Arrivò il giorno della gara (non mi ricordo nemmeno la data per quanto mi sforzi a ricordarla). Era a Suzzara, in provincia di Mantova, per cui dovevo fare circa un ora di macchina. Partii la mattina presto con mio padre, mentre mia madre rimase a casa, o meglio all'ospedale per tenere compagnia a Sophie. Milena e Mirko non potevano venire perché avevano altri impegni e Sophie...beh...è stata la prima gara a cui partecipavo senza di lei.
Arrivammo là verso le 11, e il prova pista sarebbe iniziato alle 13, per cui avevo tempo per mangiare e aspettare l'arrivo di Sara e Luca. La mia allenatrice arrivò poco dopo, mentre Luca arrivò alle 11:45 circa. Con lui c'era Edoardo che guardava in giro disperatamente alla ricerca di Milena. Andai da lui e gli dissi che la mia amica non sarebbe venuta perché aveva un impegno.
Forse non l'avevo detto, ma poco tempo prima Edoardo e Milena si erano fidanzati. Ero felicissima per loro, ma mi dispiace solo non essere riuscita a dimostrarglielo abbastanza perché stavo troppo male per Sophie.
Comunque, quel giorno eravamo solo una categoria, divisa nella parte maschile e nella parte femminile. I ragazzi erano cinque, mentre noi ragazze eravamo in dodici. Avremmo finito in fretta. Io ero la prima del secondo gruppo, per cui andai a scaldarmi con Sara, appena letto l'ordine di entrata.
Dopo il riscaldamento andai a mettermi i pattini e feci il prova pista non ufficiale. Mentre andai a cambiarmi per mettermi il body di gara, vidi una persona che non mi aspettavo di vedere. L'unica persona che non volevo vedere: Giulia! Mi sbrigai ad entrare nello spogliatoio per non essere vista e mi cambiai. Uscii e sulla porta mi ritrovai Giulia con le braccia conserte e con lo sguardo da assassina. La sorpassai facendo finta di non averla vista e notai che mi stava fulminando con lo sguardo. Feci in tempo a fare giusto un paio di passi, che sentii Giulia afferrarmi il braccio facendomi voltare verso di lei.
<<Dove credi di andare?>> mi disse.
<<Da Luca>> riposi.
<<E perché mai dovresti andare dal MIO ragazzo?>>.
<<Lui non è il tuo ragazzo>>
<<Oh si, mia cara. Per ora...ma aspetta che mi veda e tornerà subito da me>>
<<Se lo dici tu>>
<<Tu, a proposito, che ci fai qui?>> disse squadrandomi.
<<Beh non si vede? Ora devo andare. Ciao>> dissi voltandole le spalle e andando via. Andai a sedermi sugli spalti. Mi sedetti accanto a Luca, che era il primo a gareggiare.
<<Sai, prima ho visto Giulia...>> dissi.
<<Si, anche io>> rispose.
<<Tu sai perché è venuta?>>
<<Non saprei. Di sicuro non per me>>
<<Non ne sarei così sicuro se fossi in te. Prima mi ha detto che era venuta qui per poterti "riconquistare">>
<<Beh allora ha fatto tutta questa strada per niente>>.
Gli sorrisi appena. Un minuto dopo lui si alzò per andare dal suo allenatore per farlo preparare psicologicamente alla gara.
<<In bocca al lupo>> dissi abbracciandolo.
<<Crepi>> rispose prima di andare a bordo pista.
Fece il prova pista ufficiale, come al solito, e trenta secondi prima della fine del prova pista, il suo allenatore lo fece uscire dalla pista per riprendere fiato.
<<In pista Brambilla Luca>>. Noi urlammo mentre lui entrò in pista e si mise nella posa iniziale. A metà gara mi accorsi che aveva cambiato delle cose dall'ultima gara. Per esempio aveva una Tacco Sinistra in combinazione con la Tacco Destra e l'Abbassata esterna, che non avevo mai visto fargli fare. Inoltre aveva una catena abbastanza complicata, ma che riuscì ad eseguire con una semplicità straordinaria. La catena era "doppio Rit, Rit, doppio Rit, Rit, doppio Rit". Ebbene sì, una catena con lo stesso salto ripetuto più volte sia da un giro sia doppio. Uscì dalla pista al termine della musica.
<<Giuria punteggio. Contenuto tecnico: 7;8/7;7/7;7. Contenuto artistico: 8;0/7;6/7;8>>. Che punteggio ragazzi!
Andai da lui e lo abbracciai.
<<Difficoltà nuove eh?!>> dissi io.
<<Beh si...diciamo di si>> rispose.
<<E bravo il mio campione>> dissi tirandogli un finto pugno sulla spalla e iniziando a ridere. Fino a quel momento non avevo ancora notato quanto fosse bello con il suo costume di gara: era nero e sul torace aveva delle spirali bianche fatte con gli Swarovski. Il pantalone era aderente con un'allacciatura sotto i pattini. Era anch'esso nero e sui lati esterni aveva una doppia striscia di Swarovski. Insomma, era una figata!
Andai a scaldarmi con Sara e, successivamente, tornai nello spogliatoio per rimettermi i pattini. Mancavano circa due persone prima del mio prova pista ufficiale, per cui avevo circa sette minuti per prepararmi. Mi misi i pattini e mi avviai per tornare da Sara. Appena aprii la porta dello spogliatoio di ritrovai nuovamente Giulia appoggiata al muro con le braccia conserte che mi guardava male.
<<Bene, bene, bene. E così sei pronta eh?! Spero che tu cada!>> mi disse.
<<Ma grazie>>. Le risposi facendole l'inchino per poi andarmene con un ghigno sul volto, mentre lei rimase senza parole. Sono questi i momenti di alto godimento! Entrai in pista per il prova pista ufficiale e, come previsto, fu orrendo. Mai fatto un prova pista così schifoso. Uscii dalla pista 30 secondi prima degli altri perché sarei stata la prima a gareggiare e mi sarei stancata subito se non mi fossi fermata un attimo.
<<In pista Pozzi Stacy>>. Entrai in pista con un misto tra ansia da gara e paura di fare tutto per terra. E questa volta non ero psicologicamente pronta!
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Vita sui pattini || Amore a otto ruote
Aktuelle LiteraturMi chiamo Stacy Pozzi e ho 16 anni. Sono qui per raccontarvi una storia: la MIA storia. Non è come nei romanzi rosa dove ormai è tutto scontato. È tutto diverso. Trascorrevo le mie giornate come una normale adolescente, quando, un giorno, tutto è ca...