte, come se fossi stata un suo parente che vede raramente. Mi diede un bacio sulla guancia prima di staccarsi da me e dirmi:<<scusa il ritardo, ma mio fratello era alle prese con il gel>>. Ridemmo e, nel mentre, intravidi un ragazzo alle sue spalle che si toccava nervosamente i capelli.
<<A proposito, lui è Edoardo>> disse. E il ragazzo di prima si avvicinò a noi e mi strinse la mano. <<Stacy, piacere>> dissi. <<Piacere mio>> rispose. Poi si avvicinò a noi anche Milena. La presentai. Quando si presentò a Edoardo, le si illuminarono gli occhi. Era quasi imbambolata a guardarlo, per cui le diedi una gomitata per risvegliarsi dai suoi sogni ad occhi aperti. Dato che loro erano della zona, ci portarono a fare un giro e chiacchierammo molto, soprattutto io. Verso le 13 andammo a mangiare al "McDonald's" e, successivamente ci portarono in un posto un po' isolato, lontano dal costante rumore di persone che passano. Ci ritrovammo seduti tutti e quattro su delle scale. Alla nostra sinistra c'era quello che veniva chiamato fiume, ma era secchissimo, tanto che la nostra vasca da bagno avrebbe potuto contenere più acqua. Ci furono un paio di minuti di silenzio quasi imbarazzante quando, Milena si mise a chiacchierare con Edoardo di cose a caso e, ogni volta che tentavo di comunicare con loro, non mi ascoltavano e continuavano a parlare. Allora feci segno a Luca di provare lui, il quale disse:<<Ehi Edo. Io e la mia amica andiamo a Disneyland proprio ora a cavalcare unicorni. Vieni con noi?>>. Feci fatica a trattenere una risata. Milena e Edoardo si voltarono verso di noi e dissero:<<Dopo!>>. Io e Luca ci guardammo e scoppiammo a ridere. Ridemmo talmente tanto che mi facevano male gli addominali. Dato che quei piccioncini erano troppo occupati a non cagarci e a guardarsi con occhi dolci, io e Luca iniziammo a chiacchierare del più e del meno.
<<Settimana prossima c'è un'altro provinciale a Cornate D'Adda. Sei pronta?>> mi disse.
<<Più o meno. Te come sei messo?>> risposi.
<<Bene dai>>
<<Buon per te allora>> dissi seguito da una risatina.
<<E così...tu non hai il ragazzo...>> disse.
<<No...ma la tua fidanzata? Come sta? Non mi hai mai parlato di lei>>
<<Giulia? Si sta bene. Non te ne ho mai parlato perché non credevo fosse importante. Che ti posso dire?! È una mia compagna di classe. Ah dimenticavo. Domenica, alla gara, verrà anche lei. Se vuoi te la faccio conoscere>>
<<Sì, certo>> risposi.
<<Ah dimenticavo. Noi per le 16 dobbiamo essere a casa perché altrimenti nostra madre si incazza>> mi disse.
<<Ma sono le 15! Quanto ci metti ad arrivare a casa?>> risposi.
<<Dato che siamo arrivati a piedi, un quarto d'ora circa>>
<Ah okay>>
<<Tranquilla. Avremmo altre occasioni per vederci>> disse mentre mi diede un bacio sulla guancia. Alle 15:25 iniziammo ad avviarci verso l'ingresso della stazione, dove c'era la panchina su cui abbiamo aspettato, io e Milena, l'arrivo dei ragazzi.
<<Ci sentiamo Stacy>> mi disse mentre mi diede un bacio sulla fronte.
<<Ci vediamo domenica>> dissi. Lo abbracciai. Intanto Milena stava salutando Edoardo. Sciogliemmo quell'abbraccio e salutai anche suo fratello. Loro iniziarono ad incamminarsi verso la via da dove erano arrivati. Ci salutarono con la mano e lo stesso fecemmo noi. Poi si rigirarono verso la strada e continuarono a camminare senza voltarsi più indietro e noi eravamo lì a guardarli andare via. Quando erano tanto lontano da noi, tanto che non riuscivamo più a vederli, Milena mi diede una gomitata per farmi riprendere dal mio stato di "shock" se così si può chiamare. Mi voltai verso di lei e le sorrisi. Pochi secondi più tardi mi sventolò il suo cellulare in faccia e mi fece notare che aveva il numero di Edoardo. Aveva uno spessimmo strato di allegria stampato sul volto. Ridemmo tutte e due, di una risata euforica, come se fosse stato il giorno più bello della nostra vita. Dato che avevamo il permesso di rientrare a casa per le 19, decidemmo di andare a prenderci una brioche; avevamo fame e volevamo fare merenda. Nel mentre che mangiavamo, ci incamminammo verso la scalinata in cui ci avevano portato Luca e Edoardo, però, anziché sederci sulle scale, ci sedemmo su una panchina qualche metro più in là, con lo sguardo rivolto verso il "fiume". L'acqua era molto poca, ma nonostante ciò era di un blu intenso e delle paperelle ci nuotavano dentro. La scena più bella è stata una mamma papera seguita da i suoi piccolini, tutti in una fila ordinata: erano così teneri! Qualche minuto dopo, Milena, tirò fuori il cellulare e, con un ghigno stampato sul volto, mi disse:<<Devo farti vedere una cosa!>>
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Vita sui pattini || Amore a otto ruote
Ficción GeneralMi chiamo Stacy Pozzi e ho 16 anni. Sono qui per raccontarvi una storia: la MIA storia. Non è come nei romanzi rosa dove ormai è tutto scontato. È tutto diverso. Trascorrevo le mie giornate come una normale adolescente, quando, un giorno, tutto è ca...