[Continuo a 90 voti]
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Luke sbatté più volte le palpebre. Si trovava nella camera di Annabelle, ma di lei nessuna traccia. Eppure ricordava bene di starle parlando, di starle dicendo la verità, anche se il piano era ben diverso.
Avrebbe dovuto pugnalarla e avere più tempo possibile per pensare a come evitare una guerra tra le loro specie.
La cercò con gli occhi più volte. Si innervosì, non trovandola da nessuna parte. Con la sua velocità sovrumana, entrò nella camera di Karoline e l'afferrò dal collo, alzandola da terra. La vampira subito portò le mani su quelle del biondo.
«C-che stai facendo?» domandò con voce rauca.
«Dimmi che le hai fatto prima che decida di farti scomparire dalla faccia della terra.»
Gli occhi di Lucas non facevano trasparire alcuna emozione. Solo gelo e vuoto. Michael entrò in camera.
«Luke, che cazzo fai? Lasciala!» gli urlò contro.
«Dimmi dov'è Annabelle!» si rivolse l'Originale alla Simile ignorando deliberatamente Michael.
Calum e Ashton furono subito accanto al ragazzo dai capelli viola.
Le vene contornanti gli occhi di Luke, erano ingrossate. Le sue pupille erano dilatate e i bulbi oculari iniettati di sangue.
Aveva assunto le sembianze del mostro che era in realtà.
«I-io non ne s-so n-niente.» riuscì a parlare a stento.
«È stata tutto il tempo con noi! L'avevamo appena lasciata in camera, Luke» lo rassicurò Calum.
L'Originale lanciò il corpo di Karoline contro il muro con la facilità con cui un umano avrebbe gettato un mozzicone di sigaretta.
«Dove. Cazzo. È. Annabelle.» sillabò a denti stretti.
Si voltò verso i suoi amici.
«Setacciate il perimetro. Wallsville. Le città circostanti. Lo stato. L'intero mondo se serve, ma trovatela» li avvertì.
I tre ragazzi annuirono e scomparvero nell'arco di qualche millisecondo.
Luke guardò Karoline Earnshaw, la quale, si era appena rimessa in piedi e continuava a tenersi il collo. Probabilmente il vampiro le aveva fatto male, ma non gli importava chissà quanto. Non gli era mai importato degli altri.
«Se vengo a conoscenza che hai a che fare con la scomparsa di Annabelle, datti alla fuga, perché sarai la prima a morire.» disse per poi scomparire.**
Annabelle era seduta sul piccolo divanetto innanzi al focolare della dimora Garcia. Si aspettava chissà quale reggia, a dire il vero, ma alla fine si era ritrovata in una casa dalle modeste dimensioni dispersa nel bosco. Vi erano in tutto sei stanze - una camera singola, una matrimoniale, un bagno, una cucina, un salotto ed uno studio - ed una piccola veranda, con un roseto ed un piccolo orto.
Stare a contatto con la natura le riportava alla mente vecchi ricordi, di quando era ancora mortale e vedeva il mondo con gli occhi di una bambina. Da allora ne erano cambiate tantissime di cose, gli alberi non sembravano più volerla mangiare ed i corvi inseguirla. Tutto era normale.
Adrian era seduto accanto a lei, entrambi stavano guardando dei dipinti che ritraevano Camille, Adrian, altri giovani e quello che riconobbe essere Andrew Hemmings.
«Cosa ci fa lui qui?» domandò la ragazza parecchio confusa.
«Una volta eravamo fedeli compagni, sembrava che nelle nostre vene scorresse il medesimo sangue.» le rispose il padre poggiando il capo allo schienale del divano. Sembrava star riflettendo su qualcosa, qualcosa di oramai lontano e impossibile da raggiungere: i ricordi.«Vorrei saperne di più. Non riesco a credere che tu e quell'uomo foste davvero amici.»
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Adrian guardò sua figlia, le regalò un leggero sorriso. Era così simile a Camille, le labbra carnose, la forma degli occhi, lo sguardo attento e curioso, il coraggio. Tutto, in Annabelle faceva capire - per chi aveva conosciuto la madre - che fosse la figlia di Camille Jones. Adrian Garcia non piangeva mai, lo aveva fatto tre volte in tutta la sua vita, e lo stregone aveva migliaia di anni sulle spalle. Ricordare però, faceva lui del male. Perché sì, vi era stato un periodo, in cui Adrian Garcia ed Andrew Hemmings erano stati come fratelli, si guardavano le spalle a vicenda ed erano imbattibili. Erano diventati amici il giorno stesso in cui lo stregone aveva scoperto di avere degli strani poteri. Adrian era ancora un bambino e fuggiva da un lupo, stava per essere assalito e come se avesse potuto proteggersi in quel modo, aveva portato le mani davanti al corpo.
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Bad Blood. [lrh]
FanfictionATTENZIONE: Se siete alla ricerca della solita storiella di vampiri, non leggete. Se volete la solita storia tutta rose e fiori, non leggete. Amo i personaggi e le storie particolari, i caratteri difficili. Mi è stato detto spesso che scrivo cose...