Capitolo XXIV ~ Consapevolezza.

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[Arriviamo a 100 voti tondi tondi?]

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"E l'amore guardò il tempo e rise,
perché sapeva di non averne bisogno.
Finse di morire per un giorno,
e di rifiorire alla sera,
senza leggi da rispettare.
Si addormentò in un angolo di cuore
per un tempo che non esisteva.
Fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,
il tempo moriva e lui restava."

- Poesie Sparse; Luigi Pirandello

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Quando Annabelle aprì gli occhi le si presentò davanti un Lucas parecchio preoccupato. Non poté però domandare al fratellastro alcuna spiegazione, perché non appena aprì la bocca per chiedere cosa stesse accadendo, la porta della sua camera venne spalancata con una forza inaudita. Una ragazza bellissima, che Belle capì subito si trattasse di una vampira, dai capelli corvini e dagli occhi viola, entrò nella camera e puntò dritta nella sua direzione.

Lucas subito le si parò davanti - Non osare torcerle un solo capello o sarai tu a perire.- la avvertì.

La vampira scoppiò a ridere e in quel preciso momento Belle poté vedere i canini affilatissimi.

- Lucas, chi è lei? Cosa vuole da noi? - domandò spaventata la ragazza stringendo tra le mani il cappotto del biondo.

- E così l'hai trasformata sul serio - disse la vampira avvicinandosi. - Avresti dovuto lasciarla morire, Andrew non sarà affatto contento di questa storia.-

Il vampiro assottigliò lo sguardo.
- Tu non dirai proprio niente a mio padre.-

Annabelle era veramente confusa, non capiva cosa stesse accadendo.

- Si può sapere chi sei? - domandò infine.

La bellissima vampira spostò l'attenzione da Lucas e la portò su di lei. Le si avvicinò ancora un po', fino ad arrivare a qualche passo dal biondo.

- Sono Karoline Earnshaw, fidanzata di Lucas Robert Hemmings e sua futura moglie. Non è vero tesoro? -

Lucas annuì.
La ragazza allora fece saltare lo sguardo diverse volte tra Karoline e il fratello.
Sorrise ad entrambi e prese una mano a ciascuno e le congiunse.
- Finalmente ho una cognata che non somiglia ad una prostituta! Sono felice di conoscerti, benvenuta in famiglia! - esultò Annabelle.

Entrambi però, non sembravano affatto contenti della cosa e guardavano l'ibrida con un accenno di insicurezza. Karoline forzò un sorriso, Lucas neanche quello. Sembrava parecchio sconvolto.
Annabelle pensò si trattasse del semplice fatto che i piccioncini avrebbero voluto godersi un po' di tempo per loro, allora li spinse fuori dalla porta - Su Lucas, accompagna la tua bella nella vostra camera! -
Quando entrambi uscirono lasciandola sola, Annabelle guardò dentro lo specchio e lo toccò con un dito.
Lo specchio iniziò di distorcere l'immagine della ragazza finché il suo riflesso scomparve del tutto. Ora dall'altra parte vi era un salotto, Annabelle tentò nuovamente di toccare l'oggetto, ma la sua mano lo oltrepassò. Sopraffatta dalla curiosità decise allora di oltrepassare lo specchio con tutto il corpo.
Sentì un leggero ronzio nelle orecchie, ma durò un solo attimo. Appena focalizzò la stanza, poté affermare che quella, non apparteneva alla casa in cui viveva. Sembrava parecchio antica, aveva uno stile settecentesco. Il tetto era basso, i muri dipinti di bianco, la stanza in sé era piccola, ma ricca di mobili. Guardandolo meglio, Annabelle si rese conto di non essere in un salotto, ma in una sorta di stanza della musica. Al centro vi era un tavolino a quattro posti, alla destra della ragazza, vi erano due piccole finestrelle che facevano sì che entrasse un po' di luce naturale. Il lampadario non faceva abbastanza luce ed inoltre, era troppo basso. «Se Lucas fosse entrato in questa stanza - le venne da pensare - avrebbe rischiato di battere la testa contro il lucernario.»

Bad Blood. [lrh]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora