La mattina del 3 marzo arrivò velocemente. Mi svegliai alle otto e preparai la borsa: presi i pattini, delle ruote di diversa durezza per adattarmi alla pista, due paia di copripattini beige, due paia di calze americane (simili a collant, ma con una particolarità in corrispondenza delle caviglie), tre paia di calze lunghe, un paio di calze corte, e accessori vari per capelli (gel, lacca, forcine, mollette, elastici). Chiusi la borsa e la misi in corridoio, accanto all'attaccapanni. Su di esso appesi la tuta e il body della società, che avrei dovuto mettere prima di partire. Inoltre appesi il body di gara che la sarta finì di preparare due settimane prima. Era parecchio strano, ma lo adoravo! La manica destra era marrone, così come parte del busto e della pancia, mentre la manica sinistra era rosa. Il resto del busto e della pancia che il marrone non copriva, era bianco. La schiena era quasi tutta scoperta, fatta eccezione per dei nastri marroni che univano il lato sinistro del body al lato destro. Il gonnellino, invece, era in pizzo bianco, leggero, ma resistente e comodo.
Preparai tutto facendo attenzione a non dimenticare niente. Ci misi quasi due ore per preparare tutto e, per le dieci terminai. Il ritrovo era alle 13 per cui mi presi un oretta per rilassarmi. Mangiai alle undici e, dieci minuti dopo, partimmo. Arrivammo a Monza alle 11:35 precise e mi ritrovai con Sara e Alessandra perché eravamo le uniche che avrebbero gareggiato quel giorno. Mettemmo la nostra roba negli spogliatoi e iniziammo a scaldarci con una corsetta e dei salti a secco (cioè i salti senza pattini). Terminato ciò ci mettemmo i pattini e, mentre aspettavamo di essere chiamate per il "prova pista non ufficiale", diedi un'occhiata all'ordine d'entrata in pista. Eravamo in trenta in totale ed io ero la quattordicesima a gareggiare. Prima di me gareggiavano altre due categorie. Eravamo divise in gruppi da sei, per cui sarei entrata in pista nel terzo gruppo e per seconda della mia categoria. Alle 13 precise chiamarono il primo gruppo per il "prova pista non ufficiale" della durata di dieci minuti. Alessandra era nel primo gruppo per cui mi misi a guardare il suo prova pista. Un paio di minuti dopo, sentii qualcuno che mi chiamava: erano Milena, Mirko e le altre ragazze dell'agonismo che erano venuti a fare il tifo per noi. Mentre le ragazze del mio corso stavano per andare a sedersi, scese Sophie dalle tribune con in mano uno striscione. Con l'aiuto di Milena e Mirko lo aprì e fui felice di vedere che sopra c'era scritto "FORZA STACY!". Li abbracciai. Nel tempo di tutto ciò, chiamarono anche il secondo gruppo per il prova pista. Dieci minuti dopo, chiamarono anche noi del terzo gruppo. Entrai e feci le trottole del disco per vedere se le ruote erano adeguate a quella pista e Sara ci aveva azzeccato in pieno. Le trottole giravano a meraviglia. Provai anche i salti: qualche errore c'era sempre, ma in generale erano venuti bene. Terminati i miei dieci minuti andai a mettermi il body di gara, dato che quel prova pista l'avevo fatto con il body della società. Mi tolsi i pattini, andai a sedermi sulle tribune con i miei amici e la mia famiglia e aspettammo che gareggiasse Alessandra. Passarono pochi minuti quando sentimmo la voce di un uomo al microfono dire:<<In pista Ghirotti Alessandra>>. Lei entrò in pista e noi urlammo "Vai Ale! Woooh". Fece una gara bellissima, se non fosse per la caduta finale nel doppio toe-loop che non le permise di completare la catena. Dai punteggi sembrava seconda, ma avremmo saputo il tutto a fine giornata. Terminato il primo gruppo, salutai Alessandra mentre andava a cambiarsi per poi andare sulle tribune con gli altri, e andai a scaldarmi. Terminato il riscaldamento, mi misi i pattini e mi misi a bordo pista. La stessa voce di prima disse:<<In pista Brambilla Luca>>, il tutto seguito da applausi e urletti delle ragazze della sua stessa società. Aveva fatto una gara meravigliosa, per cui i punteggi erano altissimi. Ci chiamarono ad entrare per il "prova pista ufficiale" di cinque minuti. Dato che il tempo era pochissimo provai una volta le trottole del disco e una volta i salti singoli e le catene, "chiuse" direttamente, senza provarle prima da un giro. Provai la catena "doppio Lutz, doppio Toe-loop, doppio Toe-loop, Turen, doppio Salcow". La dovetti rifare perché sbagliai. Dopo tutto ciò, la voce dell'uomo di prima al microfono disse:<< Si prega di liberare la pista, grazie>>. Chiamarono la prima atleta a gareggiare. Bevvi velocemente a bordo pista e ascoltai gli ultimi suggerimenti pre-gara di Sara che lei chiamava "salva culo" perché erano utili per evitare cadute stupide. Mi fece fare un paio di saltelli per tenermi calda. La ragazza che stava gareggiando uscì terminata la musica, ciò significava che dopo i punteggi dei giudici sarebbe toccato a me. Diedi un "cinque" a due mani a Sara per scaricare la tensione, ma nonostante ciò l'agitazione era parecchia.
<<In pista Pozzi Stacy>> disse quella voce maschile che ormai mi era famigliare. Entrai in pista. Sentii urli e applausi e vidi Sophie, Mirko e Milena sventolare lo striscione e sorrisi. Mi misi in posizione con il volto rivolto ai tre giudici e partì la musica. Era il mio momento.
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Vita sui pattini || Amore a otto ruote
Tiểu Thuyết ChungMi chiamo Stacy Pozzi e ho 16 anni. Sono qui per raccontarvi una storia: la MIA storia. Non è come nei romanzi rosa dove ormai è tutto scontato. È tutto diverso. Trascorrevo le mie giornate come una normale adolescente, quando, un giorno, tutto è ca...