Capitolo V - Lullaby.

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CAPITOLO V - Lullaby

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"Sono rimasto sveglio per ore a guardarti dormire.
Devo averti amato da allora."

- E. L. James, Cinquanta sfumature di nero. 

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- E' sbagliato, rifallo.-

Annabelle guardò per l'ennesima volta il suo quaderno pieno di numeri e lettere messe a caso, guardò, poi, nel quaderno di Lucas e constatò che avevano scritto delle cose completamente diverse.

Sbuffò e si rimise all'opera, questa volta, mettendoci più attenzione. Quando ebbe finito, diede una gomitata a Lucas che era impegnato a ficcare la lingua in gola a Roseline. La bionda fece roteare gli occhi al cielo - Ma proprio tu devi aiutare questa qui? Mica è colpa tua se non ci arriva - disse.

Belle la incenerì con lo sguardo, sentiva i canini pungerle sul labbro inferiore. Era contro gli omicidi, ma se la persona in questione fosse stata Roseline Parker, non si sarebbe fatta problemi a cancellarla dalla faccia della terra.

- Hai sbagliato di nuovo. Dannazione, Belle, sembra che tu metta numeri e lettere a caso! - la canzonò Lucas.

Annabelle si grattò la testa, confusa. Perché, sì, era ciò che aveva fatto. Ma non consisteva forse in quello, la matematica?

- Pensavo che la matematica consistesse in questo - diede voce ai suoi pensieri.

Luke iniziò a ridere e così, anche Roseline e Ashton. La mora non capiva ciò che stava succedendo. Non le sembrava di aver detto poi nulla di così sbagliato. - Ma da dove diavolo viene questa qui? Da un manicomio? - Domandò Roseline soffocandosi dalle risate.

- Mi stai un po' stancando con la faccenda del manicomio - Belle strinse le mani intorno al tavolo per la rabbia che le stava salendo, quando si rese conto di aver lasciato l'impronta della sua mano sul legno, la ritrasse. 

Ashton fu il primo a smettere e lentamente, sotto lo sguardo indagatore di Luke, si avvicinò ad Annabelle. - Vedi -, disse - la matematica ha una sua logica, è piena di regole. Scrivere delle lettere a caso non ti farà mai arrivare da nessuna parte - spiegò dolcemente il riccio con la bandana in testa.

- Grazie Ashton, a quanto pare, a mio fratello tutto questo era sfuggito di mente - sibilò Belle regalando un'occhiataccia a Luke.

Quest'ultimo aveva smesso di ridere e serrato la mascella, teneva lo sguardo incollato alla spalla di Annabelle, dove era adagiata la mano di Ashton. Ed ecco che la sua solita gelosia ossessiva compulsiva riaffiorava.

- Luke! - Urlò Roseline facendo risvegliare il biondo dai suoi pensieri oscuri, rabbiosi e contorti che vedevano lui stesso staccare a morsi la mano di Ashton. - Mi stai facendo male! - Disse ancora, e solamente allora Luke si rese conto di star stringendo il fianco di Roseline con un po' troppa forza.

- Penso sia ora che voi due andiate a casa - se ne uscì Luke di punto in bianco con un tono che non avrebbe ammesso repliche. Tanto che Ashton e Roseline neanche si azzardarono a contraddirlo, presero le loro cose e andarono via.

Qualche ora dopo, verso le tre del mattino, Luke si era ritrovato senza rendersene conto sulla soglia della stanza di Annabelle, continuava a fissarla mentre dormiva. Quando capì che quella notte nessun incubo avrebbe disturbato la sua sorellastra, Luke andò nel grande soggiorno della casa dove vi era un pianoforte. Prese posto sulla panca e sfiorò tutti i tasti prima di iniziare a suonare una dolce sinfonia che non avrebbe dimenticato per nessuna ragione al mondo.

Bad Blood. [lrh]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora